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Ben Shelton affranto: “Sinner tirava il doppio più veloce di me, mai visto niente di simile”

Si interrompe ai quarti di finale il percorso di Ben Shelton a Wimbledon 2025, con una dura sconfitta in tre set contro il numero uno al mondo Jannik Sinner. Lo statunitense ha perso dunque il sesto scontro diretto consecutivo con l’azzurro (6-1 adesso il bilancio degli head to head), vedendo sfumare la possibilità di giocare la sua prima semifinale ai Championships.

È stata una partita molto dura. Jannik ha giocato benissimo, molto meglio di me oggi. È un epilogo difficile per un buon torneo. Pensavo che oggi stesse bene: non puoi affrontare una partita come questa pensando che il tuo avversario non sarà al 100%. La sua palla faceva molto male oggi, quindi non ho visto alcuna differenza nel suo tennis“, ha dichiarato Shelton in conferenza stampa anche a proposito delle condizioni fisiche dell’avversario.

Il giovane talento americano è stato sempre eliminato da Jannik Sinner (due volte) e Carlos Alcaraz (una) nei tre Slam andati in scena sin qui in stagione: “È frustrante. Sinner e Alcaraz sono molto diversi e le sfide sono diverse. Con Sinner, che è quello contro cui ho giocato di più, la velocità della palla è davvero incredibile. Non ho mai visto nulla di simile. Quando giochi contro di lui, sembra che tutto vada a doppia velocità. Di solito riesco ad adattarmi abbastanza bene a quel ritmo, ma è dura quando qualcuno colpisce così forte e con costanza su entrambi i lati, oltre a servire come lui“.

Oggi ho avuto una mentalità giusta per gran parte della partita. Ho servito molto meglio rispetto all’Australia, ho giocato in maniera più intelligente e sono andato a prendermi i punti. Però la percentuale di prime palle è calata proprio nei momenti in cui ne avevo più bisogno e probabilmente ho giocato con troppa prudenza. Molti dei dritti che avrei dovuto spingere, quelli che devi davvero spingere contro un giocatore come lui, li ho effettuati dando tanto spin e altezza alla palla, come se stessi giocando su un campo più lento, tipo terra o un cemento lento. Sto ancora imparando cosa funziona meglio sull’erba e oggi non sono riuscito a mettere in difficoltà il mio avversario“, ha detto il n.10 del ranking.

Sui progressi effettuati su questa superficie: “Sicuramente adesso mi sento più a mio agio sull’erba. Il modo in cui mi muovo, come rispondo, come colpisco la palla è migliorato. Non sono ancora dove vorrei essere, ma ho 6 settimane per fare tutto il possibile per arrivare pronto e più forte agli US Open. Quello è il mio torneo preferito dell’anno, quindi so che darò il massimo nelle prossime settimane che ho davanti“.

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