F1, la Ferrari non va da nessuna parte ed è un’auto difficile. Silverstone sintesi dell’intero 2025
“Non siamo andati da nessuna parte per tutta la gara; e quando dico da nessuna parte, intendo proprio nessuna parte”. Parole e musica di Charles Leclerc al termine del Gran Premio di Gran Bretagna 2025. “È stata l’auto più difficile che abbia mai guidato su questa pista nelle condizioni odierne, non riesco neppure a spiegarvi quanto”. Testo e sinfonia di Lewis Hamilton alla fine del GP di Silverstone 2025.
Dichiarazioni che sintetizzano la prima metà di stagione ferrarista, non solo la gara disputatasi ieri in Inghilterra. Il 2025 è un anno in cui il Cavallino Rampante non sta andando da nessuna parte e si trova alle prese con un auto difficile da capire. Verosimilmente una delle più difficili dell’ultimo decennio. Perché non si può dire che la SF-25 sia scadente, ma proprio non si riesce a comprendere da che verso prenderla per farla esprimere a dovere.
È quasi incredibile pensare che la Scuderia di Maranello sia seconda nel Mondiale costruttori! Certo, con meno della metà dei punti della McLaren, però pur sempre davanti a Mercedes e Red Bull, che qualche GP l’hanno vinto (a differenza delle Rosse). Ha ragione Frederic Vasseur quando afferma che “la SF-25 ha del potenziale”. Non si spiega altrimenti la piazza d’onore nella graduatoria riservata ai team. Però, se non c’è modo di tirarlo fuori, quel potenziale, allora è fine a sé stesso ed è come se non esistesse.
Leclerc sta vivendo una carriera da Martire. È arrivato in F1 quando i Mondiali se li giocavano Hamilton e Vettel, ha visto Verstappen detronizzare Lewis e poi dominare, contendendogli brevemente un titolo per metà stagione. Ora deve guardare Piastri e Norris – giunti nel Circus quando lui c’era già – scornarsi per l’Iride. Verosimilmente, avrà cominciato a chiedersi quando verrà il suo turno.
Hamilton ha fatto la scelta di vestirsi di Rosso perché ha capito come ulteriori vittorie in Mercedes non avrebbero aggiunto nulla al suo profilo. Viceversa, imporsi con Ferrari arricchirebbe il suo già opulento CV. Viceversa, di successi non c’è neppure l’ombra, ma finanche il primo podio si sta facendo attendere. Non trovarlo fra i primi tre a Silverstone è una notizia.
Vasseur aveva afferrato le briglie del Cavallino Rampante con l’ambizione di essere il “nuovo Jean Todt”, ovvero il “Papa straniero” giunto da Oltralpe, capace di riportare la Scuderia di Maranello dove le compete. Nel 2024 c’è andato vicino (il Mondiale costruttori è rimasto aperto fino ad Abu Dhabi). Quest’anno, al contrario, è una sberla continua e la sua posizione sta venendo messa in discussione.
Tutti appaiono storditi, frastornati. Avrebbero dovuto giocarsi il Mondiale, in Ferrari. I piloti sono quinto e sesto in classifica generale. Mettendoli insieme, non si arriva neppure al punteggio del secondo pilota McLaren (119+103 fa 222, Norris è a quota 226). Della situazione fra i costruttori si è già parlato. Una situazione “difficile” da accettare, che non porta “da nessuna parte” per usare le parole dei protagonisti, appunto.