Reka Orsi Toth: “Con Valentina Gottardi ce la giochiamo con tutte. Infortunio di poco conto, ci stiamo evolvendo”
Reka Orsi Toth è stata, senza ombra di dubbio, una delle grandi protagoniste del beach volley nel 2025 fino a questo momento. L’atleta infatti ha ottenuto la bellezza di tre quinti posti nel circuito Elite 16, conquistando inoltre un piazzamento sul podio in quel di Alanya insieme a Valentina Gottardi, ciliegina sulla torta per festeggiare il successo di una coppia di nuova formazione. La nativa di Budapest è intervenuta ai microfoni di Beach Zone, trasmissione di approfondimento condotta da Enrico Spada e Simona Bastiani sul canale YouTube di OA Sport, per parlare dei recenti piazzamenti e del suo lavoro sulla sabbia, temporaneamente interrotto da un leggero infortunio rimediato recentemente.
Nulla di grave per la pallavolista, come confermato dalla diretta interessata nelle prime battute del programma: “Abbiamo fatto le risonanze da un paio di giorni. L’osso è tutto ok, nella parte del legamento ho fatto un po’ casino, però fortunatamente nulla di rotto. Spero possa risolversi tutto entro un paio di settimane. Per ora vivo tutto alla giornata, dipende molto da come la caviglia reagirà alle terapie. Spero di tornare operativa già la prossima settimana con alcuni esercizi e poi completare il recupero tra due. Vediamo come reagisce tutto. Come accade una distorsione nel mio sport? La sabbia è anche dura, ci sono delle buche. E’ una superficie instabile, può succedere anche molto di più. Venivamo da un periodo carico, da un viaggio. Fa parte del gioco”.
Successivamente, Reka Orsi Toth ha tracciato un bilancio sulla sua collaborazione con Gottardi: “Non sapevo bene cosa aspettarmi, mi sono messa nelle condizioni mentali di essere pronta a qualsiasi cosa. Eravamo pronte, tutte e quattro (comprese le compagne di allenamento Giada Scampoli e Claudia Bianchi) sapevamo si sarebbe deciso dopo il Brasile. Per me è stato diverso perché Giada ed io avevamo già intrapreso un percorso; sono contenta però di poter continuare con Valentina, che è una delle migliori in ambito internazionale. Stiamo costruendo una base per il nostro percorso, una base su cui mettere tassello dopo tassello il nostro gioco e andarci a prendere tutto quello che possiamo. Abbiamo grosse ambizioni, la stagione è lunga. Malgrado lo stop forzato non ho dubbi che continueremo da dove avevamo lasciato e torneremo più forti, crescendo partita dopo partita e torneo dopo torneo. Forse l’infortunio è stato un po’ una reazione del mio corpo, mi ha detto come ‘Ti devi fermare'”.
La giocatrice ha quindi proseguito:”Per quanto Ostrava abbia lasciato l’amaro in bocca, allo stesso tempo sono fiera della costanza della nostra squadra. Giochiamo sempre con coppie nuove, questo ci fa bene per conoscere anche le nostre avversarie e preparaci con i nostri punti di forza e modificarli in base a chi abbiamo di fronte. Ogni volta aggiungiamo tasselli al nostro gioco, siamo sempre lì e vorrei tanto salire sul podio di un Elite prima o poi. Speriamo prima possibile. Giocare con Valentina rende tutto molto semplice: lei supporta tanto dal punto di vista tecnico e caratteriale: è un treno. Lei va, io devo starle un po’ dietro. Ci troviamo bene, sembra tutto molto facile nonostante per me sia un bel carico buttarmi subito a questo livello. Ma possiamo giocarcela con tutte”.
Non è poi mancato un riferimento all’icona Marta Menegatti, storica compagna della sorella Viktoria: “Ci sentiamo spesso, mi scrive, tiene d’occhio i tornei. Si vedono con mia sorella Vicky e guardano le gare insieme. Sono molto fortunata. E’ interessante: io sono cresciuta vedendo Marta e Vicky giocare, poi ho avuto un piccolo capitolo con Vicky, Marta invece con Valentina. Adesso ci sono io con Vale. E’ un cerchio. Sono molto felice per lei, ho un sacco di ricordi quando aiutavo loro durante gli allenamenti. Ci supportavamo a vicenda. Ricordo i suoi aiuti che mi sono sempre serviti. E’ stato bello avere un idolo lì. Un’altra Marta Menegatti non ci sarà mai, spero di poter essere il suo successore, seppur con un altro tipo di giocatrice”.
Reka Orsi Toth ha poi affrontato l’interessante argomento della competizione interna, dato il lavoro a stretto contatto con le amiche-avversarie Scampoli-Bianchi: “Non sono delle avversarie qualunque, ma sono anche nostre amiche e compagne di allenamento. Sicuramente scontrarsi nella fase di semifinale o finale è meno amaro. Certo è sempre tosta affrontarle, ci vuole preparazione mentale ma dobbiamo distaccarci dal fatto che sono le nostre compagne. Nelle fasi ad eliminazione non è facile, sappiamo che una delle due formazioni deve uscire. Giada sta migliorando a vista d’occhio, secondo me in tante cose ha fatto un bellissimo upgrade facendo colpi imprendibili. Claudia pure, ma stiamo tutte migliorando. Il nostro gioco si sta evolvendo, abbiamo caratteristiche diverse: se nella prima fase lavoravamo tutte sulle stesse cose, adesso ci concentriamo sulle nostre caratteristiche personali. Al Challenge ci siamo affrontate in semifinale e va bene, nell’Elite possiamo però sfidarci subito. Tra le americane credo sia ancora peggio”.
Uno scossone fondamentale per la carriera di Orsi è stato il trasferimento negli USA: “Negli ultimi dieci anni a livello di muratori si sapeva non c’era troppa scelta ad alto livello nell’Italia femminile. Per una serie di cose ero costretta ad andare a muro. Andare negli USA è stata una scelta dovuta ad una serie di motivi. Sono fortunata che sia successo tutto in questo modo. Sapevo che non avrei avuto un futuro da muratrice, mia sorella lo diceva: il mio futuro era fare il difensore. Sono grata all’Università che mi ha formata a giocare in difesa. Non ho sprecato tempo. Con Vicky non è cambiato niente, siamo le stesse. E’ solo molto impegnata a sostenermi, dovrebbe venire all’Europeo, schedula i suoi impegni in base ai miei tornei, è bello avere famiglia e cari lì. E’ stato bello avere Vicky ad Ostrava insieme a mio padre. Rimproveri da parte sua non ne arrivano perché sono abbastanza autocritica, lei guarda le cose a mente più lucida. Lei è saggia.
L’atleta ha poi svelato il suo rapporto con l’allenatrice Caterina De Marinis: “Ho lavorato con lei alle giovanili, lei è cresciuta perché ha fatto una Olimpiade da primo allenatore, ha allenato Vale. Ha una esperienza diversa. Io sono cresciuta anche, quando ero più piccola facevano piccole cose, ora il livello è alto. Per noi è una sicurezza, tutte e quattro sappiamo di essere in ottime mani. Tecnicamente è la migliore, sto migliorando in tanti aspetti. Ci sta molto dietro, e per lei non era facile. Siamo tutte diverse, tutte con problemi. Sta gestendo il tutto nel migliore dei modi, è facile lavorare con lei e con lo staff. Siamo contente e soddisfatte. Momenti di tensione non ci sono mai stati al momento della formazione delle squadre, ci aveva chiesto le nostre preferenze ma sapevamo che la scelta era dettata da come lo staff vedeva gli accoppiamenti migliori. Noi ci siamo affidate. Come mettevano arrivavano comunque due coppie di alto livello. Ci sono ansie, ma sono personali che non c’entrano con lo staff“.
Anche la compagna di allenamento Giada Bianchi recentemente ha dovuto fermarsi per un piccolo stop: “Sta bene. Era un po’ acciaccata durante il torneo, era stanca. Ma dopo quella partita ha fatto un recupero in cui è inciampata. Lei è caduta pensando ci fosse sabbia invece c’era il legno. Ha un po’ sanguinato, già era dolorante, per questo motivo ha preferito fermarsi. Il ginocchio a parte il livido non ha nulla di grave, ma ha bisogno anche lei di recuperare. La stagione è lunga. Essere sani è la prima priorità. Poi possiamo tornare ad essere competitive”.
In ultimo Orsi ha indicato chiaramente il suo sogno nel cassetto: “A breve termine una medaglia in una competizione importante che non voglio dire. Di imbattibile non c’è nessuno. All’inizio avevo paura perché non avevo mai giocato contro alcune giocatrici, non sapevo quanto potevano essere distanti, non sapevo come posizionarmi come giocatrice. Piano piano ho capito che possiamo giocarcela con tutte. Secondo me Vale, io, Giada e Claudia dobbiamo imparare a capire i movimenti ed interpretarli meglio. Io spero di rientrare entro massimo tre settimane. Al Campionato Italiano noi vorremmo esserci, non è escluso, vediamo come saremo messe. Ci sono tantissimi tornei in mezzo. Noi vorremmo partecipare perché è sempre bello, non credo ci daranno una wild card, probabilmente partiremo dalle qualifiche”.