Jannik Sinner e la domanda sulla vicenda ‘Clostebol’ a Wimbledon in conferenza stampa: la reazione del n.1
Incalzato ai microfoni piuttosto che in campo. Esordio comodo ieri per Jannik Sinner a Wimbledon, sul campo-1 contro Luca Nardi. Una vittoria in tre set col punteggio di 6-4 6-3 6-0 per il pusterese, che ha disposto del pesarese un po’ come ha voluto, specialmente dopo quando è arrivato il break del decimo game del primo set.
Una prestazione confortante per Sinner, cresciuto nel corso della partita e soddisfatto lui stesso dalla sua prova nel post match. A proposito di questo, nel corso della conferenza stampa, i media stranieri non si sono soffermati solo sulle vicende squisitamente agonistiche. Una ‘punzecchiatura’ c’è stata quando al n.1 del mondo è stato chiesto se avesse notato qualche differenza nell’accoglienza da parte del pubblico dopo il “doping-ban”.
Sinner, anche un po’ sorpreso dal quesito, non si è sottratto e ha risposto: “No, non ho avuto nessun problema con l’accoglienza delle persone. Penso alla fine si siano anche un po’ dimenticati di quello che è successo e negli spogliatoi ho sempre avuto buoni rapporti con gran parte dei giocatori. Credo si sia capito che è stato un errore, che sono un atleta pulito. È il passato“.
Tuttavia, nel momento in cui bisognava dare spazio ai colleghi italiani presenti e gli altri stavano lasciando la sala stampa a Londra, si è notato un Sinner che guardava fisso il giornalista straniero che gli aveva posto la domanda “incriminata” sulla nota vicenda. Un segnale di come e quanto non abbia particolarmente gradito la riapertura di un capitolo chiuso.