Alessandro Pinzuti: “I 50 rana mi spingono verso Los Angeles. Ma ho cambiato preparazione per i 200”
Alessandro Pinzuti è stato l’ospite dell’ultima puntata di FOCUS-Nuoto, in onda sul canale Youtube di OA Sport. Il nativo di Montepulciano ha parlato di sé a 360 gradi, partendo dalle sue origini fino ai prossimi obiettivi. In primo luogo, però, il ranista classe 1999 ha raccontato il suo momento: “Faccio parte del Gruppo sportivo dell’Esercito che è fondamentale per svolgere questa attività nel migliore dei modi ed è un onore farne parte e rappresentare questa grande famiglia. Ora mi alleno a Imola, ho trovato le condizioni ideali e un grande gruppo”.
Il vincitore della medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 mista agli Europei di Budapest 2021, racconta dei suoi inizi: “Un grande classico: mio fratello nuotava e, di conseguenza, ho iniziato a mia volta. Ho giocato anche a calcio ma ho preferito il nuoto dove potevo agire nella mia bolla. Ho iniziato a Montepulciano poi ho girato diverse piscine della zona ma le società non erano il massimo per cui ho proseguito fino a quando ho raggiunto Umberto Gazzini, il mio primo vero allenatore, quello che mi ha insegnato tutto”.
Pinzuti racconta un aneddoto particolare sulle sue origini: “Nasco sui 200 delfino o 400 misti. Arrivo ai 50 rana nel mio primo anno di junior. Avevo iniziato ad allenarmi sulla velocità quindi ho provato, stiamo parlando degli anni 2016-2017 fino ai Mondiali giovanili. Mi sono concentrato molto sui 50 e 100 rana, questa seconda distanza in chiave olimpica, ma non ero ancora pronto per la doppia distanza”.
Il toscano prosegue nel racconto del suo percorso in vasca: “Nel 2020 con l’avvento del Covid la piscina di Montepulciano è rimasta chiusa. Qui arriva la fortuna di essere amico di Martinenghi, dato che ho per 3 mesi ho vissuto con lui e famiglia, poi arrivò il Sette Colli e nuotai forte. Avevo capito che la strada era quella giusta. Nel 2021 quindi mi sono trasferito a Varese sempre con Nicolò, e ho vissuto il mio anno migliore. Avevo 22 anni e c’era molta voglia e ambizione con il sogno olimpico. Ho girato bene fino agli Assoluti poi sono arrivati gli Europei di Budapest nei quali ho preso parte a due finali. Dopodiché ho vissuto un periodo complicato per colpa del Fuoco di Sant’Antonio. Dopo le Olimpiadi ho sofferto anche un problema alla schiena, poi non riuscivo a staccare dal nuoto a livello mentale. In poche parole ho fatto fatica”.
Con Nicolò Martinenghi, quindi, un rapporto speciale. “Il suo oro olimpico a Parigi mi ha fatto davvero un grande effetto. Io ci credevo abbastanza vedendo che le batterie e le semifinali non erano di un livello altissimo. Lui dopo la medaglia di Tokyo è sempre stato costante, e come dico sempre ha il talento di mettere la mano davanti quando conta. Sono stato contento ed emozionato per lui, per me è stato un onore essermi allenato con lui”.
Tornando in prima persona a Alessandro Pinzuti, quali saranno i prossimi obiettivi? “Già dall’anno scorso sono sceso di nuovo sotto il minuto. Quest’anno agli Assoluti pensavo in qualcosa di meglio a livello di tempo perché avevo lavorato comunque bene tra dicembre ed aprile. A questo punto dovremo continuare sulla strada quella giusta. Non ultimo ho anche ampliato le gare nella mia faretra. Ho provato i 200 rana, una sorta di scommessa con me stesso. Devo ammettere che a livello mentale ho fatto fatica ad approcciarmi perché la distanza è oggettivamente molto faticosa. Nel 2025 ho vissuto un cambio di preparazione dato che ho allungato le distanze e ho cambiato modalità di allenamenti. Sono più tranquillo sulle mie potenzialità ed è stato anche un modo per uscire dalla routine di gara. Dopotutto ho fatto sempre le stesse per tanti anni e sentivo sempre sensazioni che conoscevo. Le Olimpiadi? Los Angeles 2028 è un obiettivo come sempre, poi l’introduzione dei 50 rana è un aspetto di ulteriore spinta”.