Il Settebello si racconta: su Rai Due un docufilm epico tra gloria, cadute e rinascite
Venerdì 4 luglio, in prima serata su Rai Due, andrà in onda “Il Settebello – Nel cuore della leggenda”, un documentario dedicato a una delle realtà più gloriose dello sport italiano: la nazionale maschile di pallanuoto. Una squadra che ha scritto pagine indelebili di storia e che oggi continua a rinnovarsi, sospesa tra passato e futuro, mentre si prepara a volare verso i Mondiali di Singapore, con alle spalle il titolo di vicecampione del mondo.
Realizzato da Fremantle in collaborazione con Rai Documentari, il progetto è stato firmato da Gino Clemente, Valdo Gamberutti e Jesùs Garcés Lambert, quest’ultimo anche alla regia. Attraverso immagini esclusive e testimonianze inedite, il docufilm accompagna lo spettatore dietro le quinte di una stagione chiave, quella che ha preceduto l’appuntamento olimpico di Parigi 2024, conclusosi tra amarezza e polemiche. Ma più che la cronaca di un singolo evento, “Il Settebello – Nel cuore della leggenda” è un viaggio emozionale e umano nella quotidianità di un gruppo che ha fatto della coesione e della resilienza la propria cifra distintiva.
Grazie al supporto della Federazione Italiana Nuoto, le telecamere hanno potuto seguire il percorso di preparazione della squadra passo dopo passo: dai carichi di lavoro quotidiani alle dinamiche interne, dal peso delle scelte tecniche alla pressione delle convocazioni, fino ai legami che si intrecciano tra atleti, staff e famiglie. Ne emerge un racconto autentico, fatto di sacrifici silenziosi, passione pura, amicizie profonde, ma anche di delusioni, errori, conflitti, che fanno parte della dimensione più vera e umana di chi pratica sport ad altissimo livello.
Il documentario non è solo una finestra sull’attualità, ma anche una ricostruzione storica, che ripercorre le tappe salienti della leggendaria parabola del Settebello: dai fasti di Barcellona ’92, con il trionfo olimpico che consacrò un’epoca, ai momenti più bui dei primi anni Duemila, passando per il rinascimento targato Sandro Campagna, tecnico capace di imprimere un’identità chiara e vincente alla squadra, forte anche del suo passato da giocatore.
Lo stesso Campagna, oggi più che mai guida carismatica del gruppo, vede nel documentario un potente strumento per mostrare cosa significhi davvero praticare uno sport come la pallanuoto: faticoso, poco sotto i riflettori mediatici, ma ricco di valori, senso del sacrificio e capacità di affrontare le avversità. Proprio le scorie emotive legate alla controversa eliminazione di Parigi 2024 diventano il motore per un nuovo ciclo, che punta a Los Angeles 2028 con un gruppo rinnovato, dove convivono l’esperienza dei veterani e l’entusiasmo dei giovani.
Il docufilm mostra come ogni convocazione sia una ferita e un’opportunità, come ogni rinuncia pesi sul cuore dei protagonisti, ma anche come il sogno della maglia azzurra sia un faro per chi resta fuori oggi e spera nel domani. È un invito a non mollare mai, a credere che ogni porta può riaprirsi e che il lavoro e l’etica sportiva alla lunga vengono sempre premiati.
Nel racconto si intrecciano storie individuali e aspirazioni collettive, e il risultato è un quadro composito ma coerente: il Settebello come specchio di uno sport nobile e crudo, dove la gloria si costruisce con il sudore, dove il successo non è mai scontato, e dove il gruppo conta più del singolo. È una narrazione fatta di dettagli e sguardi, di silenzi in piscina e parole nei momenti di crisi, di rituali e tensioni, di vittorie esaltanti e sconfitte che bruciano. Ma anche di una consapevolezza crescente: quella di appartenere a qualcosa di più grande.
Le immagini restituiscono una squadra vera, fragile e forte al tempo stesso, che affronta le sue battaglie in acqua e fuori. E se i titoli parlano chiaro — tre ori olimpici, quattro titoli mondiali, tre europei e tante medaglie internazionali — è nella capacità di rialzarsi dopo ogni caduta che risiede la grandezza di questa Nazionale.
Mentre il gruppo si prepara a partire per Singapore, pronto a tuffarsi in una nuova avventura iridata, il racconto di questi mesi intensi approda in TV. E lo fa per lasciare il segno non solo tra gli appassionati di pallanuoto, ma in chiunque creda che lo sport sia uno dei luoghi più potenti dove si racconta la condizione umana.