Basket femminile: Italia, dove giocheranno le azzurre di bronzo nella stagione 2025-2026
Quale sarà il destino delle 12 giocatrici che hanno rappresentato l’Italia negli Europei femminili 2025? La squadra che ha portato a casa uno storico terzo posto dopo trent’anni la rivedremo sparsa per le squadre del nostro Paese e non solo. Ma andiamo a vedere nel dettaglio come stanno le cose per quanto riguarda le azzurre nei vari club della prossima stagione.
Jasmine Keys: Famila Schio. Che, poi, è dove si trova dal 2019 dopo gli anni di San Martino di Lupari. Ormai è da considerare tra le lunghe di maggior spicco anche in Eurolega: cercherà di proseguire ancora su questo che è un solco che le sta dando enormi soddisfazioni.
Francesca Pasa: Umana Reyer Venezia. Per lei si tratta di un ritorno in Italia, considerando che dopo la fine improvvisa della sezione femminile della Virtus Bologna si è trasferita per una stagione all’ASVEL Femenin, che a differenza della sezione maschile gioca a Lione.
Costanza Verona: Famila Schio. Anche in questo caso è una permanenza di lunga data, dato che ne è la play dal 2021 dopo gli anni al Geas. Ormai una colonna, cresciuta ancor più sotto l’ala di Giorgia Sottana con cui ha formato e forma un binomio orange di superba qualità.
Cecilia Zandalasini: Famila Schio/Golden State Valkyries. In questo caso la situazione è doppia. Da una parte Zanda, dopo la stagione al Galatasaray, ritornerà in Italia e ritroverà il club che l’ha lanciata tra le big, dall’altra c’è l’impegno negli USA con la nuova franchigia di San Francisco, che aveva lasciato con una performance da 18 punti prima degli Europei. Va ricordato, infatti, che la WNBA si gioca nel periodo estivo.
Francesca Pan: Umana Reyer Venezia. Dopo gli anni a Georgia Tech, per l’originaria di Bassano del Grappa sempre un ruolo di primo livello con il club orogranata, nel quale ha portato già a casa due scudetti di cui uno da MVP della serie finale (quello del 2021).
Lorela Cubaj: Umana Reyer Venezia. Dal 2022 il ritorno della giocatrice di Terni nel club lagunare, anche nel suo caso dopo gli anni di Georgia Tech. Nel suo cammino anche un paio di esperienze WNBA con New York Liberty e Atlanta Dream, ma è dalle nostre parti che ha ritrovato tanta fiducia, quella vista tra Bologna e Pireo.
Sara Madera: La Molisana Magnolia Campobasso. L’annuncio del rinnovo per la livornese è arrivato proprio durante gli Europei, al termine di una stagione positiva che ha avuto anche il significato di un efficacissimo passaggio in EuroCup. Quest’anno ritroverà varie giocatrici che, come lei, sono passate da Venezia.
Mariella Santucci: Umana Reyer Venezia. La laguna è diventata la sua casa dal 2022 in poi, ed è anche il luogo nel quale si è ripresa dalla rottura del legamento crociato anteriore. Un destino che l’ha accomunata a Matilde Villa, cui ha dedicato con forza la medaglia vinta al Pireo.
Martina Fassina: Umana Reyer Venezia. A inizio Europei sembrava dovesse essere una di quelle con meno campo, si è ritrovata a essere decisiva sia nella spettacolare rimonta con il Belgio che nella vittoria con la Francia: un segnale del fatto che anche in orogranata potrà incidere tantissimo in questa stagione.
Olbis Andrè: Famila Schio. Ad oggi quello scledense è il suo secondo passaggio dopo i quattro anni dal 2018 al 2022 e i due alla Virtus Bologna, del cui destino s’è già detto. Una certezza del club orange già sotto Giorgios Dikaioulakos, è destinata a conferme in tal senso ora che sulla panchina andrà a sedersi Victor Lapeña.
Laura Spreafico: Perfumerias Avenida. Sarà a Salamanca che la capitana azzurra proseguirà il suo cammino, per la seconda esperienza in Spagna dopo il Lointek Gernika Bizkaia nell’annata 2022-2023. Sarà la dodicesima squadra di una delle ultime rimaste in attività con un passato nella storica Pool Comense, ma ovunque è andata ha sempre lasciato un bel ricordo.
Stefania Trimboli: La Molisana Magnolia Campobasso. La giocatrice giuliana dal 2021 ha sposato il progetto nel Molise ed è cresciuta sempre più, tanto da guadagnarsi anche la chiamata più importante di Andrea Capobianco. E la cosa l’ha presa con il piglio giusto, testa avanti e mai indietro.