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Pagelle Europei a squadre: Iapichino sontuosa, Padovan MVP, Fabbri concreto

PAGELLE EUROPEI A SQUADRE ATLETICA

Domenica 29 giugno

Leonardo Fabbri (getto del peso), 8,5: era il grande favorito e ha vinto con autorità. Prima ha piazzato una misura di sicurezza, per evitare un pericoloso nullo, poi si è scatenato ed è atterrato fino a 21,68. Al grande appuntamento mancano ancora due mesi abbondanti: giusto non essere ancora al top della forma. Per le misure superiori ai 22 metri e mezzo ci sarà tempo. E comunque oggi non erano necessarie.

Paola Padovan (lancio del giavellotto), 10 e lode: non ce ne voglia Larissa Iapichino, ma questa ragazza è la MVP di giornata. Sulla carta era una delle gare più deboli in assoluto per l’Italia. Invece l’azzurra, classe 1995, si è superata con una insperata quinta posizione, realizzando il primato personale con 57,91 metri. Una vera e propria donna da Coppa Europa. Il suo risultato, di fatto, ha spianato la strada al secondo successo consecutivo del Bel Paese.

Dalia Kaddari (200 metri), 7: disputa una gara solida e sfiora il personale di 4 centesimi. Compito portato ottimamente a termine.

Eseosa Desalu (200 metri), 7,5: forse si aspettava qualcosa di più in termini cronometrici, perché la pista era molto veloce, ma non ha deluso le attese, con un secondo posto pesantissimo.

Idea Pieroni (salto in alto), 8: altra gara in cui sulla carta l’Italia avrebbe dovuto faticare, ma la classe 2002 ha colto un superlativo quarto posto, portandosi a soli 2 cm dal primato personale.

Marta Zenoni (1500 metri), 5,5: sono mancati smalto e brillantezza. Sin dalle prime battute ha dato la sensazione di non vivere la sua giornata migliore. Ciò nonostante ha limitato i danni con una discreta sesta posizione, ma da lei ci si attendeva di più.

Larissa Iapichino (salto in lungo), 10: un vero capolavoro, da autentica fuoriclasse. Fino al quarto salto non aveva funzionato niente: la rincorsa non era precisa, mancava esplosività allo stacco. In quel momento era addirittura ottava in classifica. Poi, con le spalle al muro, al quinto tentativo è arrivato il graffio di classe che, di fatto, ha sancito definitivamente il trionfo azzurro.

Federico Riva (1500 metri), 5,5: ha proprio corso male tatticamente, quasi sempre in seconda corsia. Nel finale sono mancate le energie: il settimo posto non rende onore al suo vero valore.

Roberto Orlando (lancio del giavellotto), 6,5: era un anello debole, ma si è difeso con onore, portando a casa una nona piazza per la quale si sarebbe firmato prima della gara.

Gaia Colli (3000 siepi), 5,5: era noto che in questo contesto l’Italia avrebbe fatto tanta fatica. Si è espressa sui suoi livelli, concludendo in tredicesima posizione, il piazzamento peggiore odierno della spedizione tricolore.

Yeman Crippa (5000 metri), 7: ormai è un maratoneta a tutti gli effetti, non ha più quel cambio di passo che serve in pista. Eppure si immola per la causa e ottiene un solidissimo quinto posto. “L’Italia ha chiamato, e io ho risposto“.

4×400 mista, 8,5: Edoardo Scotti, Virginia Troiani, Vladimir Aceti ed Alice Mangione hanno chiuso in bellezza, sfiorando la vittoria e realizzando anche il nuovo primato nazionale.

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