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L’ascesa di Federico Riva: “Arrivo bene agli Europei a squadre. Livello altissimo nei 1500, nel miglio il finale cambia tutto”

L’ultima puntata di Sprint Zone, in onda sul canale Youtube di OA Sport, ha visto come graditissimo ospite Federico Riva, mezzofondista italiano classe 2000. L’azzurro, reduce dal record nazionale nel miglio, si è raccontato a 360°, parlando di quanto fatto nella sua carriera, delle ultime novità e, soprattutto, degli obiettivi di questa seconda parte del 2025.

Il nativo di Roma ha iniziato il racconto proprio dal nuovo record del miglio:A Oslo ho messo a segno il tempo di 3:49.72 e ne sono fiero. Ho iniziato con 2 giri prudenti? Sì. L’ho corso per la prima volta solo 2 anni fa a livello indoor e dopo 1.300 metri avevo letteralmente finito la benzina. Pensiamo che i 1.500 o il miglio siano la stessa cosa ma l’ultimo tratto dei 1.609 metri fa la differenza. Ora lo affronto gara dopo gara e sono sereno e tranquillo. In quel caso non sono andato con la fissa del record italiano ma per godermi l’atmosfera. Sto facendo le mie prime Diamond League e catapultarsi in palcoscenici simili è davvero tanta roba”.

Quanto fanno la differenza gli ultimi 100 metri di una gara simile? Riva lo spiega bene:Gli ultimi 80 metri sono davvero da gran fatica. A Roma e Oslo siamo arrivati in 10 in un secondo per cui il livello è altissimo e bisogna essere ancora più veloci nel finale. A livello mondiale ci sono diversi atleti che vanno forte, dal mio punto di vista mi manca ancora quel passettino in più per competere davvero con i migliori. A livello mentale è cambiato qualcosa come a livello fisico anche perché sto continuando a crescere”.

Federico Riva passa poi a spiegare le novità a livello di allenamento: “Fino all’anno scorso ero a Roma con Vittorio Di Saverio ma ho cambiato parecchio. Ho avuto l’opportunità di entrare nel team Europe della ON che fa base in Sudafrica in inverno e in estate a St. Moritz. Verso la fine del 2024 ho svolto un periodo con loro prima di Natale per rendermi conto della realtà, ovviamente d’accordo con il mio ex allenatore. Mi sono trovato molto bene e ho deciso di prendere questa strada. Per Vittorio non è stato facile ma sapeva che per me era una grande occasione. Posso dire che tutto sta andando nel migliore dei modi. Nei periodi di costruzione invernali prima delle gare indoor lavoriamo in Sudafrica a 2.000 metri di altitudine, quindi durante i periodi di gare siamo a casa per motivi di spostamenti. Marzo e aprile siamo ancora in altura poi da maggio a St. Moritz per la preparazione prima delle gare all’aperto. Allenarmi con gente forte mi ha dato una spinta ulteriore”.

Si è passati poi ad analizzare quanto avvenuto nei Campionati Italiani indoor:Devo dire che ho preparato la stagione indoor in poco tempo. Dopo le Olimpiadi sono stato fermo 3 mesi per la frattura del quinto metatarso del piede. Gli allenamenti seri sono ripartiti solamente da metà novembre. Non credevo di poter fare la stagione indoor, invece sono andato vicino al personale dei 1.500, quindi ho centrato 2 titoli. Agli Europei ho preso tutto quel che di buono c’è stato e l’ho portato avanti”. 

Tra i risultati ottenuti nelle ultime gare, è arrivato anche il sorprendente record personale degli 800: “Chiudere in 1:44.80 è stata una bella sorpresa. Posso pensare di correrli qualche volta in più dopo il tempo di Rovereto – sorride – Li correrò sempre in funzione dei 1.500 per velocizzarli un attimo. Ad ogni modo parliamo di una prestazione che mi ha stupito. Io speravo di centrare l’1:45, invece l’1:44 per me è un gran bell’andare”.

A livello di 1.500, invece, la situazione si fa più combattuta: “Prima dicevamo che bisognava viaggiare sul 3:33, mentre ormai tutti sono sul 3:31. Si può dire che l’asticella sia altissima ed è difficile trovare spazio per arrivare davanti nelle competizioni importanti. Questo livello, però, mi dà modo di essere stimolato e di avere la voglia di migliorare per arrivare più in alto. Sono contento del mio percorso e penso di poter fare ancora qualcosa in più”. 

Quali sono gli obiettivi di Riva in quest0 2025?Ora abbiamo i Campionati Europei a squadre. Come arrivo? Mi sento bene anche se ora che sono a Roma accuso un po’ il caldo. Spero di tornare al fresco. Dopo gli Europei tornerò a St. Moritz. Sto facendo diverse gare ravvicinate per simulare un po’ quello che succede ai Campionati se si passano i vari turni, ovvero più gare in pochi giorni. Dopodiché non so se correrò il 19 luglio a Londra. Effettivamente è nel programma ma ancora non c’è ancora la startlist. Se non dovessi correre i 1.500 lo farò a Berlino la settimana successiva, quindi toccherà ai Campionati Italiani nei primi giorni di agosto. Dopodiché sarò di nuovo St. Moritz per preparare i Mondiali di Tokyo. L’obiettivo? Sono scaramantico quindi dico solo che voglio migliorarmi ma non mi nascondo dietro ad un dito per cui voglio abbassare il mio personale, ma non ne faccio una fissazione”.

LA PUNTATA COMPLETA DI SPRINT ZONE

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