Notizie

Basket femminile, l’Italia manca ai Mondiali da 31 anni. Il piazzamento che serve agli Europei per tornare a sognare

Italia, una nuova speranza. Parte da Bologna il cammino che potrebbe portare le azzurre di Andrea Capobianco verso un passo in più da compiere in proiezione Mondiali di Germania 2026. Ma attenzione: non c’è più, con il nuovo e consolidato format delle competizioni FIBA, la qualificazione diretta.

Come funziona oggi? Molto semplice: verranno organizzati, a marzo 2026, quattro tornei di qualificazione alla rassegna iridata (dei veri e propri pre-Mondiali, in stile preolimpici) ognuno formato da sei squadre. Considerato che anche ai Mondiali di scena a Berlino dal 4 al 13 settembre 2026 le selezioni saranno 16, e appurato che la Germania ha il posto assicurato da Paese organizzatore, abbiamo anche due squadre, Cechia e Ungheria, che ci sono per mezzo dei due tornei di prequalificazione organizzati nell’estate 2024.

Ecco, dunque, come funzionerà per questi Europei: l’Italia dovrà innanzitutto passare il girone B di Bologna (e perciò trovarsi tra le prime due per poter proseguire oltre il PalaDozza). Una volta raggiunti i quarti di finale, bisognerà fare in modo di stare almeno nelle prime cinque posizioni. O almeno, questa è la teoria. Perché la pratica inserisce un paio di variabili. Qualora Germania o Cechia fossero tra le prime cinque, si scalerebbe fino alla sesta posizione. Qualora Germania e Cechia, insieme, fossero nelle prime sei posizioni, si scenderebbe fino alla settima. In pratica, è come un gioco a più porte che può riportare l’Italia in una rassegna iridata che manca da 31 anni, e che ha vissuto di alcuni momenti che qui riassumiamo per sommi capi.

La prima volta dell’Italia a un campionato mondiale risale al 1967, dopo che le prime quattro edizioni non le aveva disputate. Allenatore era Giancarlo Primo, che succedette a Nello Paratore: si tratta di due veri e propri padri della pallacanestro italiana. Non erano ancora arrivati gli Anni ’70: il piazzamento finale fu il nono, con cinque sconfitte e un’unica vittoria, quella contro gli USA, per quanto al tempo potesse capitare che dagli States venissero inviate squadre non del tenore più elevato possibile.

Tempi migliori giunsero nel 1975, a Cali, in Colombia, ed era la migliore era dell’Italia, che, in quegli anni, si faceva valere in Europa specialmente attraverso il Geas Sesto San Giovanni. Presente tra mille traversie Gianfranco Benvenuti in panchina. L’Italia dovette subire anche l’infortunio della play Rosetta “Rosi” Bozzolo a metà cammino, ma migliorò il suo record: da 1-5 a 5-3. Di quelle 3, però, 2 erano quelle del girone finale contro Cecoslovacchia e Giappone (49-50), e furono queste due partita e impedire un podio. Nel 1979 arrivò come capo allenatore Bruno Arrigoni, l’ossatura non era troppo diversa da quella di quattro anni prima, il record totale fu 3-4 (girone finale compreso), ma in questo quinto posto sudcoreano (a Seul) ci sono tante cose da ricordare. Compreso il fatto che, di lì, si sarebbe poco dopo aperta la strada della prima di tre Olimpiadi disputate dalla squadra azzurra.

Due, invece, le partecipazioni degli Anni ’90, con altrettante gestioni di Aldo Corno. Proprio del 1990 la prima, nell’estate della Malesia, con una sfortuna notevole: la squadra di casa era nel girone di azzurre, Australia e Bulgaria, perse male da tutte, ma il gioco della differenza canestri con tutte a 2 vittorie e 1 sconfitta penalizzò l’Italia di soli 14 punti. Tradotto: niente girone di quarti di finale. Finì con il 13° posto, quasi di rabbia per mille sfortune. Nel 1994 andò anche peggio, stavolta in un girone ben più competitivo con Cina, padrone di casa e Giappone: la differenza canestri che ci eliminò, nella stessa situazione di quattro anni prima, fu di soli 9 punti.

Da allora più nessuna partecipazione. E anche un certo numero di sfortune, soprattutto tre. Europei 2009, in Lettonia: la miglior Italia da 14 anni a quella parte giocò benissimo, infastidì pure la Spagna (quella Spagna, Montañana, Valdemoro, Torrens, Palau, Dominguez, Nicholls per dirne alcune) nei quarti, batté la Lettonia nel tabellone 5°-8° posto, ma fu la Grecia di Maltsi a spezzare il sogno azzurro per 56-60 con un grande ultimo quarto.

Europei 2013: l’Italia, nei quarti contro la Serbia, fu praticamente sempre avanti fino a due minuti dalla fine, poi un colpo di gas da parte delle avversarie costò la semifinale nella rassegna allora ospitata in Francia. Il contraccolpo costò una lunga e sfiancante rincorsa alla Cechia, che fu raggiunta nell’ultimo quarto, ma lì finirono energie e speranze per i Mondiali 2014.

Europei 2017: il passaggio di consegne da Macchi (che fu messa KO da una gomitata assassina di Hollingsworth in Italia-Turchia, non sanzionata) a Zandalasini. Che finì, anche lei, al centro di un fischio assurdo: un antisportivo nella semifinale 5°-8° posto nell’ultimo minuto con l’Italia avanti di un punto. In qualche modo Masciadri ebbe pure, in transizione, la tripla frontale della vittoria. Sliding doors. Non entrò. Ai Mondiali ci andò la Lettonia.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Altri sport

Sponsored