Notizie

Chi è Loïs Boisson, la rivelazione del Roland Garros che sta facendo sognare la Francia

Il nome che circola per tutta la Francia tennistica è uno solo quest’oggi. Ma non è quello che tutti si aspettavano all’inizio del torneo. Non lo è perché Loïs Boisson ha compiuto qualcosa di eccezionale. Da numero 361 del mondo, con quella wild card che, come vedremo, era sfuggita l’anno scorso, ha ottenuto l’impresa più grande di questo torneo: battere, agli ottavi, la numero 3 del mondo, l’americana Jessica Pegula, per regalarsi un confronto con la russa Mirra Andreeva ai quarti di finale.

Chissà se, domani, L’Equipe dedicherà una delle sue iconiche prime pagine a lei, nata il 16 maggio 2003 a Digione, e che fino a questo momento aveva vissuto come massimo in carriera la vittoria al WTA 125 di Saint-Malo, dove aveva sconfitto in finale la connazionale Chloé Paquet. Quella vittoria era arrivata al termine di un percorso comunque di buon livello: nel 2024 aveva già vinto tre tornei, si stava facendo largo dentro le prime 200 del mondo. Poi.

Poi è successo qualcosa che mai avrebbe dovuto succedere. Al Roland Garros ci aveva già messo piede tre volte, per le qualificazioni, vincendo un match solo nel 2021. Avrebbe dovuto giocare, ma in tabellone principale e via invito, quello di cui avevamo parlato, anche nel 2024. Solo che di mezzo ci si è messo un momento drammatico. Contesto: WTA 125 al Racing Club de France di Parigi, tra i più iconici club del Paese, con 17 sezioni sportive e una quantità di medaglie olimpiche, mondiali, europee e quant’altro che ad elencarla si comincia di sera e si finisce due giorni dopo. C’è il primo turno contro Fiona Ferro, connazionale mai realmente esplosa sul rosso pur con buone potenzialità. Il punteggio è 6-3 4-6 1-0. Poi è un attimo. Un attimo che significa legamento crociato anteriore sinistro rotto. Era numero 152 del mondo, stava salendo con merito, e da lì ha invece dovuto resettare tutto. Alla soglia dei 21 anni.

Lo ha fatto con un metodo molto particolare, dopo l’operazione legata proprio alla rottura. L’ha raccontato il preparatore atletico Sebastian Durant, e si può riassumere così: esercizi ideati in collaborazione con l’ortottista Angela Ragaigne legati allo sfondo neurovisivo e raccontati in un post Instagram (seguito poi da altri) tornato popolare in questi giorni. Di base, il principio è legato al fatto che l’80% delle informazioni che un atleta raccoglie arriva dagli occhi. Dunque, una volta effettuata una valutazione ortottica, test della vista, palla da afferrare con un occhio coperto, test di reazione, realtà virtuale. Dettaglio particolare: Sebastien Durant ha un background importante, avendo egli per le mani anche Grigor Dimitrov.

Non è stata nemmeno la prima difficoltà in casa Boisson, dal momento che tra 2021 e 2022 tutta una lunga serie di dolori ha fatto sì che si dovesse cambiare tutta l’impostazione del dritto. Ci vuole anche del carattere, però, per affrontare tutto questo. Un dato che alla giocatrice che ora la Francia sta celebrando non manca, assieme a una buona dose di ironia. Combinando le due cose, ecco spiegata la reazione alla britannica Harriet Dart in quel di Rouen: lei chiese a Boisson di usare un deodorante, ma dopo la partita una foto sui social con una famosa marca di deodorante e “A quanto sembra dobbiamo collaborare” ha fatto il giro del web. Dettaglio importante: quella partita Loïs l’ha anche vinta, per poi finire battuta al secondo turno dalla giapponese Moyuka Uchijima con chance. Quella con Dart era l’unica partita vinta sul tour maggiore. Fino ad ora.

La strada era già tracciata. Di nuovo wild card al Roland Garros. E che wild card. Primo turno: Elise Mertens, la belga che da diversi anni per costanza di risultati è sempre lì. 6-4 4-6 6-3. Secondo turno: Anhelina Kalinina, già finalista a Roma e, pur senza grande costanza, comunque sempre al top. 6-1 6-2. Terzo turno: derby tra wild card con Elsa Jacquemot, anche lei classe 2003, ma con tanta difficoltà a superare lo scoglio del numero 137 del mondo. 6-3 0-6 7-5. E oggi il debutto sul Court Philippe Chatrier. Un debutto da brividi, contro colei che davanti nel ranking WTA ne ha solo due. Eppure da Digione al Bois de Boulogne, a volte, basta poco. Progressivamente si è capito che qualcosa poteva succedere. E, in effetti, è accaduto, tra le tribune sempre più riempite con l’andare dei minuti. Fino alle braccia alzate, all’urlo di gioia e alla creazione di una lunga serie di dati storici.

Ne andiamo a elencare alcuni per rendere l’idea della situazione. Loïs Boisson, inclassificate a parte, è la giocatrice dal minor ranking da Kaia Kanepi agli US Open 2017 a raggiungere i quarti in uno Slam, nonché con quello più basso, al Roland Garros, da quarant’anni esatti. Ed è anche la terza più giovane ai quarti tra le francesi, con 22 anni e 9 giorni, dopo Mary Pierce nel 1994 e Brigitte Simon nel 1978. In più, dal 2002 (sempre Pierce) una wild card non giungeva ai quarti. Diventa inoltre la quinta giocatrice a raggiungere i quarti al primo Slam disputato dal 1990 in poi: una sola l’ha fatto fuori da Parigi, Angelica Gavaldon (Messico) agli Australian Open 1990, poi spazio a Jennifer Capriati (1990), Marta Marrero (2000) e Carla Suarez Navarro (2008, batté Flavia Pennetta agli ottavi). In più, riporta dopo otto anni (Caroline Garcia e Kristina Mladenovic assieme) una giocatrice di casa tra le migliori otto.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Altri sport

Sponsored