Europei di nuoto di fondo: l’Italia di Paltrinieri e Taddeucci seconda nel medagliere e pronta per la sfida iridata di Singapore
Il nuoto in acque libere conferma di essere uno dei settori trainanti del movimento azzurro. Agli Europei di Stari Grad, in Croazia, la Nazionale italiana ha chiuso con un bottino di quattro medaglie, due ori e due argenti, e il secondo posto nel medagliere dietro alla sola Ungheria, che ha dominato con prestazioni solide e grande profondità. Una spedizione positiva per l’Italia, non solo in termini di piazzamenti ma anche per quanto riguarda le indicazioni tecniche e le conferme in vista dei Mondiali di Singapore in programma a metà luglio.
Il nome più scintillante della rassegna continentale è quello di Ginevra Taddeucci. La 27enne fiorentina ha conquistato due medaglie individuali, un oro nella 5 km e un argento nella 10 km, oltre all’argento nella staffetta. Il suo trionfo sulla distanza breve è stato costruito con grande intelligenza tattica, prendendo l’iniziativa nei momenti chiave e resistendo alla rimonta dell’ungherese Mihalyvari, che l’aveva superata nella 10 km. Anche nella distanza olimpica, Taddeucci era stata protagonista assoluta, guidando la gara fino all’ottavo chilometro e cedendo solo nel finale. Il suo rendimento certifica una continuità nell’elite del fondo e una maturità tattica ormai da top mondiale.
Dopo il podio mancato nella 10 km per una manciata di centesimi in una gara tatticamente difficile e condizionata da onde e acqua fredda, Gregorio Paltrinieri ha risposto da campione. Nella 5 km ha dominato con una progressione perentoria negli ultimi 700 metri, tornando al successo internazionale a quasi un anno di distanza. Anche nella staffetta 4×1500, “SuperGreg” ha fatto la differenza nella frazione conclusiva, regalando l’argento all’Italia con un finale coraggioso. Unico neo, il quinto posto nella nuova 3 km knockout, format ad eliminazione su tre fasi, dove la velocità di base nel finale corto ha penalizzato la sua strategia a lungo raggio.
Alle spalle dei big, l’Italia può sorridere anche per la tenuta complessiva del gruppo. Marcello Guidi ha offerto prestazioni di qualità: settimo nella 5 km e autore di una frazione molto positiva in staffetta. Bene anche Andrea Filadelli, quinto nella 10 km al debutto, segno di un ricambio che inizia a prendere forma. Tra le donne non era al meglio Giulia Gabbrielleschi, sesta nella 5 km e in difficoltà in staffetta, mentre Barbara Pozzobon ha mostrato segnali incoraggianti nelle fasi centrali di gara, pur mancando la zampata finale. Da segnalare anche la buona prova della giovane Antonietta Cesarano, quinta nella finale della 3 km knockout, a conferma di un futuro che inizia a mostrarsi promettente.
Dal punto di vista tecnico, gli Europei hanno evidenziato una buona capacità di adattamento alle condizioni ambientali, mare mosso, temperature fredde, tattiche mutevoli, e una notevole profondità di squadra. Le gare veloci, su brevi distanze (come la 3 km knockout), hanno messo in luce la necessità da parte degli azzurri di lavorare anche sulla velocità di base e sulla gestione delle volate ravvicinate, aspetto determinante in un contesto mondiale sempre più livellato.
In vista dei Mondiali di Singapore, appuntamento cruciale della stagione, l’Italia si presenta con una squadra esperta, competitiva e coesa. Taddeucci e Paltrinieri sono punti fermi, ma sarà fondamentale anche il contributo del gruppo allargato, soprattutto nelle staffette. Servirà un ulteriore step di condizione, ma le basi gettate a Stari Grad autorizzano ottimismo.