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Chi è la donna volto della Repubblica italiana e cosa rappresenta?

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Questa foto raffigura una donna che appare al centro di una prima pagina del Corriere della Sera, il cui titolo principale recita così: “È nata la Repubblica Italiana“. Uno scatto diventato icona della Festa della Repubblica italiana, che si tiene ogni anno il 2 giugno a partire dal 2001. Una donna che rappresenta la nascita della nostra democrazia così come la conosciamo, e di cui ripercorriamo la storia per scoprine il valore.

Chi è la ragazza nella foto della nascita della Repubblica italiana?

Il segreto dell’identità dietro questa foto-icona è stata celata per 79 anni, ma qualche anno fa, precisamente il 24 aprile 2016, è stata svelata, grazie al lavoro dei giornalisti Giorgio Lonardi e Mario Tedeschini Lalli, i quali pubblicarono un articolo su Medium in cui tracciavano i risultati delle loro ricerche iniziate tempo prima – e riuscite grazie anche all’aiuto di alcuni lettori rimasti anonimi.

L’articolo fu pubblicato il giorno prima della Festa della Liberazione, e ripercorre minuziosamente la realizzazione dello scatto e i rapporti interpersonali che lo hanno permesso. Ad esempio nel testo sono state inserite diverse prove fotografiche di quella che poi sarà la foto finale scelta per la pubblicazione sulla copertina del settimanale Tempo, uscita il 15 giugno 1946.

Perché sì, quella che in molti credevano fosse uno scatto spontaneo, è in realtà una realizzazione pensata e voluta da Federico Patellani, famoso fotografo italiano scomparso nel 1977, e che non lasciò detto niente sull’eredità della donna che stava fotografando. Furono ben 41 i tentavi di scatto, prima della foto-icona che tutti noi oggi conosciamo.

Grazie però al lavoro meticoloso degli autori, l’identità della donna è stata svelata: si chiamava Anna Iberti, e al momento della rappresentazione fotografica aveva 24 anni. Fu moglie di Franco Nasi, uno dei primi giornalisti del Giorno. All’epoca Iberti lavorara come impiegata nell’amministrazione del quotidiano sociale Avanti!. E molto probabilmente anche lo stesso Nasi lavorava al quotidiani ai tempi del referendum.

Tuttavia in seguito alla scissione dell’area socialdemocratica dal PSI, venne creata la redazione di Umanità, dove vennero a lavorare sia Iberti che Nasi. Probabilmente è qui che i due si conobbero, poiché successivamente, probabilmente nel giugno 1949, convolarono a nozze.

In seguito, Nasi continuò la propria carriera giornalistica, mentre Iberti si dedicò alla famiglia e al ruolo di madre per le loro due bambine, oggi adulte, Gabriella e Manuela. Purtroppo però la donna è scomparsa nel 1997.

Cosa rappresenta la foto della Festa della Repubblica italiana?

Il voto giovane, 24enne, viene associato al valore della nascita della Repubblica italiana: un nuovo inizio, un nuovo corso storico per un Paese flagellato dalla Seconda Guerra Mondiale e dalle orrende azioni perpetrate dal fascismo e dal nazismo. Ancora oggi, il viso di Iberti indica la giovinezza come rinascita, resilienza e metamorfosi verso il nuovo che avanza.

Ma evidenzia anche altro. Ad esempio, rappresenta un dato storico sensazionale: l’apertura al suffragio universale, e al peso delle donne che hanno avuto sul referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946. Un dato non da poco, visto che al referendum parteciparono 12.998.131 donne, contro 11.949.056 di uomini.

Non sappiamo se le donne votarono maggiormente la Repubblica o la monarchia, ma è chiaro che un peso lo ebbero anche nell’Assemblea Costituente, visto che all’apertura dei lavori parteciparono le prime ventuno donne parlamentari (su un totale di 556 deputati), note come “Madri Costituenti“, le quali rappresentavano le aspettative e le idee delle partigiane, delle antifasciste e delle staffette.

Di seguito, ne ricordiamo i nomi:

  • Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Maria Federici Agamben, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi Cingolani, Maria Nicotra Verzotto, Vittoria Titomanlio, tutte di Democrazia Cristiana;
  • Adele Bej Ciufoli, Nadia Gallico Spano, Nilde Jotti, Teresa Mattei, Angiola Minella Molinari, Rita Montagnana Togliatti, Teresa Noce Longo, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, tutte del Partito Comunista Italiano;
  • Angelina Merlin e Bianca Bianchi, del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria;
  • Ottavia Penna Buscemi, del Partito Uomo Qualunque.

Tra di loro, cinque entrarono nella “Commissione dei 75”, organo che fu incaricato di scrivere la Carta costituzionale: Maria Federici, Angela Gotelli, Lina Merlin, Teresa Noce e Nilde Jotti.

Leggi anche: Calendario Giornate Mondiali e Nazionali mese per mese

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