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Antonio Tiberi, una reazione da campione al Giro d’Italia! Si può recuperare? Caruso monumentale

Antonio Tiberi ha mostrato tutto il suo cuore pugnace e un ardore carismatico durante la quindicesima tappa del Giro d’Italia 2025: sarebbe potuto crollare dopo la caduta di ieri a Nova Gorica, avrebbe potuto mollare la presa considerando i dolori fisici dovuti allo scivolone della giornata precidente, avrebbe potuto cedere sotto il profilo mentale per avere pagato un paio di minuti in una frazione sulla carta di poco rilievo e invece ha reagito in maniera leonina, dimostrando di essere un corridore con i fiocchi.

Il capitano della Bahrain-Victorious è stato encomiabile in una giornata palpitante, nervosa, esigente dal punto di vista altimetrico e in cui sarebbe potuto andare alla deriva. Il laziale ha infatti faticato nelle battute iniziali di gara, si è staccato mentre si andava a imboccare l’ostico strappo di Ca’ del Poggio e si è trovato indietro di un minuto e mezzo. Si pensava che le scorie della caduta fossero enormi, invece il 23enne ha saputo rientrare supportato da degli eccellente compagni di squadra.

Sul Monte Grappa si è distinto per un’ammirevole solidità e poi sulla salita di Dori ha fatto capire di essere già in netta ripresa fisica dopo la botta rimediata poche ore prima: ha risposto a un allungo del canadese Derek Gee in prima persona e sugli altri tentativi ha sempre rintuzzato trascinato da un maestoso Damiano Caruso. Doveva essere Antonio Tiberi a uscire di classifica e invece è arrivata la spallata allo sloveno Primoz Roglic, che ha perso un minuto e mezzo e sembra essere fuori dai giochi.

Il laziale ha fatto capire di essere ancora della partita, ha recuperato una posizione e ora è settimo in classifica a 3’02” dal messicano Isaac Del Toro, a 1’42” dal britannico Simon Yates, a 1’36” dallo spagnolo Juan Ayuso, a 55” dall’ecuadoriano Richard Carapaz, a 8” da Derek Gee e a 7” da Damiano Caruso. In un’ultima settimana durissima, infarcita di montagne, c’è spazio per recuperare, per puntare alla top-5 e magari sognare qualcosa di più grande, ma servirà attaccare.

Se sarà sostenuto da un buon fisico e se davvero le botte di sabato saranno un lontano ricordo, allora Antonio Tiberi potrebbe rimettersi in carreggiata. Indubbiamente il laziale rappresenta il futuro, ma Damiano Caruso è un highlander a cui vanno tessuti i massimi elogi: un corridore esemplare, un veterano di 37 anni che vanta un secondo posto al Giro d’Italia e che sta pedalando con enorme personalità, oggi ha scortato Tiberi e ha fatto intendere di essere in una condizione smagliante. Il migliore degli italiani al termine della seconda settimana: tutto è possibile…

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