Nino Benvenuti ci ha lasciato: sport italiano in lutto per l’icona della boxe, Campione Olimpico e del mondo
Lo sport italiano è in lutto per la scomparsa di Nino Benvenuti. Una delle più grandi icone della storia agonistica del Bel Paese ci ha lasciato a 87 anni, compiuti lo scorso 26 aprile. Salutiamo un pilastro del pugilato tricolore, Campione Olimpico dei pesi welter a Roma 1960, Campione del Mondo WBA e WBC dei pesi medi dal 1967 al 1970, Campione del Mondo WBA e WBC dei pesi superwelter nel 1965-1966, nonché Fighter of the year nel 1968 (unico italiano a ricevere il prestigiosissimo riconoscimento).
La mitologica trilogia con Emile Griffith ha fatto epoca: il successo di Nino Benvenuti nella primavera del 1967, la replica dell’avversario in autunno, poi la bella al Madison Square Garden il 4 marzo 1968, con il trionfo ai punti per verdetto unanime del nostro portacolori. Perse il titolo iridato dei pesi medi il 7 novembre 1970 per mano dell’argentino Carlos Monzon, che ebbe la meglio per ko tecnico nel corso della dodicesima ripresa e che poi si replicò l’anno successivo al terzo round. Proprio il confronto di Montecarlo rappresentò l’ultimo match in carriera di Nino Benvenuti, che appese i guantoni al chiodo con un record di 82 vittorie, 7 sconfitte e un pareggio.
Nato il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria (ai tempi territorio italiano, attualmente si trova in Slovenia), dal 1992 era presente nella International Boxing Hall of Fame (primo italiano a rientrarvi). Storica anche la rivalità con Sandro Mazzinghi, sconfitto in due occasioni nel 1965. Ebbe cinque figli con l’ex moglie Giuliana Fonzari, poi lasciata per il suo grande amore Nadia Bertorello.