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PGA Championship 2025: il percorso e le 18 buche ai raggi X

Il PGA Championship torna, per la seconda volta nella storia, al Quail Hollow Club di Charlotte, North Carolina. Ad attendere i 156 partecipanti ci sarà un percorso che, a scanso di equivoci, metterà a dura prova.
Il secondo Major in stagione, ormai organizzato nel mese di maggio da diversi anni, mette in palio 18,5 milioni di dollari e 750 punti FedEx.

Qui, nel 2017, vinse Justin Thomas (al suo prima PGA Championship, il 2º fu appena 3 anni fa a Southern Hills), ma saranno tanti, anzi tantissimi, i nomi da tenere d’occhio durante la 4 giorni che inizierà giovedì 15. Tra loro, sicuramente Xander Schauffele. Lo statunitense l’anno scorso trionfò con 1 colpo di vantaggio sul connazionale Bryson DeChambeau e portò a casa il 2º Major in stagione.

Il percorso, un par 71 di 7.626 yarde (6.973 metri), è lungo e complesso. Tante le buche che impegneranno anche i giocatori più tecnici.

Ecco le buche spiegate.

Buca 1 – 461 metri. Lungo par 4 iniziale che deve essere approcciato dal tee con un colpo in fade (sinistra – destra) per evitare di finire nei bunker a bordo fairway o nel bosco. Il green, piccolo e stretto, è ben difeso e molto ondulato.

Buca 2 – 413 metri. Altro par 4, stavolta più corto, ma di ancor più difficile approccio. Dog leg secco a sinistra e fairway in pendenza verso destra che fa scappare la palla in zona di atterraggio verso il rough lungo. Il secondo colpo si gioca verso un green rialzato che pende prepotentemente verso l’ingresso. Molto difficile il putt di ritorno se si va lunghi.

Buca 3 – 441 metri. Par 4 lungo e dritto. È l’handicap 1 del percorso. Per via del bunker posizionato molto bene sulla sinistra del fairway in zona d’atterraggio e per via del green, rialzato, su due livelli e protetto da 3 ostacoli sabbiosi.

Buca 4 – 168 metri. Par 3 corto. Se si finisce lunghi al green toccherà fare un up&down complesso perchè ci si ritroverà in salita. Corti, invece, ci sono 3 bunker a protezione.

Buca 5 – 410 metri. Par 4 dog leg a destra tra le più facili del percorso. 2 bunker a difesa del fairway e il green leggermente in posizione rialzata sono i pericoli più grossi.

Buca 6 – 227 metri. Par 3 lungo, ma in discesa. Due grossi bunker a lato del green e una pendenza molto forte dal fondo verso l’inizio metteranno in crisi coloro che sbaglieranno ferro.

Buca 7 – 499 metri. Par 5 non troppo lungo che sarà sicuramente attaccato dalla maggior parte dei giocatori. L’ostacolo d’acqua a destra e i bunker del green i principali ostacoli.

Buca 8 –  316 metri. Par 4 corto drivabile che, in base alla classifica, potrà dimostrarsi una buca clou. Difficile il green, diviso in 5 sezioni differenti.

Buca 9 – Le prime 9 si chiudono con un lungo par 4 in leggero dog leg a sinistra. Preferito dunque un tee shot in draw. Occhio a non chiudere troppo perchè il bosco è molto vicino al fairway. Il green si presenta con una pronunciata pendenza dal fondo verso l’ingresso.

Buca 10 – 541 metri. La buca più lunga del percorso.

Buca 11 – 422 metri. Preferibile un colpo destra sinistra dal tee per via della leggera inclinazione da quella parte del fairway. I bunker a difesa del green sono solo sulla sinistra ma già di per sè il green si difende da solo con pendenze molto complesse.

Buca 12 – 316 metri. Par 4 delicato tra i più complessi. Fade dal tee per atterrare in un’area con maggiore spazio. L’attacco al green è da ricercarsi per il centro. Niente colpi azzardati in base alla posizione della bandiera.

Buca 13 – 187 metri. Par 3 non complicato. Il tee shot, tuttavia, deve riuscire a centrare il centro del green perchè gli approcci possono complicare la vita.

Buca 14 – 314 metri. Par 4 che ingolosisce per via della corta distanza tra tee e green. Tuttavia il lago sulla sinistra frena ogni dubbio. Meglio fare lay up o attaccare?

Buca 15 – 527 metri. Par 5 dove è obbligatorio appoggiarsi a sinistra evitando l’acqua. Il colpo al green è complicato da alcuni buker posti a difesa delle aste.

Buca 16 – 483 metri. Par 4 spettacolare che trova il colpo più difficile nell’attacco al green. Si tratta di un colpo difficile in discesa dove bisogna evitare assolutamente la sinistra per non incappare nell’ostacolo d’acqua.

Buca 17 – 203 metri. Par 3 stupendo, tutto sopra l’acqua fino ad arrivare in green. Appoggiarsi ad un mount a destra va bene ma occhio al rimbalzo.

Buca 18 – 451 metri. Par 4 conclusivo davvero complesso. Ostacolo d’acqua che corre sulla sinistra per tutta la durata della buca. L’attacco al green è in leggera salita e il green è particolarmente grande. Precisione, dunque, nel trovare il settore corretto per non essere costretti ad un putt troppo lungo.

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