‘La Fagianata’ di Magrini: “Più fiducia in Roglic che in Ayuso, è l’anno buono per Ciccone, Tiberi regolarista”
Torna il grande appuntamento con la ‘Fagianata’ di Riccardo Magrini, noto e amato commentatore tecnico di Eurosport, nonché ex-corridore capace di vincere una tappa al Giro d’Italia ed un’altra al Tour de France. La sua rubrica ci farà compagnia ogni sera durante Giro d’Italia 2025 che inizierà domani dall’Albania e si concluderà il 1° giugno a Roma.
PERCORSO SENZA TANTE SALITE
Il percorso non è che sia entusiasmante. Però soprattutto in questo ciclismo attuale, con l’assenza di Pogacar e Vingegaard che apre tanti spiragli, il percorso lo fanno sempre i corridori.
Non è duro, ma potrebbe diventare un’opportunità per movimentare la corsa con delle fughe e creare spettacolo. Poi ci sono tappe strane che non hanno arrivi in salita, ma potrebbero creare della confusione, come quella di Matera: in quella zona c’è sempre vento, perché si arriva dalla Puglia.
La partenza in Albania è insidiosa, sono strade abbastanza ostiche e potrebbe essere interessante. E’ riduttivo pensare solo agli arrivi in salita. Gli organizzatori penso che abbiano fatto il ragionamento, anche a causa del cambiamento climatico, di prevedere tappe più mosse ed evitare di andare sopra i 2000 metri per evitare cancellazioni per maltempo, come era accaduto nel 2024 con lo Stelvio. Così si evitano brutte figure.
In ogni caso, le fughe possono creare problemi alle squadre forti. Mi aspetto delle imboscate.
CORSA A DUE PER LA MAGLIA ROSA
I due favoriti principali sono di sicuro Roglic e Ayuso. Io ho più fiducia nello sloveno perché è più esperto e lo spagnolo di solito qualche piccola battuta d’arresto ce l’ha nelle tre settimane. Alla Tirreno-Adriatico ha vinto, ma è arrivato secondo Ganna, quindi non è che abbia battuto chissà quali corridori da corse a tappe. L’iberico è un talento che si farà, ma deve ancora crescere. Inoltre deve stare attendo anche al compagno di squadra Adam Yates, perché non credo che la UAE si presenti con un solo capitano e non penso che il britannico farà il gregario come accade con Pogacar.
L’OPPORTUNITÀ DI PELLIZZARI
Una cosa interessante è che Pellizzari è stato convocato dalla Red Bull perché piace molto a Roglic. Questo può essere un vantaggio per quello che è l’insegnamento verso il futuro: non dimentichiamo che Giulio è un prospetto molto interessante. Il fatto di essere in squadra con Roglic è importante, perché può acquisire quelle cose ‘rubando con gli occhi’ e stando a contatto con un capitano da cui imparare tanto. Io ho imparato più nei 3 anni da gregario con Van Impe che in 10 anni da corridore. Stare insieme a Roglic può fare tanto comodo a Pellizzari.
LE AMBIZIONI DI ANTONIO TIBERI
Tiberi ha il vantaggio che è un grandissimo regolarista e può approfittare delle varie situazioni di calo altrui. Il podio, anche alla luce del fatto che l’anno scorso ci fu l’episodio della foratura di Oropa, ci può stare. Magari non risponde a uno scatto, ma poi ritorna sotto. Ha preparato il Giro in Toscana con Michele Bartoli, ha potuto visionare delle tappe delicate come quella con il San Pellegrino o la cronometro Lucca-Pisa. Io non credo che il ritiro al Tour of the Alps abbia influito sul rendimento. Per me ha fatto bene a ritirarsi visto che non stava bene, ma la base della preparazione ce l’ha buona. Io su Tiberi ci credo.
ATTENZIONE A GIULIO CICCONE
E ci credo anche su Ciccone. Dopo il secondo posto bellissimo alla Liegi, Ciccone ha la possibilità, se tutto va bene, di fare classifica. Non è che deve vincere il Giro, ma può essere protagonista, magari finendo nei primi 5, aggiungendoci anche una vittoria di tappa. Lui è scattista, è veloce, potrebbe fare bene su una salita come Tagliacozzo. Anche a cronometro è migliorato un po’. Io non lascerei niente di intentato, questo è l’anno buono.
SPIRAGLI DI ITALIA
L’onda degli italiani si vede, c’è uno spiraglio. In questa prima parte di stagione hanno fatto bene Ganna, Milan, Scaroni, Fortunato, Ciccone. E’ vero che non sono ventenni, però può essere un discorso legato alla maturazione. Milan è ancora giovane e lo vedo molto adatto alle Classiche.
MA IL VERO TALENTO AZZURRO SCALPITA TRA GLI UNDER23?
Noi dobbiamo aspettare Lorenzo Finn. È un ragazzo di una intelligenza supersonica, veramente in gamba. Lui è davvero forte. Secondo me è il corridore che aspettiamo per le corse a tappe.
FINN CLASSE 2006, POGACAR 1998: A INIZIO CARRIERA DOVRÀ FARE I CONTI CON LO SLOVENO…
Come Pogacar io non ne ho mai visti. Merckx era Merckx, ma questo fa delle robe che io in più di 50 anni non ho mai visto. Questo è una sentenza, meno che nei primi 3 non è mai arrivato durante la primavera, se non nelle volate dell’UAE Tour.
ALTRI OUTSIDER PER IL PODIO E LA POSSIBILE RIVELAZIONE
Io spero tanto di ritrovare Bernal. Vedo bene per una classifica onorevole Gee, Carapaz che sta strombazzando che vuole vincere il Giro ed è tatticamente furbo, Landa è un altro che ha l’ennesima opportunità di fare il capitano, ma non ci sono tante salite adatte a lui. Storer è convinto di fare una buona classifica e viene dalla vittoria al Tour of the Alps: punta alla top10, ma nella sua testa spera di finire nei 5. L’australiano potrebbe essere la rivelazione di questo Giro d’Italia. Vediamo cosa combinano anche Gaudu e Bardet. Simon Yates sarà una incognita.
UN TERZO NOME ITALIANO DA CLASSIFICA
Piganzoli potrebbe essere un prospetto da top10. Ha bisogno di fare il salto nel World Tour per avere ambizioni più elevate.
LIVELLO PIUTTOSTO BASSO PER LE VOLATE
Se escludiamo Groves e Kooij, vedo possibilità anche per i nostri, come ad esempio Moschetti. Si tratta di un parterre un po’ scarso come velocisti e c’è spazio per quelli che di solito arrivano tra la quarta e la sesta posizione. Occhio al belga Fretin come rivelazione.
I ‘BATTITORI LIBERI’ VAN AERT E PIDCOCK
Su Pidcock non mi sbilancio per la classifica, ma lui avrà la tappa dello sterrato ed altre che si adattano alle sue caratteristiche. Io Van Aert l’ho visto tiratissimo, anche se si dice che abbia avuto qualche problema di salute. Lo vedo molto motivato. Se ritrova la pedalata giusta, il belga può tenere la maglia rosa per qualche giorno, anche fino a Lucca, però non penso possa fare classifica.
I FAVORITI DELLA PRIMA TAPPA
La tappa di domani è proprio per Van Aert e Pidcock, ma ci potrebbe stare anche Pedersen, in lizza per la maglia ciclamino. Se va forte come in primavera, il danese se la può giocare. Vedo uno di loro tre come prima maglia rosa.