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Giro d’Italia 2025: il percorso e le 21 tappe ai raggi X. Tutti i GPM, le cronometro e i traguardi volanti

Tutto pronto per il via dell’edizione numero 111 del Giro d’Italia. Si parte dall’Albania, si arriva dopo ventuno intensissime tappe a Roma. Andiamo a scoprire nel dettaglio tutte le tappe della Corsa Rosa.

TUTTE LE TAPPE DEL GIRO D’ITALIA 2025 NEL DETTAGLIO

Prima tappa: Durazzo-Tirana (164 chilometri)

Primi settanta chilometri pianeggianti, poi scatta il primo GPM di questa edizione del Giro: Gracen, seconda categoria con 13,5 chilometri al 5,2% di pendenza media e massima all’11%. Discesa, tratto pianeggiante e circuito finale da ripetere due volte. La salita protagonista è quella di Surrel, un terza categoria con 4,9 chilometri al 5,4%. Ultimo scollinamento a 12 dal traguardo, poi tutta discesa.

KM REDBULL: Sauk (-48 km)

Seconda tappa: Tirana-Tirana (13,7 chilometri, cronometro individuale)

Da Tirana a Tirana, quasi 14 chilometri (13,7) in questa prima cronometro del Giro. Un percorso sicuramente molto breve, ma non di certo banale, visto che comunque i corridori dovranno affrontare la salita di Sauk (quarta categoria) e poi ci sono anche alcune curve molto insidiose che possono creare delle difficoltà.

Terza tappa: Valona-Valona (160 chilometri)

Prima parte in falsopiano, con la strada che tende sempre a salire. Dopo una sessantina di chilometri il primo GPM di giornata: Q. Shakelles, terza categoria con 5,5 chilometri al 4% (prima parte molto dura con pendenze vicine al 10%). Discesa, ancora qualche saliscendi, per approcciare il momento decisivo della tappa: la salita di Qafa e Llogarase. È un seconda categoria: 10,7 chilometri al 7,3%, una salita vera e propria, simile a quelle alpine. Scollinamento forse troppo lontano dal traguardo: 38 chilometri tra discesa e pianura portano all’arrivo.

KM REDBULL: Himare (-72 km)

Quarta tappa: Alberobello-Lecce (187 chilometri) 

Si tratta di una frazione praticamente interamente pianeggiante, con presente un solo breve strappo: quello di Putignano. Le principali città sono connesse tramite strade ampie e rettilinee con i soliti ostacoli urbani quali rotatorie, spartitraffico ed isole salva pedoni. A Lecce è allestito un circuito di 12 km prima di transitare all’arrivo ed affrontare un giro completo. Gli ultimi 3 km sono pianeggianti, con una curva importante collocata a 1200 dall’arrivo. Tutta la parte finale è su strade ampie, con in particolare l’ultimo chilometro in leggera curva verso sinistra.

KM REDBULL: Ostuni (-105 km)

Quinta tappa: Ceglie Messapica – Matera (144 chilometri)

La tappa è la più corta della prima settimana del Giro con i suoi 151 chilometri. Frazione quasi tutta pianeggiante con due sprint intermedi di Massafra e Marina di Ginosa che anticiperanno la breve salita di Montescaglioso, posta a 30 chilometri dal traguardo. Una rapida discesa e il falsopiano in salita porteranno i corridori a Matera, dove si deciderà la tappa. Ultimi 3 chilometri impegnativi con uno strappo che raggiunge il 10% di pendenza, poi una leggera discesa ed infine il rettilineo finale di 300 metri tutto in salita.

KM REDBULL: Bernalda (-51 km)

Sesta tappa: Potenza – Napoli (210 chilometri) 

Il tracciato è caratterizzato da un andamento irregolare con numerosi saliscendi. I corridori affrontano, dopo 56,8 chilometri, il Valico di Monte Carruozzo, seconda categoria di 19,7 km al 3,8%, transitano da Lioni e Avellino per proiettarsi verso la scalata di Monteforte Irpino, terza categoria di 4 km al 3,7% di pendenza media, da affrontare quando mancheranno poco più di ottanta chilometri al traguardo. La parte finale totalmente pianeggiante potrebbe aiutare il recupero di chi ha perso terreno nella prima parte di giornata.  Gli sprinter che vorranno giocarsi le proprie carte per il successo di giornata dovranno essere bravi a resistere su un tracciato assolutamente non semplice.

KM REDBULL: Brusciano (-52 km)

Settima tappa: Castel di Sangro – Tagliacozzo (168 chilometri) 

Neanche il tempo di partire e subito la salita verso Roccaraso: terza categoria di 7,4 chilometri al 6,1%. Non c’è subito discesa, prima si sale ancora verso lo strappo di La Forchetta (1,7 chilometri all’8%). Ancora salite: spazio al Monte Urano (4,5 chilometri al 9,3%), subito seguito dal Vado della Forcella (seconda categoria con 21,6 chilometri che vanno a strappi). Si va verso Ovindoli, si scende e poi l’attesa è tutta per la salita conclusiva verso Tagliacozzo: 12,6 chilometri al 5,4%. La rampa finale è durissima: 2,6 chilometri al 9,1%.

KM REDBULL: Tagliacozzo centro (-13 km)

Ottava tappa: Giulianova – Castelraimondo (197 chilometri) 

Un’altra tappa cruciale sugli Appennini, attraversando territori tra l’Abruzzo e le Marche. Sarà una frazione dove praticamente non c’è un tratto pianeggiante e che può creare anche molte difficoltà.  I corridori dovranno affrontare molte salite e la più dura è senza alcun dubbio quella di Sassotetto (13,1 km con pendenze che oscillano tra il 7,4% e il 14%) dopo un centinaio di chilometri. Successivamente Montelago, Castel Santa Maria e Gagliole, che sarà l’ultima prima del traguardo di Castelraimondo.

KM REDBULL: Castel Santa Maria (-20 km)

Nona tappa: Gubbio – Siena (181 chilometri) 

La frazione si aprirà a Gubbio e dopo 181 chilometri si concluderà a Siena, in Piazza del Campo, ripetendo il medesimo arrivo delle Strade Bianche. La tappa presenta un percorso ondulatorio fino al primo tratto di sterrato di Salti (8 km), posto a circa 80 chilometri dal traguardo. Successivamente si affrontano in sequenza i settori bianchi di Serravalle (9.3 km) e San Martino in Grania (9.4 km) che anticipano lo sterrato di soli 600 metri di Monteaperti. Il settore conclusivo, a 15 chilometri dal traguardo, sarà quello di Colle Pinzuto (2.4 km ad una pendenza massima del 15%) che condurrà i corridori a Siena. A 900 metri dal traguardo si affronterà in salita la Porta di Fontebranda con pendenza che arriveranno anche al 16% prima della discesa e dell’ingresso finale in Piazza del Campo.

KM REDBULL: Colle Pinzuto (-14 km)

Decima tappa: Lucca – Pisa (28,6 chilometri, cronometro individuale) 

Frazione per specialisti puri, anche se non troppo lunga (dunque gli uomini di classifica potranno provare a difendersi). Completamente pianeggiante, non troppo tecnica se non per un tratto in discesa verso San Giuliano Terme che presenta quattro tornanti da affrontare con cautela. Poi grandi velocità da raggiungere verso il traguardo.

Undicesima tappa: Viareggio – Castelnovo ne’ Monti (185 chilometri) 

Si comincia da Viareggio e la prima parte è abbastanza tranquilla. Un avvio che porterà alla grande salita di giornata, il GPM di prima di categoria dell’Alpe San Pellegrino (1623 metri di altezza con pendenze massime del 19%). Successivamente discesa e poi passaggio da Toano dove ci sarà un GPM di seconda categoria. Prima dell’arrivo nuovo GPM di seconda categoria (Pietra di Bismantova). Il traguardo è posto a Castelnovo ne’ Monti in una tappa probabilmente adatta a chi ama andare in fuga da lontano.

KM REDBULL: Villa Minozzo (-24 km)

Dodicesima tappa: Modena – Viadana (172 chilometri) 

Il percorso si presenta movimentato nei primi 100 km, per poi trasformarsi in totalmente pianeggiante fino al traguardo. In occasione della prima sezione uno dei punti più impegnativi sarà quello dei Castelli Matildici, perla nel cuore dell’entroterra modenese. Da Quattro Castella la strada sarà invece in pianura. Verso l’arrivo è situato un circuito di 27 km su strade larghe e dritte, con tutti i classici ostacoli urbani. Attenzione all’ultima curva, collocata a 500 metri dall’arrivo. Le strade sono ben tenute. La retta finale è di 450 m, con asfalto di larghezza 8 m.

KM REDBULL: Brescello (-33 km)

Tredicesima tappa: Rovigo – Vicenza (180 chilometri) 

La tappa partirà dalla città di Rovigo e nella prima parte del percorso pianeggiante si registra solo la salita di Passo Roverello. I due sprint intermedi di Noventa Vicentina e di San Bonifacio anticiperanno la salita di San Giovanni in Monte. Dopo il primo passaggio sulla linea di arrivo verrà percorso un circuito di 20 km che presenta subito l’ascesa di Arcugnano. L’arrivo di Vicenza è situato al termine di uno strappo con una pendenza media del 7% con punte del 12%.

KM REDBULL: Arcugnano (-10 km)

Quattordicesima tappa: Rovigo – Nova Gorica (186 chilometri) 

Si tratta di una tappa completamente piatta, che precede alcuni strappi sulla sezione finale. Gli atleti attraverseranno la bassa pianura veneta, per poi approdare in Friuli. Al km 140 i corridori transiteranno dunque in Slovenia per la prima volta trovando brevi salite nel Collio (Brda), raggiungendo poi Gorizia e il circuito finale di 14 km da percorrere una volta dopo il passaggio sulla linea di arrivo. Gli ultimi chilometri prevedono infine la salita, molto breve, di Saver, alcune curve, rotatorie ed un rettilineo finale dalla lunghezza di 900 metri.

KM REDBULL: Manzano (-62 km)

Quindicesima tappa: Fiume Veneto – Asiago (214 chilometri) 

Tappa di montagna “prealpina” che propone alcune salite “dimenticate” nel percorso dei tempi recenti. Si parte da Fiume Veneto, si passa, a 29,6 chilometri dalla partenza, dal traguardo volante di San Martino Colle Umberto per rendere omaggio ad Ottavio Bottecchia nell’anno del centenario del suo secondo successo al Tour de France. La prima difficoltà di giornata è il Muro di Ca’ del Poggio, quarta categoria di 1,1 chilometri. Da Romano d’Ezzelino si sale verso i 1611 metri del Monte Grappa dalla storica Strada Cadorna (sempre percorsa in discesa negli ultimi 15 anni). I corridori affrontano l’impegnativa ascesa di prima categoria di 25,7 chilometri al 5,7% di pendenza media. La carovana, dopo aver scollinato, si cimenta con la discesa e poi inizia la scalata all’Altopiano dei Sette Comuni da Enego, a Dori, asperità di seconda categoria di 16,4 chilometri al 5,4 % di pendenza media, fino poi all’arrivo di Asiago.

KM REDBULL: Enego (-33 km)

Sedicesima tappa: Piazzola sul Brenta – San Valentino (199 chilometri) 

Quasi cinquemila metri di dislivello in una giornata durissima sulle Alpi. Dopo una cinquantina di chilometri pianeggianti il primo GPM di giornata: La Fricca (13 chilometri al 4,3%). È solo l’inizio: lunga discesa e si approccia il prima categoria di Candriai (10,3 chilometri al 7.3%). Non c’è un attimo di pausa, subito dopo infatti Vigo Cavedine (9,1 chilometri al 2.7%). Si va verso il gran finale: durissimo il Santa Barbara (prima categoria di 12,8 chilometri all’8.3%), ancor di più la vetta conclusiva verso Brentonico. Sono 17,5 chilometri, praticamente interminabile: 6,3% la pendenza media, ma va a strappi e ci sono tratti nettamente oltre il 10%.

KM REDBULL: Brentonico (-10 km)

Diciassettesima tappa: San Michele all’Adige – Bormio (154 chilometri) 

Fin dalla partenza da San Michele all’Adige si sale. La prima salita da affrontare è quella del Passo del Tonale, che verrà scalato dal versante trentino di Vermiglio (15,2 km, media 6% e max 9%). Successivamente discesa verso Ponte di Legno per poi affrontare il Mortirolo, ma dal versante che viene ritenuto più facile, quello di Monno con 12,6 km e una pendenza media 7,6% (la massima è al 16%). Poi ancora discesa verso Grosio. L’ultima salita da affrontare è quella delle Motte (3 km) a 9 km dal traguardo di Bormio che sarà leggermente in salita.

KM REDBULL: Le Prese (-25 km)

Diciottesima tappa: Morbegno – Cesano Maderno (144 chilometri)

Dopo circa 30 chilometri dalla partenza si affronterà la salita di Parlasco con i suoi 7.6 km ad una pendenza media del 6,2%. La strada continuerà a salire fino alla seconda ascesa di giornata, il Colle Balisio. Una lunga discesa anticiperà l’ultima salita della tappa, quella di Ravellino, che anticipa un lungo tratto pianeggiante. A 13 chilometri dall’arrivo inizia il circuito finale con diverse curve prima del rettilineo finale.

KM REDBULL: Sirtori (-57 km)

Diciannovesima tappa: Biella – Champoluc (166 chilometri)

Cinque GPM e quasi cinquemila metri di dislivello, uno dei tapponi più duri di questa edizione. Pronti-via e si scala il Croce Serra, un antipasto di terza categoria con 11,3 chilometri al 4.6%. Tratto pianeggiante e poi si va verso una serie di montagne durissime. Col Tzecore di 15,8 chilometri al 7,7% e punte anche al 15%, lunga discesa, si va verso Chatilon e si approccia il Col Saint-Pantaléon (16,5 chilometri al 7,2%). Discesa molto tecnica, KM RedBull a Saint-Vincent e poi il gran finale con Col de Joux (15,3 chilometri al 6,9%) e l’ascesa verso Antagnod (9,5 chilometri al 4,6%). Leggera discesa prima di giungere sul traguardo.

KM REDBULL: Saint-Vincent (-37 km)

Ventesima tappa: Verrès – Sestrière (203 chilometri) 

Partenza soft con una sessantina di chilometri pianeggianti prima di andare verso il GPM di quarta categoria di Corio (6,5 chilometri al 3,7%). Ancora falsopiano per approcciare il Colle del Lys (13,7 chilometri al 4.2%). Discesa verso Chiusa di San Michele e poi l’attesissimo GPM del Colle delle Finestre, la Cima Coppi di questo Giro. 18,4 chilometri al 9.2% con gli ultimi sette chilometri sullo sterrato. Scollinamento ad oltre duemila metri di altitudine, discesa e poi l’ascesa finale verso Via Lattea a Sestriere: 16,3 chilometri al 3,8%.

KM REDBULL: (-32 km, su strada sterrata a 4,3 km dalla vetta del Colle delle Finestre)

Ventunesima tappa: Roma – Roma (141 chilometri) 

I corridori attraverseranno i Giardini Vaticani e usciranno dalla Porta del Perugino per dirigersi verso il ritrovo di partenza allestito presso le Terme di Caracalla. Il gruppo arriva fino ad Ostia, passaggio previsto al chilometro 32,2, affronta lo sprint intermedio di Fontana dello Zodiaco, passa sul traguardo per poi tornare indietro verso la zona della partenza e misurarsi con gli otto giri da 9,5 chilometri del circuito finale. La carovana toccherà alcuni luoghi simbolo come il Colosseo, Piazza Navona e i Fori Imperiali. L’arrivo è previsto al Circo Massimo.

KM REDBULL: Roma, Via di San Gregorio (-25 km)

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