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Filippo Volandri risponde per le rime a Federica Pellegrini sul caso-Sinner: “Se non si è competenti meglio non dare opinioni…”

Jannik Sinner ha concluso ufficialmente il periodo di squalifica per l’arcinoto “Caso Clostebol” e può finalmente tornare a fare quello che più ama, ovvero giocare a tennis. Non solo, potrà farlo proprio nel torneo di casa, gli Internazionali di tennis di Roma, con un bagno di folla annunciato in occasione del ritorno in campo del “figliol prodigo”. In queste lunghe settimane di stop forzato l’altoatesino ha scelto di far prevalere il silenzio, mentre molte voci si sono levate per commentare quanto accaduto al numero 1 del mondo.

Spesso dichiarazioni di sostegno al vincitore dei due ultimi Australian Open, talvolta però in contrasto. Dal consueto stillicidio di Nick Kyrgios, fino alla piccata presa di posizione di Federica Pellegrini, che tanto ha fatto discutere. La leggenda del nuoto, infatti, aveva senza mezzi termini parlato di doppiopesismo in favore di Jannik Sinner con un trattamento, a suo dire, di “favore”, puntando molto il dito sul suo status di numero 1 del mondo. Parole di una qual certa pesantezza nel caso di un membro del CIO.

In concomitanza con l’avvio del torneo di Roma è arrivata la dura risposta di Filippo Volandri, capitano non giocatore dell’Italia, due volte vincitore della Coppa Davis: “Di tutta questa storia ho apprezzato soprattutto quelli che hanno detto che non si sarebbero espressi perché non avevano le competenze o le informazioni per poterlo fare. Quando io sento persone che giudicano, come per esempio nel caso della Pellegrini, penso magari ha una laurea magistrale in giurisprudenza e noi non ne eravamo a conoscenza, quindi è un avvocato e non lo sapevamo, o si è letta le oltre 40 pagine della sentenza. Ma anche nel caso in cui dovesse averle lette ha dimostrato di non averle capite. Quando poi addirittura provano a emettere le sentenze, quello mi fa storcere il naso”. (Fonte: Fanpage).

Filippo Volandri prosegue nella sua invettiva nei confronti di Federica Pellegrini: O sei competente e allora hai tutto il diritto di dare un’opinione oppure non sei competente e allora apprezzo quelli che lo hanno ammesso e non si sono esposti. Non vedo la disparità di gestione rispetto ad altri casi, perché tutti i casi sono alla fine diversi. Non ha senso parlare di disparità di trattamento. Nel caso di Sinner in meno di 48 ore è stata certificata una serie di azioni documentate che ne hanno provato l’innocenza. Quindi quando sento parlare di sospensione mi chiedo: ma sospensione di cosa? In altri casi ci hanno messo mesi per capire il motivo della contaminazione, ma qui non è stato così. A quel punto, quando tu documenti in maniera rapida quello che è successo ed è tutto lampante, non capisco perché Jannik avrebbe dovuto subire una sospensione”.

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