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MotoGP, si chiuderà la striscia vincente Ducati? Solo l’imprevisto può porre fine al record!

A Jerez, Ducati ha eguagliato il primato di 22 vittorie consecutive nella classe regina detenuto da Honda. La Casa giapponese l’aveva conseguito imponendosi in tutte le gare (quindici) del 1997 e nelle prime sette del 1998. Pertanto, l’azienda di Borgo Panigale domenica concorrerà per stabilire un nuovo record assoluto.

Alla luce della supremazia totale delle Desmosedici, imbattute ormai dal 14 aprile 2024, quando Maverick Viñales trionfò con la sua Aprilia ad Austin, viene da chiedersi se c’è qualcosa da temere a Le Mans, dove il marchio bolognese potrebbe spingersi dove nessuno s’è mai spinto. Il nuovo motore Yamaha e Fabio Quartararo nel circuito di casa? Il già citato Top Gun, perenne mina vagante che nel frattempo ha cambiato detonatore (da Aprilia a Ktm)?

Francamente, il nemico più pericoloso non sembrerebbero essere le prestazioni altrui, bensì l’episodio. Così come fu per Honda nel 1998. Qualcuno si ricorda il modo in cui si arrestò la striscia vincente di HRC? Ebbene, l’inopinato evento si verificò a Donington in maniera del tutto inattesa. Galeotti furono gli pneumatici, nello specifico quelli della Dunlop.

L’azienda britannica aveva sede in prossimità dell’autodromo e ne conosceva tutti i segreti. Preparò una gomma appositamente per l’appuntamento casalingo e, “magicamente”, le prestazioni di chi montava questi pneumatici furono strabilianti. Ne approfittò al meglio Simon Crafar, in sella alla Yamaha, il quale conseguì la prima (e unica!) affermazione della carriera, ridicolizzando la concorrenza.

Si vociferò che Dunlop sapesse di come, quell’anno, l’asfalto fosse particolarmente viscido a causa dei residui lasciati da un traffico aereo estremamente intenso nell’Aeroporto delle Midlands, edificato vicino al tracciato. Verosimilmente una leggenda urbana per giustificare un risultato totalmente anomalo.

Non a caso, Honda vinse tutte le altre gare stagionali. Per inciso, un episodio ridusse a 22 la striscia vincente anche al suo principio. Non va dimenticato come nel Gran Premio d’Australia 1996, Alex Crivillé speronò Mick Doohan alla penultima curva, al culmine di un duello fratricida che consegnò il successo a Loris Capirossi (Yamaha).

Non fosse stato per questi imprevisti, Honda avrebbe assommato 35 affermazioni di fila. In Giappone nel 1996 e in Malesia nel 1999, HRC fu genuinamente battuta rispettivamente dalla Yamaha di Norifumi Abe e dalla Suzuki di Kenny Roberts Junior. D’accordo, si ricade nel caso del “se mio nonno avesse avuto le ruote, sarebbe stato un tram”, perché l’inconveniente è però parte integrante delle corse e ne è dinamica imprescindibile.

Dunque, vedremo cosa succederà a Le Mans domenica. Ducati, come detto, va per la ventitreesima vittoria consecutiva. Riuscirà ad artigliarla, facendo meglio di Honda? Soprattutto, a corollario di quanto esposto, sorgono due domande. Quanto a lungo durerà questa imbattibilità e in che modo verrà meno? Chi vivrà, vedrà! È proprio il caso di dirlo!

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