Notizie

Simone Velasco: “Pogacar non è stato ancora capito. Al Mondiale ci penso, competitivo con corridori veri”

Simone Velasco è stato ospite di Bike Today, trasmissione del canale YouTube di OA Sport. Il 29enne si è soffermato sull’eccellente prestazione offerta qualche settimana fa al Giro dei Paesi Baschi, chiuso al settimo posto in classifica generale: “Ai Paesi Baschi è stata una bella settimana, sapevo di stare bene ma non pensavo di riuscire a fare un bel risultato in classifica generale. Nella prima crono ho pagato lo sforzo fatto al GP Indurain due giorni prima, ma poi ci siamo sempre fatti trovare pronti, abbiamo fatto quasi sempre top-10 nelle tappe dure e di conseguenza è arrivato un bel risultato nella generale. La gamba era quella che cercavamo, non abbiamo avuto intoppi. Da cinque anni sono seguito da Claudio Cucinotta, non abbiamo fatto niente di più e niente di meno rispetto al passato, ci sono state delle situazioni favorevoli che hanno permesso di performare come speravamo“.

L’alfiere della XDS Astana ha poi proseguito:Abbiamo deciso di modificare il programma. Adesso avrei già dovuto fare altura per poi presentarmi alle Ardenne senza aver fatto Baschi e Coppi & Bartali, ma con il fatto di avere saltato due settimane di gara abbiamo deciso di correre un po’ di più. La scelta ci ha dato ragione. Nella mia carriera ho avuto tanti stop magari inaspettati e periodi in cui si iniziava a stare bene e poi c’era una ricaduta tutta d’un tratto. L’importante è avere in mente l’obiettivo e lavorare per quello, gli intoppi ci sono ma l’importante è reagire“.

Simone Velasco ha poi ripercorso l’ultima settimana, culminata con il quarto posto alla Liegi-Bastogne-Liegi:Alla Amstel Gold Race c’è stata una maxi caduta a 120 km dall’arrivo, ho preso una forte botta alla gamba destra, ho fatto 5 km su una gamba sola, sono rientrato nel gruppo principale dopo 50 km e quando sono rientrato hanno accelerato in un punto in cui nessuno se lo aspettava, si sono creati dei buchi. Ho fatto poi la miglior Freccia Vallone della mia carriera, ho preso dietro il penultimo strappo, l’ho fatto in rimonta e mi è mancato poco per agganciarmi al gruppo dei primi. Alla Liegi si è messa di mezzo la sfortuna, ho rotto la ruota prima della Redoute, ho inseguito tutto il tempo, mi sono agganciato alla coda del gruppo sulla Redoute, ho dovuto saltare gruppetti, non ho mollato, siamo riusciti a rientrare poco prima della Roche-aux-Faucons, sapevo di stare bene e penso che poi si sia visto“.

Sempre sull’avventura alla Doyenne: “Un quarto posto alla Liegi credo che sia da incorniciare, ci avrei messo la firma alla mattina prima di partire, anzi l’avrei messa per una top-10. Penso di avere dimostrato di avere raggiunto finalmente una bella competitività anche nelle corse che contano contro corridori veri. Sono un corridore di fondo e mi piace il lungo chilometraggio. Lo stress alla Liegi inizia a 130-140 km dall’arrivo, le cotes iniziano e tutti vogliono restare davanti per evitare buchi e cadute, poi il gruppo si sfila e si perdono pezzi. Io se non ho le gambe preferisco stare dietro per non dare fastidio, anche se ormai è un concetto non più tanto applicato. Io ho sempre rispettato gli avversari e adesso un po’ manca, si crea un po’ di stress e di astio: noi che siamo di vecchia generazione la pensiamo un po’ così“.

Simone Velasco si è poi soffermato sullo strapotere di Tadej Pogacar e sul sentimento dei suoi avversari: “Secondo me non hanno ancora capito Pogacar, perché continuano ad aiutare a tenere la corsa. Io cercherei di metterlo di difficoltà in qualche modo, poi vincerebbe lo stesso. Non mi sembra di vedere nessuno abbattuto, ma quando c’è un atleta del genere non è facile metterlo in difficoltà”. Un fuoriclasse di questo calibro in gruppo può portare maggiori benefici per tutti? “Penso che ci siano un po’ di disparità negli stipendi tra atleti e atleti, ma come sempre. Ne può beneficiare tutto l’ambiente se c’è un maggiore giro economico, non soltanto noi ma tutto quello che ruota attorno“.

Chiusura sui prossimi obiettivi:Vado molto volentieri in altura perché mi piacciono i paesaggi di montagna, anche se sono cresciuto al mare andavamo sempre in montagna e per me ha un posto nel mio cuore. In programma avrei il Giro di Svizzera ma vedremo se fare quello o il Giro del Delfinato prima del Tour de France. I Mondiali in Rwanda? Un pensiero alla maglia azzurra c’è sempre, vedremo un po’: ho sentito Marco Villa che mi ha fatto i complimenti dopo la Liegi, è lontano e un Mondiale del genere va preparato al 100%. Vedremo quali saranno i programmi del team e se sarò nei piani del CT. Come valori non abbiamo nulla da invidiare rispetto ad altre Nazionali, tolto Pogacar che è un alieno e un altro paio di corridori“.

Un pronostico sul Giro d’Italia che scatterà venerdì 9 maggio in Albania:I primi tre giorni saranno abbastanza impegnativi e non saranno da sottovalutare le tappe in Puglia per il vento, poi quando si arriverà sulle montagne vere inizierà a stilarsi un po’ la classifica. Roglic è il favorito numero 1, ha già vinto il Giro e penso ci riproverà“.

VIDEO INTERVISTA SIMONE VELASCO

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Altri sport

Sponsored