Vito dell’Aquila: “Bisogna dare meno peso alle Olimpiadi, il Mondiale è più duro. Angelo Mangione è il futuro”
Medaglia d’oro alle Olimpiadi a neanche 20 anni, sfortunato a Parigi a causa di un infortunio nelle fasi finali di gara. La stella del taekwondo azzurro è sicuramente Vito Dell’Aquila che ovviamente non si accontenta e rilancia verso il prossimo quadriennio. L’azzurro è intervenuto nella trasmissione Fantini Club LIVE: Sport e Turismo.
Parlando dello splendido oro a Tokyo 2020: “È stata un’emozione unica. Io ci credevo tantissimo e me l’aspettavo, però quando lo realizzi un po’ di incredulità ce l’hai. Ritrovarmi tra le mani quella medaglia che avevo come sfondo del cellulare era incredibile”.
Sulla tensione prima delle gare: “Paradossalmente prima di iniziare sono meno teso. In entrambe le Olimpiadi ero messo benissimo dal punto di vista mentale, forse a Parigi un po’ meno perché condizionato dall’infortunio. I mesi precedenti alle Olimpiadi sono duri, perché è l’impegno per cui tu dedichi tutta la vita e che può cambiartela. Un modo per affrontare bene la gara è dare meno peso possibile, considerarla una gara come tutte le altre. Cambia solo il contesto, ma a livello prettamente tecnico ad esempio il Mondiale può essere più difficile”.
Verso Los Angeles: “Prima di Parigi ho capito, dopo essere andato in crisi, che bisogna pensare un po’ alla volta. È troppo presto per pensare ai prossimi Giochi”.
Un giovane su cui scommettere per il futuro: “Angelo Mangione”.