Francesco Fortunato: “Non ha senso passare dalla 20 alla 21 km. Segnatevi un nome per il futuro…”
Il marciatore azzurro classe 1994 Francesco Fortunato ha tracciato un bilancio della scorsa stagione, in cui ha vinto la staffetta mista ai Mondiali a squadre di Antalya, in coppia a Valentina Trapletti, ed il bronzo nella 20 km agli Europei di Roma, descrivendo ad OA Sport gli obiettivi per l’annata agonistica 2025, con uno sguardo in ottica Giochi Olimpici di Los Angeles 2028, dove la marcia sarà protagonista sulla distanza della mezza maratona.
A posteriori, gli Europei di Roma ti hanno tolto qualcosa in termini di condizione di forma alle Olimpiadi?
“Sapevamo che sarebbe stato difficile avere due picchi di forma tra Europei ed Olimpiadi, ed effettivamente lo è stato. La preparazione per le Olimpiadi è stata più difficoltosa, ma comunque ci abbiamo creduto fino all’ultimo. Non ho rimpianti, perché la medaglia di Roma comunque era un obiettivo personalmente molto importante ed è stato raggiunto“.
Com’è andata la preparazione invernale?
“La preparazione invernale è andata molto bene, e si è visto all’esordio, tra record del mondo indoor e primato personale sulla 20 km“.
Pensi di avere ancora margini di miglioramento?
“Certamente, penso di avere ancora ampi margini di miglioramento, non ho mai fatto grandi exploit, ma sempre miglioramenti a piccoli passi, più duraturi“.
Qual è la tua idea sull’ennesima rivoluzione della marcia? Gare da 21 e da 42 km.
“Onestamente non vedo il senso di aver cambiato la 20 km con la mezza maratona. L’introduzione della maratona invece è sicuramente una buona notizia per chi prediligeva le lunghe distanze, ma parliamo sempre di compromessi. Non mi piace per niente l’andazzo degli ultimi anni, siamo in balia delle decisioni di gente a cui evidentemente poco importa della marcia“.
Si torna all’antica, nel senso che ora per un atleta sarà difficile bissare le due distanze nella stessa manifestazione?
“Sicuramente sarà più difficile doppiare nell’evento estivo, non solo per una questione di preparazione, ma anche di recupero tra le due gare. Vedremo cosa succederà“.
La 42 km ti ispira o pensi di proseguire sulla distanza quasi standard?
“Ad oggi non sto valutando di provare la lunga distanza, quindi resto focalizzato sulla 20 km o mezza maratona“.
I Mondiali sono molto in là nel tempo: come arrivare all’apice della forma a settembre?
“L’esperienza di Roma e Parigi sicuramente ci è stata utile, cercheremo di programmare al meglio quest’anno, riducendo sempre più il margine d’errore per centrare tutti gli obiettivi“.
Se ti dico Los Angeles 2028, cosa rispondi?
“Ci saremo, più forti di oggi“.
Tu e Massimo Stano siete ormai i veterani della Nazionale. Come vedi le giovani leve? Quale futuro per la marcia italiana?
“Dietro di noi ci sono già giovani forti, che hanno dimostrato grandi qualità, come Orsoni e Cosi, loro sono il presente. Abbiamo già il futuro, un altro pugliese arriva dalle categorie giovanili e sta riscrivendo tutti i record: Giuseppe Disabato! Segnatevi questo nome“.
I Giochi del 2028 saranno i tuoi ultimi o non escludi di proseguire anche oltre?
“Chi lo sa, non escludo di proseguire oltre. Vorrei iniziare a fare l’allenatore, ma se riesco a conciliare le due attività penso di continuare finché ne avrò voglia ed i risultati saranno meritevoli“.