Notizie

Irma Testa: “Tante concezioni sbagliate sulla boxe femminile. Importante diffondere la nobile arte nelle scuole”

Irma Testa ha conquistato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e per due volte consecutive si è laureata Campionessa del Mondo dei pesi piuma (a Istanbul nel 2022 e a Nuova Delhi nel 2023). La 27enne campana è un punto di riferimento per il pugilato italiano: è stata la prima donna a partecipare ai Giochi (debuttò a Rio 2016) ed è un esempio per tante giovani. La sua avventura a Parigi 2024 non ha avuto l’epilogo sperato, ma ora l’azzurra guarda con ottimismo al prossimo futuro, a cominciare dai Mondiali 2025, con il mirino puntato verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028.

La conferma della boxe alle Olimpiadi ha rappresentato una liberazione per te? Hai mai temuto per davvero che venisse esclusa?
In realtà non ho mai temuto che la boxe potesse essere esclusa dal programma olimpico perché è uno dei primi sport di tutto il programma dei Giochi. È l’arte nobile, sarebbe stata una grave perdita per tutto il mondo sportivo. Ovviamente sono stata un po’ in ansia per tutto questo periodo, ma ero sicura che in qualche modo avrebbero risolto la questione”. 

Ti aspetti che ora le giurie diventeranno più affidabili, con verdetti coerenti e che seguano uno stesso filo conduttore?
Mi aspetto che da questo provvedimento possano anche cambiare gli arbitri o almeno fare dei percorsi formativi uguali per tutti, affinché possano trovarsi tutti più o meno nelle stesse linee guida. Non è normale che un arbitro veda la vittoria di un pugile a discapito di un altro e viceversa. Sono cinque arbitri e la maggior parte degli incontri finiscono per tre a due. Vuol dire che due arbitri vedono una cosa diversa dagli altri e questo non è possibile”. 

Hai parlato della necessità del professionismo in Italia. Verso Los Angeles 2028 disputerai anche alcuni incontri tra le pro?
Per ora la possibilità di un percorso pro non la escludo. Al momento non ho ancora firmato nulla, non ho ancora in programma dei match. In Italia bisogna fare grandi lavori per il settore pro perché siamo ancora molto indietro rispetto ad altre Nazioni. Finché non si garantiscono all’atleta tre-quattro incontri l’anno, secondo me è una perdita di tempo passare al professionismo. Mi concentro sul dilettantismo dove l’attività è veramente abbondante”. 

Arrivavi a Parigi 2024 da campionessa del mondo, ma anche con un’operazione subita pochi mesi prima. Cosa non ha funzionato?
Arrivavo a Parigi ovviamente dopo un periodo non facile e non bello. Avevo avuto un’operazione e non era andata bene, dopo tre mesi l’avevo ripetuta. Non avevo fatto sparring fino a giugno, praticamente fino a un mese prima. È ovvio che non ci si può preparare così per un’Olimpiade. È mancata un po’ la sicurezza sul ring. Non ero la Irma di sempre, ma non ci sono scuse. Alla fine deve funzionare tutto per portare a casa una medaglia olimpica e ci sono state diverse cose che non hanno funzionato. Quello che ha influito di più è ovviamente l’operazione perché non mi ha permesso di allenarmi come si deve”. 

Sei esplosa giovanissima e quella di Los Angeles 2028, a 30 anni, sarebbe la tua quarta Olimpiade: che effetto ti fa?
Mi fa un bell’effetto: mai avrei immaginato, quando ha iniziato a tirare i pugni, di poter partecipare a quattro Olimpiadi. Ovviamente ad ogni Olimpiade c’è sempre dell’esperienza in più che si può portare sul ring ma, come abbiamo visto a Parigi, l’esperienza a volte non è tutto e quindi servirà tanto, tanto lavoro. Mi concentrerò su tutti gli errori fatti nelle precedenti edizioni e cercherò di arrivare con la maturità giusta, ma anche con la preparazione e la determinazione giusta”. 

La miglior Irma Testa l’abbiamo già vista o deve ancora arrivare?
Credo che la migliore Irma Testa debba sempre arrivare, perché non sono mai uguale a quella che ero nell’evento precedente. Cerco sempre di migliorarmi. Ovviamente in quattro anni si può fare veramente un gran salto di qualità perché non si smette mai di imparare anche nel pugilato. Punto a far vedere una Irma diversa anno dopo anno”. 

La guida tecnica della Nazionale ha subito un profondo rinnovamento. Che idea ti sei fatta?
Non posso dire molto: non conosco bene lo staff, è appena arrivato. Devo ancora ambientarmi e devo ancora lavorare con loro per poter esprimere un parere positivo o negativo. Sono fiduciosa perché alla fine sono del parere che tutti vogliamo la stessa cosa: ovvero il bene della boxe italiana e dei pugili italiani. Mi è dispiaciuto molto perché è andato via il mio allenatore con il quale mi sono allenata per quindici anni (Emanuele Renzini, ndr). È una ferita ancora aperta e sto cercando di trovare un po’ l’equilibrio senza di lui. Per fortuna ho trovato l’appoggio di Roberto Cammarelle con il quale mi sto allenando adesso. Siamo molto affiatati e ho grande stima di lui. Stiamo lavorando veramente molto bene e questo mi fa piacere”. 

Sei sempre molto attiva nella diffusione della boxe nella tua città, Torre Annunziata. Quanto è importante diffondere la cultura della nobile arte?
Diffondere la cultura della nobile arte è importantissimo. Soprattutto perché è ancora considerato uno sport minore e ci trattano come atleti di uno sport minore. Bisogna promuoverla e portarla nelle scuole e in altre palestre che non hanno ancora aderito al pugilato. Bisogna far capire quanto sia importante questo sport. Non abbiamo nulla in meno ai calciatori, ai tennisti o ai nuotatori”. 

Quali saranno i tuoi impegni agonistici del 2025? Ti vedremo ai Mondiali?
Il mio obiettivo per il 2025 sono assolutamente i Mondiali che saranno tra fine settembre e inizio ottobre. Mi sto preparando per questo, poi ci metteremo ovviamente dei tornei di avvicinamento, affinché possa fare l’esperienza sul ring necessaria per arrivare ad alto livello ai Mondiali”. 

Ancora adesso tanti genitori non portano le ragazzine a fare pugilato perché non lo reputano uno sport adatto ad una ragazza: come cambiare concezioni così radicate ed antiquate?
Possiamo cambiare ovviamente queste concezioni, dimostrando che il pugilato non fa male o almeno non più di altri sport. La gente ancora crede che entrando in una palestra di pugilato viene rotto il naso, oppure tutti i giorni torni a casa con l’occhio nero. Non è così. C’è tanto lavoro dietro e tanto allenamento. Soprattutto ci sono delle regole affinché possa essere svolto un incontro a norma di legge. Si pensa che una ragazzina entri in una palestra di pugilato e diventi un maschiaccio: basta vedere la Nazionale Italiana femminile per capire che non c’è nulla di più sbagliato. Siamo tutte molto femminili e molto delicate. Poi esplodiamo sul ring”.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli

Altri sport

Sponsored