L’impresa ‘nascosta’ di Michela Moioli. È diventata una delle “grandissime” dello sport italiano
Venerdì 28 marzo 2025, l’Italia degli sport invernali ha vissuto una giornata storica, sulla quale è doveroso oggi ritornare. Vuoi perché siamo ormai in primavera e il pubblico del nostro Paese ha effettuato il “cambio di stagione” dal punto di vista delle discipline da seguire, vuoi perché si parla di uno sport che – purtroppo – non fa presa sulla platea generalista, ovvero lo snowboard.
Eppure, non più tardi di 72 ore fa, Michela Moioli ha compiuto un’impresa con pochi eguali in ambito femminile. La ventinovenne bergamasca ha chiuso il cerchio, diventando la seconda azzurra de jure (terza de facto) a fregiarsi della Triplice Corona, leggasi la conquista – nell’arco della propria carriera – della medaglia d’oro olimpica, della medaglia d’oro mondiale e della classifica di Coppa del Mondo.
Qualcuno sarà confuso. Perché fare una distinzione de jure e de facto? Perché, ragionando in senso stretto, solamente Gerda Weißensteiner nello slittino aveva fatto altrettanto. Tuttavia, utilizzando un approccio in senso lato, bisogna aggiungere anche Arianna Fontana, campionessa olimpica e iridata nello short track. La valtellinese, durante la sua attività agonistica, ha infatti indossato il casco numero 1, riservato alla pattinatrice capace di totalizzare il punteggio più alto nelle gare di Coppa del Mondo della stagione precedente, seppur in un momento storico in cui non veniva consegnato alcun trofeo legato alla classifica generale.
Nessun equivoco, invece, su Moioli. Pochi analisti, anzi per la verità uno solo (Massimiliano Ambesi), hanno veramente compreso la grandezza di quanto accaduto sulle nevi dell’Engadina. La lombarda ha difatti chiuso un cerchio che, per una ragione o per un’altra, tante fuoriclasse italiane non sono riuscite a completare. Per intenderci, Deborah Compagnoni nello sci alpino e Stefania Belmondo nello sci di fondo non hanno mai vinto la Sfera di cristallo. Manuela Di Centa ha, viceversa, il vulnus dell’oro iridato.
Altre donne azzurre possono aggiungersi al terzetto Weißensteiner, Fontana, Moioli (citate in rigoroso ordine cronologico dell’incoronazione) nel prossimo futuro. Federica Brignone, Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi – giusto per citare i tre nomi più altisonanti – che ai prossimi Giochi olimpici concorreranno per tagliare il medesimo traguardo. Per altre, Sofia Goggia in testa, mancano ancora due tasselli e se ne potrà eventualmente riparlare dal 2027.
Se mai dovesse capitare che la lista si allunghi, l’augurio è che venga conferito il giusto riconoscimento a chi compirà l’impresa. Le italiane in grado di realizzarla, a oggi, si contano sulle dita di una mano monca. Ecco perché l’oro mondiale della snowboarder bergamasca merita un ritorno atto a ri-celebrarlo e a sottolinearne la tridimensionalità. Non è solo “vincere tutto”, quanto firmato da Michela, ma anche un prepotente ingresso fra le grandissime dello sport tricolore.