Ambesi: “Non impossibile che Matteo Berrettini arrivi tra i primi 16 prima del Roland Garros”
Tanta carne al fuoco nel corso dell’ultimo appuntamento di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi. Tra i temi principali della puntata spiccano i risultati degli italiani a Miami, con la netta sconfitta di Lorenzo Musetti contro Novak Djokovic e le convincenti vittorie di Matteo Berrettini su Alex de Minaur e di Jasmine Paolini su Magda Linette.
“Era difficile anche il match di Berrettini. Conta molto come scendi in campo, entrambi sono partiti 2-0 con un break immediato, poi Matteo ha giocato la sua partita e Musetti ha subito un parziale di 12 giochi a 2, difendendo il servizio tre volte: il primo game del primo set, il quarto del secondo e poi un’altra volta a fine partita. Questo è un po’ lo specchio della prestazione di Musetti. Berrettini ha giocato un match solido, anche se toglierei gli ultimi tre giochi del secondo set tie-break compreso che sono stati un mondo un po’ a parte, in cui è successo veramente di tutto. Alla fine in qualche modo l’ha portata a casa, però è stato comunque convincente da un punto di vista fisico e soprattutto di approccio alla partita. È vero che ieri De Minaur ha sbagliato tanto, non era il solito De Minaur, però anche il modo in cui ha servito Matteo ha contribuito a indirizzare la partita“, l’analisi di Ambesi.
Sui possibili obiettivi di Berrettini verso la stagione sul rosso: “È una vittoria pesante perché adesso si aprono delle prospettive di un certo tipo. Lui scarta 250 punti di Marrakech settimana prossima, quindi perdendo quei punti partirà da trentesimo sostanzialmente nella classifica ATP. Noi avevamo pronosticato che potesse arrivare nei 16 o nei 20 prima di Parigi. Adesso avrà a disposizione Montecarlo, Monaco di Baviera, Madrid e Roma, quindi tre Masters 1000 ed un 500, per provare a raccogliere quei 1100 punti che gli servirebbero per entrare nei 16 prima del Roland Garros. Non è facile, ma non è neanche impossibile. Berrettini è un atleta che sulla terra si esprime meglio ed i quarti di finale li può portare a casa. Se riesce ad alzare l’asticella, ci può provare. Non è facile, ma l’obiettivo diventa quello. Togliendo Marrakech, non difende più punti fino a Parigi“.
Sulla brutta sconfitta di Musetti contro Djokovic: “La partenza era stata molto incoraggiante. Djokovic era oggettivamente in affanno, è stato rimesso in partita e da lì in avanti ha letteralmente dominato perché faccio fatica a ricordare un turno di servizio di Musetti in cui il serbo non sia arrivato ad avere palle break, quindi questa è la fotografia della partita. Sul servizio di Musetti, Djokovic ha fatto quello che voleva. Poi è cemento ed il toscano su questa superficie vale una posizione in classifica che non è quella che possa avere sulla terra, però c’è modo e modo di perdere una partita secondo me. Lui subisce un parziale di nove giochi a zero, dopo il 2-0 iniziale. Sconfitta nettissima, anche oltre quello che dice il punteggio. Djokovic mi piacerebbe vederlo contro un big server, un Fritz per esempio, che sul servizio ha altre armi ed è difficile da breakkare“.
Sull’ottimo percorso a Miami di Paolini: “Ha giocato i quattro set migliori della stagione tra Osaka e Linette. Io non pensavo. Credevo che la polacca potesse metterla più in difficoltà, invece poi alla fine il risultato è stato meno netto di quanto ha detto il campo, quindi questo è molto positivo. Poi adesso trova Sabalenka che ha un’altra cilindrata e vedremo cosa ne verrà fuori, però è molto positivo per lei. Questa semifinale ha un valore e la tiene comunque in quota anche nella Race, visto che è 14ma. È un buon modo di andare ad affrontare la stagione sulla terra, con non troppi punti da difendere peraltro“.