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Biathlon, in Lettonia i Mondiali finiscono a botte. Rastorgujevs accusa di aggressione il coach. La replica: “Ho difeso mio figlio, lui era fuori di sé”

I Mondiali di biathlon di Lenzerheide sono stati caratterizzati da un inaudito episodio di violenza, verificatosi durante la manifestazione iridata, ma diventato di dominio pubblico solo nelle ultime ore. È d’obbligo fare chiarezza, perché si parla di accuse lanciate dall’atleta di punta Andrejs Rastorgujevs nei confronti dell’allenatore Ilmars Bricis.

Due nomi pesanti, perché si parla dei biathleti più titolati nella storia lettone. Rastorgujevs, 36 anni, vanta quattro podi in gare di primo livello ed è stato medaglia d’argento nella mass start di Nove Mesto 2024. Non che Bricis sia da meno. L’oggi 54enne ha gareggiato in Coppa del Mondo a cavallo del XX e XXI secolo, ottenendo sette podi e due medaglie di bronzo iridate (individuale nel 2001 e inseguimento nel 2005), divenendo poi head coach del movimento.

Dal punto di vista agonistico, il Mondiale elvetico non è andato nel migliore dei modi per Rastorgujevs, non essendosi mai piazzato fra i migliori 15. Al ritorno in patria, il baltico ha però scoperchiato il vaso di Pandora. Intervistato dalla trasmissione Sport Studija, tenuta dalla televisione Latvijas Televizija, ha difatti svelato un retroscena violento.

“C’è stato un incidente bruttissimo. Ho rischiato di non partecipare alla staffetta e alla mass start. Un incidente creato dall’allenatore. Mi ha colpito. Mi ha rotto un dito, mi ha rotto il naso. Penso anche di avere qualche lesione a una spalla. Ora vado direttamente in ospedale per avere una diagnosi precisa”. Il tutto mostrando a favore di telecamera il naso gonfio e un dito fasciato.

“Sono andato da lui per chiedere conto di un episodio accaduto lo scorso anno, quando è stato preso senza permesso un mio paio di sci. Praticamente mi è stato rubato. A quel punto, Bricis mi ha spintonato e ha cominciato a picchiarmi. Praticamente, mi ha messo K.O.

Bricis è stato raggiunto dalla testata tvnet.lv e ha a sua volta replicato a mezzo stampa. “È venuto nella mia stanza d’hotel, lamentandosi degli skimen e dicendo che l’anno scorso qualcuno aveva anche tentato di rubargli un paio di sci. Gli ho risposto che, fino a quando non si sarebbe scusato con gli skimen, non avremmo avuto niente di cui parlare. Alché ha detto che non era stato uno skiman a rubargli sci, ma ero stato io. Come avrei dovuto reagire?

Chiaramente, sono rimasto shockato. Gli ho detto che doveva avere delle prove per lanciare un’accusa di quel genere. Lui semplicemente ha sorriso e mi ha risposto che ero solo un chiacchierone. Mi sembrava in uno stato mentale alterato. A quel punto ho capito che la cosa più importante da fare era uscire dalla stanza, dove ero da solo con mio figlio Emils, che ha un anno e mezzo”.

Dunque, Bricis non ha negato, ma ha aggiunto circostanze legate alla provocazione da parte dell’atleta e alla presenza di un bambino, peraltro avuto da un’atleta della squadra nazionale, quella Baiba Bendika che ha a sua volta partecipato ai Mondiali e ha recentemente vinto la medaglia d’oro nell’inseguimento agli Europei della Val Martello. Proprio la trentatreenne lettone ha aggiunto la sua versione della vicenda tramite un post sui social media.

“Tutto comincia la mattina, quando Rastorgujevs ha detto che uno skiman l’anno scorso gli aveva rubato un paio di sci. L’intera squadra è rimasta di sasso. Primo perché gli sci non erano di sua proprietà, bensì della Fischer. Secondo, perché tirare fuori questa storia a un anno di distanza? Si è accorto dopo un anno che gli mancava un paio di sci?

Però, siccome sappiamo che Andrejs non è una persona mentalmente stabile, abbiamo pensato che fosse uno sfogo per l’andamento negativo di questo Mondiale. Invece, a sera ha ribadito tutto. Ilmars gli ha detto di scusarsi, perché stava lanciando accuse infamanti.

Dopo cena Andrejs è venuto nella nostra stanza con fare minaccioso. Ilmars era da solo con nostro figlio e lo ha buttato fuori dalla stanza. Per quanto mi riguarda, ha solo difeso la sua famiglia.

Insomma, mettendo assieme tutti i pezzi del puzzle è evidente come lo scontro fisico abbia avuto luogo. Sono però da chiarire le motivazioni che hanno portato alla rissa. Rastorgujevs ha davvero fatto di tutto per provocare una reazione violenta da parte di Bricis? Soprattutto, c’era davvero un bambino in pericolo?

Al riguardo, non c’è nulla da aggiungere a quanto comunicato ieri dalla federazione lettone tramite una nota: “In relazione all’incidente accaduto durante i Mondiali tra Andrejs Rastorgujevs e Ilmars Bricis, la Federazione ha richiesto una spiegazione scritta da parte di entrambi, in maniera da comprendere la natura e le cause del suddetto incidente. Non verrà fatto alcun ulteriore commento sino a quando le circostanze non saranno chiarite.

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