Domenico Acerenza: “Spalla operata, difficile che sia ai Mondiali. Io e Greg dobbiamo fare attenzione ai giovani italiani…”
Svelare i propri obiettivi. Domenico Acerenza è uscito dalle acque da “tregenda” della Senna, alle Olimpiadi di Parigi, con un quarto posto amaro, ma dando tutto quello che si aveva in corpo. Una stagione non semplice, dovendo gestire anche un problema alla spalla che ha richiesto un intervento chirurgico posteriormente ai Giochi. Tutto però attenuato dalla notizia della futura paternità. Ne ha parlato l’atleta lucano, ospite dell’ultima puntata di Swim Zone, in onda sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Aglaia Pezzato ed Enrico Spada.
PERIODO DI CAMBIAMENTI – “Mi sono operato a settembre alla spalla, vivevo con un continuo dolore e paura e quindi abbiamo deciso di intervenire nell’anno post olimpico. Sono rientrato da poco tempo in acqua, ancora non posso spingere tantissimo. Faremo i vari check e sono molto fiducioso. Chiaramente, sono super contento di diventare padre, voglio dimostrare a mia figlia cosa so fare. Sono uno sportivo di endurance, farò leva sulla mia resistenza. Non siamo ancora in dirittura d’arrivo, manca ancora qualche mese. Cerchiamo di vivere questo periodo al meglio possibile“.
ESPERIENZA A PARIGI 2024 – “Un quarto posto non è una brutta prestazione, ti lascia quell’amaro in bocca che ti motiva ad allenarti. Ed è quello che io ho in testa. Ho avuto tanti problemi nel processo di avvicinamento, questo mi ha un po’ limitato. Non vuol dire che avrei vinto, ma a livello mentale un po’ mi bloccava. Dovevo proteggere la spalla e ora spero di essermi tolto questo pensiero. Vedremo come andrà. L’Olimpiade ormai è lontanissima, è un bel ricordo che mi porto nel cuore. Certo, il campo gara non era ideale, ma l’atmosfera olimpica è stata speciale sotto la Tour Eiffel. Per noi, sentire il calore delle persone è quasi inusuale, visto dove gareggiamo di solito. È stato bello“.
IMPRESSIONI SULLA SENNA – “È stato il campo gara più difficile di sicuro che abbia mai affrontato perché la corrente mi ha spinto a nuotare in un modo diverso dal solito. Io nuoto con una frequenza bassa e controcorrente non lo potevo fare. Ho dovuto improvvisare una nuotata diversa, però non era favorevole per le mie caratteristiche. Il nuoto in acque libere è però anche adattasi e sfruttare le condizioni che abbiamo. Personalmente sono arrivato distrutto. Le traiettorie erano obbligate, un po’ come il circuito di Montecarlo di F1. Ho provato nel lato a favore di corrente dove potevo spingere bene e nell’ultimo giro ho chiuso il buco rispetto ai primi due, ma poi controcorrente ho faticato molto”.
RIVELAZIONE SULL’OPERAZIONE – “In teoria dovevo operarmi 10 anni fa. Era un intervento complicato e i tempi di recupero sono lunghi. Sono passati cinque mesi e pian piano sto tornando in acqua, ma per essere al top dovrò aspettare altrettanto (cinque mesi circa, ndr). È un periodo che solitamente non ci si può permettere quando si ha 20 anni e si è all’inizio di un percorso. Avendone 30, era il momento per risolvere questa situazione. Avevo una spalla rotta, praticamente”.
PROGRAMMI FUTURI – “Ho preso parte al collegiale in Portogallo. Ho deciso di esserci, per avere la possibilità di stare con il fisioterapista ed è la cosa che mi serve maggiormente in questa fase di recupero. Avere una routine diversa mi ha aiutato a fare uno step e ad accelerare i tempi. Il mio obiettivo è tornare a competere al 100%, difficile che possa esserci ai Mondiali di Singapore. Più probabile che sia in acqua dalla stagione prossima”.
FERMENTO DEL MOVIMENTO ITALIANO – “Ci sono tanti ragazzi che si stanno avvicinando a questa specialità e io penso che la densità di atleti sulla 10 km che abbiamo noi non ce l’abbia nessuno. Dobbiamo essere io e Greg (Paltrinieri, ndr) a fare attenzione, perché tanti spingono da dietro. Per me è una cosa molto positiva e stimolante”.
OBIETTIVO LOS ANGELES 2028 – “A differenza di Parigi non saremo in un fiume e da un certo punto di vista è sicuramente meglio. Certo, gareggiando nell’oceano, farà freddino, ma credo che sarà sopportabile”.