Pattinaggio artistico: con Gutmann e Pezzetta l’Italia lotta per il podio agli Europei 2025
Un’occasione unica, un sogno, un privilegio. L’Italia del pattinaggio artistico femminile può tornare sul podio continentale. Non è un’esagerazione, non è eccessivo patriottismo: è la somma di una serie di fatti oggettivi che sarebbe folle ignorare. Proprio per questo, i Campionati Europei 2025, in scena a Tallinn (Estonia) dal 29 gennaio al 2 febbraio, avranno un sapore e un’ambizione speciale: quella di conquistare (almeno) un piazzamento in top 3 a sette anni di distanza dal bronzo di Carolina Kostner del 2018 a Mosca.
Un obiettivo, concreto, possibile grazie anche al magistrale lavoro condotto dalle nostre due rappresentanti Lara Naki Gutmann ed Anna Pezzetta, salite vertiginosamente di colpi negli ultimi mesi raggiungendo risultati oltremodo significativi. L’atleta trentina seguita da Gabriele Minchio, alla sua quinta partecipazione, si è resa artefice di un enorme exploit tecnico e performativo, che l’ha portata anche a raccogliere tra le altre cose il terzo posto al Grand Prix Finlandia Trophy 2024 sfiorando la significativa soglia del 200 punti grazie a due programmi di alto livello, contrassegnati da un bellissimo pattinaggio e da una buona consistenza generale.
Ma attenzione anche ad Anna Pezzetta, talento dalle capacità clamorose che, se continuativa, potrebbe permettersi il lusso di dare fastidio a tutte le altre partecipanti. Ciò che colpisce più dell’allieva seguita da Alisa Mikonsaari ed Angelina Turenko è sicuramente la grande elevazione degli elementi di salto, ben arricchita anche da altre componenti.
Le nostre ragazze tuttavia dovranno fare i conti con un parterre di avversarie sì depotenziato dall’assenza della detentrice del titolo Loena Hendrickx e dalla svizzera Livia Kaiser (quarta lo scorso anno), ma comunque molto pericoloso. A destare maggiore preoccupazione sono la georgiana Anastasiia Gubanova, oro nel 2023 e argento nel 2024, e la belga Nina Pinzarrone, bronzo e rivelazione del 2024.
Attenzione poi ad altre contendenti dal livello simile, capaci di dare fastidio a seconda della situazione: è il caso delle transalpine Lorine Schild, quinta lo scorso anno, e Lea Serna oltre che alla svizzera Kimmy Repond (bronzo nel 2023), all’estone Niina Petrokina, alla finlandese Janna Jyrkinen ed alla polacca Ekaterina Kurakova. Dopo tanti anni, l’Italia è pronta a ruggire di nuovo anche nella categoria considerata il grande punto debole del nostro movimento. Una tendenza che, si spera, potrà essere invertita proprio sul palcoscenico europeo.