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Superbike, Nicolò Bulega domina la Gara-1 di Jerez. Toprak Razgatlioglu gestisce ed è Campione del Mondo

Nell’odierna Gara-1 del round di Jerez de la Frontera, Toprak Razgatlioglu partiva con la consapevolezza e il privilegio di poter cedere 9 punti a Nicolò Bulega per laurearsi Campione del Mondo 2024 della Superbike con un giorno d’anticipo rispetto alla conclusione della stagione.

In altre parole, in caso di vittoria dell’italiano, il turco era consapevole di poter chiudere i conti passando per terzo sotto la bandiera a scacchi. Se poi l’emiliano non avesse primeggiato, all’anatolico sarebbe stato sufficiente ottenere un piazzamento nei primi cinque. Risultati apparentemente banali per chi, quest’anno, ha chiuso sul podio 24 delle 27 gare nelle quali è partito.

Nello sport, così come nella vita, non c’è però nulla di banale o scontato. Proprio Razgatlioglu ne sa qualcosa, alla luce dell’incidente patito a Magny-Cours, a causa del quale ha dovuto disertare due weekend, tenendo aperto un campionato che viceversa si sarebbe già concluso in suo favore. Toprak doveva, pertanto, completare l’opera.

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Missione compiuta sul velluto. È stato ben presto evidente come Bulega e Razgatlioglu avessero un ampio vantaggio in termini di passo-gara sul resto del gruppo. Il turco della Bmw ha lasciato fare l’italiano della Ducati, involatosi sostanzialmente indisturbato verso il successo. L’anatolico si è accontentato della piazza d’onore, più che sufficiente per conseguire l’Iride.

Dunque, Razgatlioglu si laurea Campione del Mondo per la seconda volta in carriera. Si tratta di un autentico trionfo per il ventottenne turco. Sia perché vince il titolo nonostante un serio infortunio, sia perché porta la Bmw sul tetto del mondo, smentendo clamorosamente tutti coloro che solo un anno fa avevano scosso la testa per la sua decisione di abbandonare Yamaha per sposare la causa della Casa bavarese. Scommessa molto rischiosa, ma stravinta.

Incidentalmente, Toprak diventa il terzo rider a vincere il Mondiale con due aziende differenti. Prima di lui l’impresa era riuscita solo a Troy Corser (1996 Ducati, 2005 Suzuki) e James Toseland (2004 Ducati, 2007 Honda).

Tornando alla gara odierna, il gradino più basso del podio è stato occupato da Andrea Locatelli (Yamaha), tornato nella top-three dopo tre mesi. Dopo una breve bagarre con la Honda di Iker Lecuona, al fine quinto, il lombardo ha controllato con agio la Kawasaki di Alex Lowes.

Per quanto riguarda gli altri italiani, Axel Bassani (Kawasaki) ha concluso ottavo. È entrato in zona punti anche Andrea Iannone (Ducati GoEleven), dodicesimo. Ha chiuso nelle retrovie Alessandro Del Bianco, si sono ritirati Michael Ruben Rinaldi (problema tecnico) e Danilo Petrucci (caduto al primo giro).

Domani in programma la Superpole race (11:00) e Gara-II (ore 14:00) non ci sarà più niente di significativo in palio. Dunque si vivrà la domenica conclusiva come una sorta di “ultimo giorno di scuola”, nel quale si correrà per la vittoria di giornata e per divertirsi.

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