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Vuelta a España 2024, il percorso e le tappe della terza settimana: ultimi giorni durissimi con Moncalvillo e Picón Blanco

La Vuelta a España 2024 si decide qui. Ben O’Connor è ancora in testa alla classifica generale, ma Primoz Roglic è lontano poco più di un minuto, un margine che poteva essere anche minore senza la penalizzazione inflitta allo sloveno nella tappa del Cuitu Negru. Il destino della generale si deciderà in una settimana davvero dura.

3 settembre, sedicesima tappa – Luanco-Lagos de Covadonga (181,3 chilometri)

Si continua sulla stregua della seconda settimana: montagne come se piovesse. Il Mirador del Fito (7,1 km al 7,9%) a saggiare le gambe dopo 70 chilometri, seguito dal Collada Llamena (7,6 km al 9,3%) ai -60. Ma nel finale, il fuori categoria dell’arrivo: sono 12,5 km al 6,9% ma viziati da ben tre tratti in falsopiano. Ci sono tratti ben sopra il 10%, uno al 16: la parte finale di ascesa è davvero tosta.

4 settembre, diciassettesima tappa – Monumento Juan de Castillo.Arnuero-Santander (141,5 chilometri)

Frazione interlocutoria. La parte più difficile di giornata è quella centrale con due salite di seconda categoria, l’Alto de la Estranguada e l’Alto del Caracol, ma dopo il novantesimo chilometro la strada diventa praticamente dritta fino al traguardo: possibile una chance per gli uomini veloci.

5 settembre, diciottesima tappa – Vitoria-Gasteiz-Maeztu-Parque Natural de Izki (143 km)

Giornata mossa in cui qualche fuggitivo potrebbe mettere la propria bandierina a  questa Vuelta. Un po’ di saliscendi, due GPM, l’Alto de Rivas de Tereso di seconda categoria e il Puerto Herrera di prima, situato però ai -45 dal traguardo. Difficile vedere lotta tra i capitani.

6 settembre, diciannovesima tappa – Logroño-Alto de Moncalvillo (173,5 km)

Ed eccoci ad un’altra tappa che può svoltare la classifica. Tutta in funzione dell’ultima salita, durissima: sono 8600 metri all’8,9% medio, ma dal quarto chilometro in poi si rimane costantemente sopra il 10% con il 16% come pendenza massima. Sarà lotta dura, durissima: forse il destino della maglia roja si deciderà qui.

7 settembre, ventesima tappa – Villarcayo-Picón Blanco (172 km)

Oppure no, poiché la penultima tappa è un vero e proprio inferno. Sono sette i GPM di giornata, e si staziona sul prima categoria già con il quarto, il Portillo de Lunada, 14 chilometri al 6,1%. Vi volete far mancare qualcosa? Puerto de los Tornos come penultima portata, altri 11,3 km al 6%, e il tostissimo Picon Blanco nel finale che tocca in più punti il 17 ed il 18%. Un finale massacrante.

8 settembre, ventunesima tappa – Distrito Telefonica Madrid-Madrid (24,6 km, cronometro)

Per chiudere questa Vuelta, si andrà con una cronometro praticamente piatta, che arride agli specialisti. Per Primoz Roglic dunque l’ennesima occasione per poter attaccare la maglia roja, in un percorso che in questi ultimi giorni sembra arridergli.

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