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Boggioni: «Paltrinieri il mio idolo nel nuoto contano anche i sacrifici»

Boggioni: «Paltrinieri il mio idolo nel nuoto contano anche i sacrifici»

PAVIA. Monica Boggioni ha festeggiato ieri il suo ventiseiesimo compleanno con una doppia seduta di allenamento, al mattino nella vasca lunga del Campus Aquae e al pomeriggio alla piscina di Lodi. La sera prima Monica ha seguito con ammirazione in tv l’impresa di Gregorio Paltrinieri, argento olimpico nei 1500 metri. «Paltrinieri è il mio idolo», confida Monica. «Mi sono emozionata guardando le gare degli azzurri del nuoto e ammirando la piscina di Parigi dove gareggerò alle Paralimpiadi – aggiunge Boggioni – Sapere che nuoterò anch’io là mi ha fatto venire i brividi. Sarà tutta un’altra atmosfera rispetto a Tokyio, dove a causa del Covid gli spalti erano vuoti. Ho visto tanto pubblico, io sarò seguita dai miei genitori, dai miei amici e da mio fratello Matteo».

Come giudica le gare degli azzurri?

«Sono stati tutti fantastici. Ho viste le gare mentre ero in raduno con la nazionale paralimpica ad Ostia. Io e i miei compagni siamo tifosi, ma sappiamo bene cosa vogliono dire la tensione pregara, la prestazione, la medaglia e quindi dal mio punto di vista hanno disputato grandi gare».

Lo spirito giusto qual è?

«Al di là delle medaglie, è quello di godersi il massimo obiettivo di un atleta. Dietro a una prestazione ci sono quattro anni di duro lavoro. Nessuno conosce fino in fondo i sacrifici fatti per qualificarsi e poi raggiungere la finale. Non mi sono stupita delle parole della Pilato che ha festeggiato il quarto posto, significa pur sempre essere quarti al mondo per un centesimo. Importante è vincere con se stessi, uscire da quella vasca soddisfatti, che è quanto mi auguro pure io. E’ un lavoro che ho fatto con la mia mental coach, perché esistono anche gli avversari che hanno lavorato come te, quindi devi dare il massimo, poi viene quello che viene. Ceccon e Martinenghi hanno vinto l’oro nel dorso e nella rana, poi sono calati. Chi sta sul divano non si immagina la tensione che c’è in una finale olimpica e solo chi la vive può capirla davvero. Hanno fatto tutti il massimo».

E’ appena tornata dal raduno di Ostia.

«Una consuetudine che si ripete ogni anno. E’ stato comodo perché tutto era molto vicino e comodo. Io ero seguita dal mio coach Gui Soffientini. E’ stato importante per la coesione del gruppo».

Quando parte per Parigi? «Partirò con la nazionale domenica 25 agosto. Mercoledì 28 parteciperò alla cerimonia di apertura dei Giochi, il giorno dopo inizieranno le gare. Io nuoterò i 200 stile libero categoria S5. Il giorno dopo nuoterò i 100 stile S5. Martedì 3 settembre i 50 dorso, il giorno dopo i 50 rana e sabato 7 settembre i 200 misti, sempre S5. Per le staffette, invece, deciderà il ct a Parigi.

Sui muri di Pavia sono comparsi i manifesti del Comune in suo sostegno.

«Oltre a farmi piacere, sono uno stimolo in più. Il nuoto è uno sport individuale, ma sapere che dietro ci sono tante persone che mi supportano rappresenta una spinta ulteriore».Maurizio Scorbati

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