Ginnastica ritmica, il rilancio delle Farfalle e le conferme di Sofia Raffaeli: come torna l’Italia dagli Europei
Gli ultimi mesi sono stati decisamente complicati per la Nazionale Italiana di ginnastica ritmica: l’esonero della storica DT Emanuela Maccarani, l’addio di alcune veterane di riferimento, la formazione di un nuovo gruppo, le difficoltà nelle prime uscite agonistiche della stagione e l’arrivo della nuova allenatrice Mariela Pashalieva hanno inevitabilmente caratterizzato la prima parte del 2025 per le neonate Farfalle, completamente rivoluzionate rispetto a quelle capaci di conquistare la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Gli Europei disputati la scorsa settimana a Tallinn hanno manifestato ancora delle difficoltà tecniche, come testimoniano le tre perdite d’attrezzo nell’esercizio misto e delle esecuzioni ancora non impeccabili, che hanno portato al quinto posto nel concorso generale (l’unica prova presente ai Giochi): si tratta della terza assenza dal podio all-around negli ultimi venti anni per l’Italia nelle edizioni degli Europei a cui ha preso parte.
Non è una bocciatura, ma un punto di partenza per un gruppo che deve amalgamarsi e trovare la massima resa, com’è scontato che sia vista la rivoluzione degli ultimi mesi. La medaglia di bronzo conquistata nella finale di specialità con i cinque nastri è indubbiamente un buon viatico e ha alzato il morale di Laura Paris e compagne, le quali si sono rilanciate con carattere e grinta. Il lavoro da fare è tanto, ma occorre essere ottimisti visto che siamo soltanto all’inizio del quadriennio che conduce alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Sofia Raffaeli non era in condizioni fisiche impeccabili e ha commesso una sbavatura importante al nastro, fermandosi comunque a solo un paio di decimi dalla medaglia di bronzo nel concorso generale individuale. La fuoriclasse marchigiana non è riuscita a salire sul podio di un evento internazionale dopo i due argenti continentali, le gioie mondiali e il bronzo delle Olimpiadi, ma la distanza dalla tedesca Darja Varfolomev (Campionessa Olimpica) è risicata, a dimostrazione della bontà della ginnastica dell’azzurra.
Oggettivamente durante questo weekend c’era poco da fare contro una straripante Taisiia Onofriichuk e una brillante Stiliana Nikolova, ma l’allieva di Claudia Mancinelli ha ribadito tutte le sue doti tecniche e la capacità di confermarsi sempre ai vertici. Occorrerà migliorare soprattutto con la palla e il nastro in vista dei Mondiali, che si disputeranno a fine agosto in quel di Rio de Janeiro: il sogno è quello di presentarsi in Brasile per andare a caccia di qualcosa di importante dopo aver conquistato il titolo nel 2023.
L’argento con il cerchio e il bronzo con le clavette rappresentano una bella soddisfazione e il giusto premio per l’impegno profuso in terra baltica, anche se occorre inevitabilmente ribadire che le le finali di specialità non sono previste ai Giochi. Un plauso a Tara Dragas, che si è seduta con personalità al tavolo delle grandi: quinto posto nell’all-around e qualificazione ai due atti conclusivi di attrezzo per la 18enne friulana, indubbiamente presente e futuro del movimento tricolore. L’oro nel Team Ranking, che somma otto punteggi delle individualiste e due del gruppo, ha impreziosito la spedizione.