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Ginnastica Ritmica: indistruttibili come delle Farfalle

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Ginnastica Ritmica: indistruttibili come delle Farfalle
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Ginnastica Ritmica: indistruttibili come delle Farfalle

Se vogliamo spiegare a un bambino cos’è la determinazione, ci basta indicare le Farfalle. La Nazionale di ginnastica ritmica incarna esattamente questo concetto e i risultati le danno piena ragione di continuare a sostenere un lavoro costante e mirato alla perfezione per raggiungere le più alte vette dello sport. Proprio come questi bellissimi insetti, le dieci ragazze allenate da Emanuela Maccarani creano il loro bozzolo dove giorno dopo giorno si allenano, lavorano, migliorano, sudano, faticano, ridono, piangono. Per poi aprire le ali e incantare il mondo con i loro colori.

Sono loro le protagoniste scelte da Baby-G,  il marchio di orologi da donna di Casio, per celebrare alcuni dei valori principali del brand, come la tenacia e il coraggio ma soprattutto come vere e proprio testimonial della sua stessa essenza: l’indistruttibilità.

#Unbreakablegirl, ecco come sono definite le vice campionesse del Mondo e d’Europa che in occasione dell’evento che ha celebrato il sodalizio tra le due parti si sono rese protagoniste, presso l’Accademia federale di via Ovada, a Milano, di una sessione di  allenamento per 50 giovanissime fan che hanno potuto realizzare il loro sogno, ovvero scendere in pedana a fianco delle proprie eroine.

E così, tra nastri, palle, clavette e cerchi, le dieci ragazze si sono prestate per dare consigli e indicazioni a chi le ammirava con occhi sognanti e regalare a noi uno spettacolo di grazia ed eleganza anche mentre compivano i gesti più banali. «Quando siamo in palestra prima di essere Alessia, Martina e compagne, siamo le Farfalle: siamo un gruppo». Lo dicono all’unisono e con una convinzione tale che non le si può smentire.

Il loro Head Quarter è a Desio, in provincia di Monza e Brianza, dove le ragazze vivono e si allenano, studiano e si riposano, questo sempre insieme. E se chiedi loro se non vorrebbero essere riconosciute singolarmente come atlete, loro rispondono con una voce sola: «giriamo talmente spesso insieme che non c’è nemmeno il problema di essere riconosciute singolarmente. A noi piace essere chiamate Farfalle e viste come un gruppo anche fuori dalla palestra. C’è una sorta di sorellanza e orgoglio nel far parte di questo insieme, che il resto passa in secondo piano».

La più piccola del gruppo ha 18 anni. La più grande ne ha 23 ed è la capitana, Alessia Maurelli che, insieme a Martina Centofanti, rappresenta il punto di riferimento del gruppo: loro sono le atlete di esperienza che si preparano per la seconda Olimpiade della loro vita, quella di Tokyo. Riuscire a disputare due giochi a cinque cerchi non è scontato per una ginnasta. La carriera è breve e spesso non arriva a coprire due quadrienni. A guardarle queste due ragazze sembrano davvero delle veterane, due leader capaci di trascinare una squadra sulle spalle e con un monte ore di allenamento capace di far rabbrividire qualsiasi altro sportivo.

Le Farfalle si allenano dalle otto alle dieci ore al giorno sei giorni su sette. Si inizia alle 8 di mattina, un’ora di pausa per mangiare e poi di nuovo in palestra fino alle 18. Il tempo libero è dedicato allo studio visto che quest’anno ben tre di loro affronteranno la maturità. Il resto è riposo. «Diventiamo delle sorelle e come tali si crea un rapporto viscerale fatto di amore e, ogni tanto, lo ammettiamo, qualche tensione che si risolve velocemente: quando c’è un obiettivo comune, tutto diventa secondario. Non nascondiamo che la nostra vita non sia facile e che la voglia di mollare abbia toccato a turno tutte. Per fortuna la forza del gruppo rappresenta il nostro motore e ci ricorda quanto sia emozionante scendere in pedana insieme. È questo il pensiero che ci prende quando pensiamo di non farcela».

Da quando Emanuela Maccarani la allena, ovvero dal 1997, la Nazionale di ginnastica ritmica azzurra ha conquistato 170 medaglie. «I successi e le vittorie sono il nostro più grande orgoglio e per arrivarci la fatica e l’impegno sono davvero notevoli. Se vi dicessi che non abbiamo mai fatto una gita con la scuola? Che uscire la sera è un privilegio che deleghiamo a pochissimi giorni all’anno? Forse penserete che siamo pazze, ma vi assicuriamo che queste rinunce sono solo una posticipazione di un qualcosa che potremo recuperare. Partecipare a un mondiale, un’Olimpiade capita una sola volta nella vita e questo sport ci regala sensazioni ed emozioni che le ragazze della nostra età potrebbero non provare mai. Ti dà più di quello che ti toglie».

Così forti e determinate, le immaginiamo anche delle perfezioniste del gesto. La domanda sorge spontanea: ma quando rivedete i video delle vostre gare, siete soddisfatte? «Ahah! Bella domanda! Spesso cerchiamo di dare davvero il giusto peso e di guardare i dettagli. Riguardandoci cerchiamo come prima cosa di correggerci e migliorarci. Però, ogni tanto, capita anche di guardarci e dirci “allora siamo brave. Guarda come siamo carine!”».

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