Pallanuoto, i giovani da seguire nella stagione di A1 2025-2026: chi può arrivare in Nazionale?
L’inizio di una nuova stagione porta con sé nuovi propositi e il desiderio di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi. Per un pallanuotista non esiste obiettivo più ambito che quello di arrivare a competere ai massimi livelli indossando la calottina della Nazionale. L’imminente inizio della serie A1 2025-2026 rappresenta un’importante opportunità per numerosi giovani giocatori di mettersi in luce agli occhi del commissario tecnico Alessandro Campagna, certamente bisognoso di reperire nuove risorse dopo la deludente rassegna iridata di Singapore.
La Federazione ha mosso un ulteriore passo nella valorizzazione dei vivai consentendo alle squadre che iscriveranno a referto 14 giocatori di poter inserire nella distinta gara anche un quindicesimo elemento. Quest’ultimo dovrà però essere nato negli anni 2006 e successivi.
Il CT, già al momento, può però sfogliare una margherita nella quale ci sono tanti petali di assoluta qualità. Sul lato cattivo sembra pronto alla definitiva consacrazione Alessandro Carnesecchi, mancino classe 2002, che nelle fila del Circolo Canottieri Ortigia sta ormai completando il suo percorso di maturazione e potrebbe rappresentare il nuovo che avanza in un ruolo nel quale di specialisti spesso latitano. Nello stesso ruolo è in rampa di lancio, pur con un percorso di costruzione delle proprie caratteristiche ancora da completare, Alessandro Gullotta, classe 2005 che si è messo in evidenza durante la trafila nelle diverse rappresentative giovanili azzurre.
Il talento, la personalità e, spesso, la sana incoscienza di chi non ha paura di rischiare quando bisogna prendersi la responsabilità di finalizzare l’azione rendono Alessandro Balzarini, classe 2003, un prospetto dal notevole potenziale sul quale poter lavorare per plasmare un attaccante moderno in grado di fare la differenza.
In uno sviluppo della pallanuoto che richiede capacità natatorie, ritmo, dinamismo e abilità nel leggere lo sviluppo del gioco, diventa determinante poter contare su elementi in possesso di queste caratteristiche. Mattia Rocchino, centrovasca del Posillipo, potrebbe rappresentare un profilo di sicuro interesse per il breve-medio termine.
Nel panorama nazionale il centroboa è uno dei ruoli nei quali diventa sempre più difficile riuscire a costruire giocatori di alto livello. Stefano Ballarini, 2002 della Training Academy Olympic Roma, si è messo in evidenza alle recenti Universiadi di Duisburg ed è giocatore dotato di notevoli mezzi fisici, caratteristica certamente rilevante per riuscire a reggere il duello con i colossi avversari.
Ricambi di sicuro interesse per il reparto difensivo potrebbero essere Davide Occhione della BPER Rari Nantes Savona, campione d’Europa Under 17 a Tbilisi e capitano della rappresentativa universitaria vincitrice del terzo oro consecutivo nella recente competizione disputata in Germania, e Pietro Mangiante, 2003 che si sta facendo apprezzare con la calottina del Telimar e vanta notevoli margini di crescita che certamente potrà sviluppare nel migliore dei modi sotto la guida di Baldineti.
Il ruolo degli attaccanti assume un valore sempre più significativo nella costruzione dello scacchiere tattico delle diverse squadre. Nell’Italia del possibile nuovo corso hanno tutte le caratteristiche necessarie ad incarnare il profilo del giocatore che agisce da lato sinistro Andrea Patchaliev, Andrea Mladossich e Pietro Faraglia. Per i primi due lo sbarco a Recco sarà la preziosa occasione di potersi confrontare quotidianamente con i più forti del panorama mondiale e migliorare in maniera esponenziale il proprio bagaglio di esperienza. Il classe 2003 cerca invece la definitiva consacrazione in quel di Trieste, squadra in cui ritrova Maurizio Mirarchi come allenatore. Un campionato di lotta per le posizioni di vertice e la vetrina delle coppe europee possono sicuramente incentivare la crescita di un prospetto che ha talento e attitudini tecniche di livello molto alto.