Pallanuoto, le super sfide Grecia-Spagna e Serbia-Ungheria decidono le finaliste dei Mondiali di Singapore
Il tabellone sembra essersi equamente diviso: da una parte la sfida della pallanuoto latina, dall’altra quella della pallanuoto balcanica. Saranno Grecia-Spagna e Serbia-Ungheria le semifinali del campionato mondiale di Singapore Curioso notare come quella iberica sia l’unica vincitrice di girone ad essersi qualificata tra le prime quattro.
I quarti di finale non hanno regalato partite tirate all’ultimo gol, hanno però ribadito che in campo maschile l’equilibrio regna sovrano. La compagine ellenica nei quarti di finale ha sfoderato una prova maiuscola contro la brutta copia del Settebello e ha dominato la scena. La formazione allenata da Vlachos ha meritato la vittoria perché ha approcciato bene il match, ha difeso in maniera aggressiva rendendo la vita difficile ai rivali, sostenuta dalle parate in serie dell’ottimo Tzortzatos, e in attacco ha saputo scegliere, con impressionante puntualità, la soluzione più efficace sfruttando fino in fondo il potenziale di una squadra completa. Genidounias e compagni sono squadra compatta, ben organizzata e in possesso di tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo.
L’impressionante continuità di rendimento è il tratto peculiare di una squadra che nelle ultime annate, eccezion fatta per Parigi 2024, ha quasi sempre centrato il podio dei grandi eventi internazionali. Quella costruita da David Martin è un’autentica macchina da guerra nella quale ogni ingranaggio si muove con sincronismi perfetti. È impressionante la facilità con cui, nel quarto di finale, gli iberici hanno letteralmente sgretolato la resistenza di un avversario ostico come il Montenegro.
Unai Aguirre garantisce solidità tra i pali, Sanahuja e Granados impressionano per la puntualità con cui riescono a colpire da ogni posizione. Il roster dei vincitori della World Cup 2025 rientra sicuramente nel novero dei migliori della manifestazione per profondità e talento dei singoli giocatori. La voglia di regalare l’ultimo titolo all’intramontabile Perrone è certamente una spinta in più per gli spagnoli.
Nella seconda semifinale si troveranno faccia a faccia due corazzate del panorama internazionale che, per motivi diversi, vogliono riportare a casa il titolo iridato. La Serbia si è presentata a Singapore con il nucleo portante della squadra che a Parigi ha vinto il terzo oro olimpico consecutivo. Nelle due uscite ad eliminazione diretta i campioni olimpici hanno esibito la faccia cattiva e il piglio di chi riesce letteralmente a trasformarsi quando inizia la fase decisiva del torneo. La truppa allenata da Stevanovic lotterà con il coltello tra i denti dal primo all’ultimo secondo per provare a riportare a casa quell’oro mondiale vinto per l’ultima volta nel 2015. Mandic e Nikola Jaksic sono le stelle indiscusse di una squadra che diventa implacabile quando sente l’odore del sangue diventa implacabile.
Non riuscire a centrare il podio per tre volte consecutive in un grande evento internazionale può essere percepito come una grave anomalia per una nazione che vanta la tradizione dell’Ungheria. Zsolt Varga dispone di un collettivo nel quale il talento sovrabbonda fino al punto da far passare quasi come inosservata l’assenza di totem come Gergo Zalanki e l’infortunato Soma Vogel. Nel confronto dei quarti con la Croazia i magiari hanno dimostrato di poter esprimere tutta la propria qualità anche quando viaggiano su andature vertiginose.