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Pallanuoto femminile, la saracinesca Sparano: «L’Euro Cup a Trieste un traguardo da sogno»

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Pallanuoto femminile, la saracinesca Sparano: «L’Euro Cup a Trieste un traguardo da sogno»

TRIESTE. A 17 anni esordisce in serie A1. A 18 nella nazionale maggiore. Da due stagioni Loredana (Fabiana all’anagrafe) Sparano, originaria di Castel Volturno, è il baluardo della porta delle Orchette.

Orchette che sabato 13 aprile, alle 17.30, giocheranno la semifinale di Euro Cup alla Bruno Bianchi sfidando il De Zaan.

Sparano, il prossimo 12 maggio festeggerà 29 anni. Nel weekend potrebbe arrivare un regalo anticipato di livello… europeo?

Chissà. Credo molto nel lavoro di squadra. Sicuramente l’Euro Cup è uno degli obbiettivi principali. Da settembre abbiamo iniziato un percorso molto intenso che ci ha portate ad essere tra le migliori quattro. Farmi un regalo? Sono scaramantica. Non diciamo nulla…

La scorsa estate il dg Andrea Brazzatti aveva detto che per costruire una squadra forte si deve partire dalla difesa. Frase a cui è seguito il suo rinnovo con un contratto biennale. Sente di aver ricambiato questo attestato di stima?

Quello del portiere è un ruolo molto complicato e fondamentale in questo come in altri sport. Posso dire che ogni volta che entro in palestra e in piscina do il cento per cento di me stessa. Sto bene mentalmente e fisicamente.

Quali sono le sensazioni di fronte a questa Euro Cup?

C’è tanta emozione perché avremo tanti amici, parenti e i nostri tifosi sugli spalti. Giocare alla Bianchi sarà inoltre bello perché è dove ci alleniamo sempre. Stiamo preparando al meglio la partita della semifinale contro il De Zaan. Vedremo cosa diranno i nostri cuori all’entrata in piscina.

Nel suo curriculum c’è una Coppa Italia e una finale scudetto. Quali sono i tre ingredienti per diventare vincenti?

Compattezza della squadra, spirito di sacrificio e collaborazione nel quotidiano, non solamente in acqua: nelle Orchette vedo tutto questo.

Cosa è mancato ad Ostia nella final four di Coppa Italia?

Ci è mancata un pochino di furbizia. Molte di noi non sono abituate ancora a questi palcoscenici. L’esperienza conta molto contro grandi squadre come l’Orizzonte Catania o il Plebiscito Padova. Siamo entrate tranquille, senza pressioni e abbiamo giocato bene. Poi è prevalsa la loro esperienza.

Nel maggio dello scorso anno lei aveva detto che Trieste avrebbe avuto presto le carte in regola per dare l’assalto al podio tricolore. Pronostico rispettato?

Siamo lì, assieme alle grandi squadre. Da inizio anno abbiamo sempre mantenuto un determinato standard in classifica. In difesa poi siamo migliorate tantissimo: non è facile segnarci. Io conto di arrivare in finale.

Ha esordito da giovanissima nel Setterosa per poi ritornarci tre anni fa giocando la sua ultima partita proprio a Trieste. Le manca la calottina azzurra?

Nel gennaio del 2022 ho preso la decisione di lasciare la nazionale per potermi dedicare allo studio. Ho finito la laurea triennale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, conto di terminare la magistrale nell’estate del 2025. Qualche rammarico? No. È stata una scelta ponderata e sono contenta di averla presa.

Napoli, Roma, Messina, Bologna, Verona, Trieste. Quale sarà la sua prossima tappa?

Onestamente a Trieste mi sento molto bene. È una città a misura d’uomo, in cui c’è sempre qualcosa da fare. Mi trovo anche bene con i triestini. Ho un’età in cui inizio ad avere bisogno di stabilità: ma mai dire mai.

Un appello ai tifosi triestini per riempire la tribuna della Bianchi?

Spero che la piscina possa riempirsi di famiglie con bambini. La pallanuoto è uno sport con tanti bellissimi valori. Per Trieste è un appuntamento storico: noi ce la metteremo tutta per onorare al meglio la città e il nostro club.

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