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Pallanuoto, : la bella a Brescia, a Trieste rimane il sogno Champions

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Pallanuoto, : la bella a Brescia, a Trieste rimane il sogno Champions

TRIESTE Non sarà questo l’anno della finale scudetto. Ma su una torta tempestata di ciliegie, la Pallanuoto Trieste può saziarsi dopo una stagione passata a pedinare le due regine della waterpolo tricolore.

Allo svincolo di gara3 alla Mompiano, Trieste imbocca l’uscita in direzione 3°-4° posto (sabato la prima gara alla Bianchi con Savona, in gioco un posto in Champions League) lasciando ai leoni il compito di bissare il titolo contro la Pro Recco. Nella vasca lombarda finisce 13-6 davanti al ruggito del pubblico di casa e di circa cento tifosi alabardati, responsabili di molti decibel che riecheggiano all’interno dell’impianto.

Il Brescia fa il Brescia e merita tentare fino all’ultimo di ricucire il tricolore sulla propria calottina. Trieste, che aveva addomesticato i leoni per un’ora nei due precedenti della semifinale, scende dal piedistallo a testa altissima nella gara senza repliche ma sa bene di aver socchiuso la porta dell’élite della pallanuoto. E se sembra poco, basta dare un’occhiata all’albo d’oro del torneo per cambiare idea.

Servono 22 secondi a Vicari per aprire le danze; Alesiani è caldo e in controfuga fa 2-0 mentre una traversa di Buljubasic innesca il tris di Vapenski. Il ritmo è scandito dalle occasioni, repentine e fulminee, dei locali incalzati da un ispiratissimo capitan Presciutti, capace di nascondere il pallone che Oliva ritroverà solo alle sue spalle. Sembra di rivedere il copione della Bianchi: se Trieste porge il fianco, Brescia ringrazia e avanza. A Renzuto dà fastidio la ragnatela sull’angolino, problema che risolve al 6’.

L’ambiente inizia a surriscaldarsi nel secondo periodo; il 5-0 di Alesiani ha tutta l’aria di un ultimatum, o almeno così lo interpreta Mladossich che per vie centrali sblocca i triestini infrangendo qualsiasi cosa ci sia davanti alla porta, Tesanovic compreso. Bicari mantiene le distanze per due volte, neutralizzando anche la rete che Inaba segna da casa sua. 7-2 al cambio campo. Anche nel terzo periodo, Brescia continua a manifestare la sua imponenza. Vapenski e Luongo scrivono 9-2 e con una carezza Bicari manda in doppia cifra la squadra di Bovo. Inaba riesce a replicare su rigore e Razzi sblocca i giuliani con un diagonale preciso in superiorità numerica dopo 6 occasioni fallite con il beneficio dell’uomo in più.

Prima di affidare gara3 agli ultimi 8’, Bicari si assicura la quinta marcatura. Sull’11-4, Bego prova ad accendere la miccia della rimonta ma con il 12-5 Gitto fa capire di non essere totalmente d’accordo. L’ultimo acuto di Trieste scorre sull’asse Bini-Vrlic: il croato mostra il 6 sul tabellino alabardato. Bicari fa lo stesso su quello personale. Finisce in una bolgia l’ultimo atto delle semifinali, Brazzatti spende il rosso ma è il colore della tensione per aver portato Trieste e la sua città più in alto che mai. —

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