Diana, dal Brasile la svolta per le orchette: «Trieste ora è casa mia, andremo lontano»
TRIESTE. Soffia da sud ovest il vento del cambiamento per Trieste, da sempre alle prese con le più celebri raffiche provenienti dalla direzione opposta che per la prima volta convergono nei pressi della Bianchi creando un vortice in grado di regalare emozioni. Non spetta di certo al meteo fare il bello ed il cattivo tempo della Pallanuoto Trieste ma l’intuizione della dirigenza di unire più forze sembra ispirata dalla tempesta perfetta, la chiave per portare le orchette sempre più in alto, allargando, perché no, le carte geografiche sulle quali, come accade proprio per i venti, disegnare la rotta.
Arriva dal Brasile il colpo che può cambiare la storia del campionato di Serie A1 femminile e della squadra alabardata: è Diana Abla, centroboa classe 1995 ingaggiata in estate dal Pinheiros, squadra nella quale ha giocato una vita, fatta salva la piccola parentesi nella Rari Nantes Bologna nella stagione 2016/17. Un’esperienza con la macchia della retrocessione durata solo un anno. Quanto è bastato per decidere di voler tornare in Italia, questa volta alla corte di Ilaria Colautti dove il vento sta per cambiare.
«Quella a Bologna non è stata l’esperienza più bella della mia vita – racconta – ma a distanza di qualche anno sento di essere più matura e ho deciso di tornare in Italia, a giocare assieme a Samantha Rezende ed è stata la scelta giusta. Ho trovato un gruppo molto unito e mi trovo benissimo con tutte le compagne».
Ed è un collettivo che quando entra in acqua parla sempre di più la stessa lingua, con un accento inconfondibilmente portoghese: numeri alla mano, Abla ha già confezionato 29 delle 135 reti triestine diventando presto la miglior marcatrice della rosa, seguita da capitan Cergol, a quota 25. «Le prime cose che ho imparato a dire in italiano sono i classici ciao, buongiorno, come stai, ma che sto migliorando e anche le mie compagne si stanno cimentando nel portoghese. Si stanno impegnando molto, anche se la più brava è Roby (Santapaola, ndr). Il campionato? La competizione è estremamente diversa rispetto a quella brasiliana – commenta – in Sudamerica il torneo si esaurisce in pochi giorni e ci sono solo 4 squadre. Qui invece si gioca per otto mesi e i club sono ben 10!»
Continua Diana: «Siamo una squadra molto giovane ma stiamo creando dei problemi a quasi tutte le società. Se correggiamo qualche errore commesso nella prima parte del campionato, sono sicura che potremo arrivare lontano. Credo molto in questa squadra».
Nel tempo libero ama cucinare e ascoltare musica funk brasiliana, non necessariamente in quest’ordine ma tutto diventa fonte d’ispirazione per i TikTok, immancabili, con Sam Rezende e tutto il gruppo: un modo per immortalare i momenti più belli tra trasferte, allenamenti, feste e scherzi.
Nel curriculum di Abla c’è anche la partecipazione ai Giochi Olimpici di Rio 2016 con la calottina del Brasile: «Vivere le Olimpiadi in casa propria è stata un’esperienza che non si può paragonare con nessun’altra. Non ci sono parole per descrivere quali emozioni si provano a giocare per la propria nazionale ed è stata un’avventura che mi ha fatto crescere tantissimo».