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Tennis femminile, le italiane restano sempre nella ‘terra di nessuno’. Buon livello, ma distante dall’elite

Per un movimento maschile che con Jannik Sinner sembra davvero pronto a scalare quell’ultimo gradino che porterebbe l’Italia ad essere reale protagonista nei grandi tornei, se si guarda al panorama femminile la situazione non pare poter vivere questi picchi. Certo, sembra un controsenso scrivere queste parole quando c’è Martina Trevisan tra le migliori otto nel 1000 di Miami, ma si sa, una rondine non fa primavera.

Sembra passata una vita da quando le azzurre erano capaci di poter arrivare in fondo agli appuntamenti di grido del panorama WTA. Poco più di dieci anni fa l’Italia era diventata una superpotenza della racchetta femminile, diventando dominante in Fed Cup e riuscendo a ritagliarsi un proprio spazio anche a livello Slam, con il successo commovente di Francesca Schiavone al Roland Garros con la finale raggiunta l’anno dopo, l’ultimo atto di Sara Errani e l’estasi di quell’US Open tutto a tinte tricolori con Flavia Pennetta e Sara Errani.

Non c’è stato però seguito a quel momento così brillante. Si faceva enorme affidamento su Camila Giorgi, grande talento con la racchetta in mano, ma che non è mai riuscita ad emergere fino in fondo. Quel successo. La vittoria di Montreal nel 2021 aumenta il rammarico di quello che poteva essere e alla fine non è stato. Con lei, una generazione di tenniste volenterose e grintose, dotate anche di buona tecnica ma che, per limiti fisici, non riescono ad alzare l’asticella.

Anche il tennis femminile sta vivendo un momento di cambiamento fisico. Sono sempre più rare le giocatrici ‘di fino’ alla Justine Henin per intenderci, di quelle che imponevano il proprio gioco grazie alla tecnica. Anche qui gli scambi si avvicinano sempre di più dei bracci di ferro e giocatrici come le nostre partono spesso un gradino più dietro contro le più grandi.

Ma con questo, non possiamo bocciare il toto il movimento. Che magari non raggiungerà picchi, ma offre delle giocatrici che possono offrire degli exploit interessanti. Detto di Giorgi, alle sue spalle ci sono Elisabetta Cocciaretto, Jasmine Paolini e Lucia Bronzetti in top 100, che hanno dimostrato di poter ottenere exploit di livello. E poi, c’è Martina Trevisan. Che dopo aver incantato in passato al Roland Garros, si è tolta la soddisfazione dei primi quarti in un 1000 sul cemento, entrando per la prima volta in top 20 almeno virtualmente. In fondo, non ci si può lamentare: non avremo il physique du role, ma quanto danno fastidio le azzurre…

Foto: LiveMedia/Rob Prange/DPPI – LivePhotoSport.it

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