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CHISSÀ PERCHÉ NON ME NE RESTO A CASA

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CHISSÀ PERCHÉ NON ME NE RESTO A CASA

 

È una domanda che sentiamo spesso durante le partite, che ci facciamo noi stessi a volte, se non sarebbe meglio vedersela comodamente nel divano del salotto? No, assolutamente, e chi ha assistito alla partita contro il Modena al Sant'Elia (o meglio, ciò che ne resta) sa il perché! Una partita accesa, viva, che ha fatto vedere un Cagliari finalmente sul pezzo, che non ha paura di attaccare e quindi di farsi male. Abbiamo anche un po' sofferto, ok, ma abbiamo soprattutto manifestato nuovamente la nostra superiorità sul campo. Che è palese. Nonostante ci mancasse l’uomo - fin qui – della Provvidenza (Farias), siamo comunque riusciti a divertirci; Joao si è scrollato di dosso il “perdiu” e ha invece mostrato un calcio “toda joya toda beleza” che ha portato il Cagliari alla vittoria. Nel momento cruciale è stato freddo, razionale, freddissimo davanti alla porta di Provedel, non ha avuto paura di vincere, ma la paura l’ha fatta venire al portiere emiliano, che nulla ha potuto contro la superiorità tecnica del brasiliano. Capitan Dessena lottatore, il mastino Pisacane e la roccia Krajnc sono le punte di diamante di un Cagliari pazzo, che ancora una volta torna da solo in vetta alla classifica e che può dirsi sempre più vicino all’obiettivo. Ci mancherebbe, mancano ancora tanti mesi, ma adesso il Cagliari ha imboccato la strada giusta. Adesso bisogna acquisire la medesima concretezza e cinismo anche fuori casa, perché è così che fa chi vuole vincere. Chi non gareggia per partecipare. Per aiutarci in questa missione però c’e bisogno che anche chi finora non ha reso quanto dovrebbe si sblocchi, vedi Melchiorri e Cerri. Ad Asseminello devono crescere e compiere il definitivo salto di qualità, questo Cagliari ha bisogno davvero di tutti per poter vestire, di nuovo, finalmente, Carlo Felice di rossoblu.

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