Celtic: dall’intramontabile Schmeichel a capitan McGregor. Fino a Nancy, l’allenatore che ha stregato l’America
LAROMA24.IT ( Matteo Morale ) - Alla fine della fase a gironi di Europa League mancano 3 giornate e la situazione in classifica si va delineando. La Roma di Gian Piero Gasperini , dopo l’ultima vittoria ottenuta contro il Midtjylland , si trova al quindicesimo posto a 9 punti. A 2 lunghezze di distanza, al ventunesimo posto, c’è il Celtic , prossimo avversario dei giallorossi. Giovedì 11 dicembre alle 21:00, i capitolini verranno ospitati dagli scozzesi al Celtic Park . Per la Roma sarà dunque la seconda trasferta stagionale a Glasgow, dopo aver già affrontato e battuto i Rangers ad inizio novembre (0-2 grazie alle reti di Soulé e Pellegrini ). I giallorossi, poi, concluderanno il proprio girone europeo, affrontando Stoccarda e Panathinaikos . Tra le due compagini non sembrano esserci precedenti recenti, fatta eccezione per un amichevole datata 31 luglio 2004 (la disastrosa stagione dei 3 allenatori) giocata a Toronto. In quell’occasione la sfida terminò 0-1 in favore dei ragazzi di Prandelli , che si imposero sul Celtic grazie ad un gol di Francesco Totti .
I precedenti di Gasperini con il Celtic
Mister Gasperini , invece, ha affrontato il Celtic una sola volta in carriera in partite ufficiali: lo scorso anno in Champions League . Anche in quel caso si trattava della fase a gironi ed il match terminò con uno scialbo 0-0. La sua Atalanta , pur giocando in casa, non riuscì a superare gli uomini di Brendan Rodgers nonostante un assedio durato 90 minuti. Degli 11 “Hoops” scesi in campo al Gewiss Stadium , 8 sono tutt’ora in rosa. Di quella formazione solamente l’attaccante Adam Idah (ora allo Swansea ), Alex Valle e Nicolas Kuhn (entrambi al Como ) non fanno più parte del club.
La stagione del Celtic: la rincorsa agli Hearts, le difficoltà europee e le dimissioni di Rodgers
Forte del campionato 24/25 dominato con 17 punti di vantaggio sui rivali del Rangers , il Celtic ha potuto saltare gran parte dei primi turni di qualificazione alla Champions League , ritrovandosi direttamente al playoff finale di agosto. L’avversario degli scozzesi è stato il Kairat Almaty , club kazako autore di un percorso incredibile fino a quel momento. Sia l’andata che il ritorno tra le due squadre è terminato 0-0 e la sfida si è dovuta prolungare fino ai calci di rigore. Dagli 11 metri è però stato il club di Almaty ad avere la meglio, vincendo 3-2 e condannando il Celtic alla retrocessione in Europa League e alla prima delusione stagionale. Una delle prime gioie per gli scozzesi, potrebbe però arrivare subito dopo la partita di coppa contro la Roma . Il 14 dicembre, infatti, si disputerà la finale di Coppa di Scozia contro il St. Mirren . Il percorso che ha portato i Celts fino in fondo è stato abbastanza netto e dominante. Sbarazzatosi di Falkirk e Partick Thistle nei primi due turni, il Celtic ha poi sconfitto in semifinale i rivali dei Rangers con un netto 3-1.
Anche in campionato, il Celtic sta facendo fatica a trovare continuità nei risultati (dovuto soprattutto al triplo cambio in panchina in meno di 6 mesi). Iniziata la stagione con Brendan Rodgers al comando, a fine ottobre, il tecnico ex Liverpool si è dimesso. I risultati altalenanti e i tanti problemi con Dermot Desmond , maggiore azionista del club, hanno portato il 52enne a rassegnare le proprie dimissioni dopo due stagioni di permanenza. Il rapporto con l’affarista irlandese si era incrinato molto negli ultimi tempi, soprattutto dopo che Desmond aveva accusato Rodgers di essere “divisivo, fuorviante ed egoista” mettendo anche in discussione la sua lealtà. Il traghettatore scelto per sostituire l’allenatore nordirlandese è stato l’esperto Martin O’Neill , che è rimasto al comando del Celtic fino a pochi giorni fa, quando è stato ufficializzato il francese Wilfried Nancy . Per il classe 1977 sarà la prima esperienza in Europa, e sebbene il suo nome potrebbe far storcere il naso a molti tifosi, in America è considerato un predestinato. La sua fama è cresciuta molto nelle ultime stagioni e la vittoria della MLS con il Columbus Crew lo ha portato a farsi notare anche oltreoceano. Nella sua gara d’esordio, però, è arrivata subito una sconfitta nella sfida contro la prima della classe: gli Hearts . Al momento, infatti, il Celtic si trova al secondo posto a -3 dal club di Edimburgo. In 15 partite sono arrivate 10 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Nonostante lo score degli Hoops possa essere considerato più che discreto, per il club più titolato di Scozia sarebbe un vero e proprio fallimento consegnare il titolo ad un club che non vince un campionato dalla stagione 1959/1960. Inoltre, negli ultimi 15 anni il Celtic ha mancato l’appuntamento con la Scottish Premiership solamente in 2 occasioni.
Il percorso in Europa League non sta andando tanto meglio, con il Celtic che attualmente si trova al ventunesimo posto a 7 punti e a solo +1 dalla zona che significherebbe eliminazione. Nelle prime 5 sfide, gli scozzesi hanno pareggiato 1-1 contro la Stella Rossa , vinto 2-1 contro Sturm Graz e 1-3 contro il Feyenoord e perso 3-1 contro il Midtjylland e 0-2 contro il Braga . La squadra di Nancy rischia seriamente la debacle poiché negli ultimi 3 match affronterà Roma , Bologna ed Utrecht . Il rischio di fare pochi punti è dunque alto e una prematura eliminazione dall’Europa League renderebbe ancora più amara una stagione già complicata di suo.
Il calciomercato estivo del Celtic: l’addio ad Idah e Kuhn e il ritorno di Tierney
Il calciomercato estivo del Celtic è stato finanziato da due grandi cessioni: quella di Adam Idah allo Swansea e quella di Nicolas Kuhn al Como . Se la cessione dell’attaccante irlandese ha portato nelle casse quasi 7 milioni di euro, l’addio dell’esterno tedesco è entrato nella top 5 delle cessioni record della storia del club. I lariani, pur di regalare a Fabregas il classe 2000, hanno speso ben 19 milioni di euro, permettendo agli scozzesi di poter investire tanto per migliorare l’organico a disposizione. In entrata, gli Hoops si sono mossi soprattutto sui parametri zero. Sono infatti arrivati l’attaccante ex Manchester City , Kelechi Iheanacho ed il terzino Kieran Tierney . Per il 28enne si tratta di un grande ritorno a casa, essendo nato e cresciuto calcisticamente nel Celtic. Lo scozzese aveva lasciato Glasgow nel 2019, per accasarsi all’ Arsenal per una cifra vicina ai 30 milioni di euro. Oltre ai due svincolati, i Celts hanno aggiunto altri due giocatori al parco attaccanti: Sebastian Tounekti dall’ Hammarby per 6,5 milioni di euro e Michel-Ange Balikwisha dall’ Anversa per 5 milioni di euro.
La rosa del Celtic: gli indisponibili, i giocatori chiave e i pericoli da temere per la Roma
Sebbene un triplo cambio in panchina, ci sono 4 elementi che nella rosa del Celtic sono rimasti imprescindibili e fondamentali. Si parla ovviamente dell’intramontabile Kasper Schmeichel , 40 anni il prossimo novembre, e ormai colonna portante dello spogliatoio scozzese, del capitano Callum McGregor (terzo per presenze nella storia del club), del giovane centrocampista Arne Engels e dell’ala Benjamin Nygren . Intorno a loro si delinea poi il resto della rosa degli Hoops che presenta molti profili interessanti, come il giovane classe 2005 Jahmai Simpson-Pusey (in prestito dal Manchester City ), il trequartista portoghese Paulo Bernardo e i giapponesi (che grazie al rapporto dell’ex tecnico Ange Postecoglu con la J-League è una nazione sempre più presente in squadra) Reo Hatate e Daizen Maeda .
La rosa del Celtic è comunque ricca di giocatori di talento, molti dei quali non potranno prender parte alla sfida di Europa League contro la Roma . Questo perché nel corso della stagione gli scozzesi hanno dovuto combattere anche con i tanti infortuni capitati. In infermeria spicca il nome di Joao Pedro Neves Filipe detto Jota . L’ala portoghese è uno dei giocatori più amati della tifoseria (sul web è virale il coro “Jota on the wing” , dedicato a lui ed ispirato alla ben più famosa “Dragostea Din Tei” ovvero un brano pubblicato nel 2003 dalla band moldava O-Zone ) e, dopo l’addio in direzione Al-Ittihad nel 2023, ha fatto ritorno “a casa” nello scorso mercato di riparazione. Ad aprile, però, il 26enne si è rotto il crociato e tornerà nuovamente a disposizione nel 2026. Domani mancheranno anche il centrale Cameron Carter-Vickers , per alcuni problemi al tendine d’Achille e i terzini Marcelo Saracchi e Alistair Johnston . Ha recuperato in extremis, invece, Kelechi Iheanacho che potrebbe essere uno dei possibili 11 titolari.
La carriera di Nancy: dagli inizi nel Montreal Impact all’approdo in Europa
Nato a Le Havre il 9 aprile del 1977, Wilfried Nancy è il nome più in voga tra gli appassionati di calcio americani, soprattutto per la cavalcata fatta alla guida del Columbus Crew nelle ultime 2/3 stagioni. Terminata nel 2006 una carriera non propriamente fortunata come difensore, dal 2011 al 2016 inizia la sua gavetta nelle giovanili del Montreal Impact , dove ricopre il ruolo di allenatore in quasi tutte le categorie del club canadese. A partire da gennaio 2016, poi, viene promosso a vice della Prima Squadra e, quando a marzo del 2021 l’allora tecnico Thierry Henry da le sue dimissioni, la società sceglie di puntare su di lui. L’impatto sulla panchina dei nero blu è buono e oltre alla vittoria di una coppa nazionale canadese, agguanta anche una qualificazione alla CONCACAF Champions League . A dicembre 2022 gli viene data l’occasione di guidare il Columbus Crew, club con sede in Ohio creato nel 1994. È in giallonero che Nancy inizia a farsi un nome e a raccogliere i primi consensi, tanto da arrivare a vincere il campionato nel 2023 e a raggiungere la finale della Champions League nordamericana, poi persa contro il Pachuca . Il Celtic , alla ricerca di un nuovo allenatore dopo il polverone mediatico alzato dalle dimissioni di Brendan Rodgers , inizia a prendere contatti con Nancy e, finalmente, il 3 dicembre ufficializza il suo ingaggio.
Wilfried Nancy: l’uomo che ha stregato l’America e che sogna un posto tra i grandi in Europa
Ma quindi perché questo allenatore francese è considerato uno dei prossimi vincenti del calcio? Partiamo dalle basi. Avendo un’idea ben precisa di fare calcio, Nancy si ispira chiaramente a chi una rivoluzione l’ha già portata a termine: Pep Guardiola . Alcuni dati e caratteristiche del suo Columbus Crew sono infatti similari al Manchester City , così come nella fase d’impostazione. Sebbene il suo modulo preferito sia il 3-4-3, il 48enne, prediligendo l’impostazione dal basso, fa schierare i suoi con un 3-2-2-3, in modo da infoltire ogni zona del campo e facilitare lo scambio del pallone. Le squadre di Nancy hanno dunque un’identità ben precisa e basano il loro gioco sul possesso, essendo praticamente perfetti anche nel girare la palla sotto pressione. Nel 2023, anno dello scudetto con i Columbus Crew, il club americano primeggiava la MLS in ogni voce riguardante i passaggi tentati e i passaggi completati, piazzandosi anche al sesto posto nella classifica delle squadre con più percentuale di “mantenimento palla”, ovvero la capacità di mantenere la sfera sotto pressione (alle spalle di Arsenal , Manchester City, Bayer Leverkusen e PSG ). Era invece ultimo per passaggi lunghi tentati, il che vuol dire che il lancio in avanti non rappresenta una possibilità di costruzione per Nancy. L’obiettivo è creare progredendo palla al piede e ciò rende essenziale il ruolo dei due centrocampisti, sempre impegnati sia in fase offensiva che difensiva. Con gli inserimenti delle mezze ali e l’aggressività degli esterni, molto spesso il tecnico francese arrivava ad attaccare in superiorità numerica. Le sue squadre riescono inoltre a creare, anche grazie alla “tattica” del 3-2-2-3, una fitta rete di uno-due e soprattutto dei triangoli a campo aperto che smuovono la difesa avversaria e creano spazio da attaccare per i tanti uomini che avanzano insieme. Infine, in America è definito, oltre che un grandissimo tattico, anche uno psicologo dei calciatori. È oggettivo che qualsiasi giocatore sia passato nelle sue mani abbia overperformato nel rendimento. In conclusione, per vedere realmente l’idea di calcio di Nancy anche in Europa ci vorrà del tempo, poiché assimilare certi concetti e applicarli sul campo con partite così ravvicinate, è veramente difficile (vedere la prima apparizione del Celtic contro gli Hearts , già definita un grandissimo flop), ma, grazie all’imminente apertura del mercato e un’affinità crescente tra i membri del club, forse Nancy potrà raggiungere i livelli di entusiasmo che in America hanno scosso il sistema calcistico.

