EX ROSSAZZURRI – Paolucci: “4-0 a Palermo indimenticabile. Catania, non sarei mai andato via. Speravo di esordire in Nazionale maggiore. Mascara…”
L’ex attaccante del Catania Michele Paolucci, in un’intervista concessa a fanpage.it menziona anche alcuni ricordi dell’esperienza vissuta alle pendici dell’Etna, più precisamente ai tempi della squadra rossazzurra in Serie A (Paolucci ha giocato a Catania anche in C):
“Vincere il derby con il Catania, sul campo del Palermo, per 0-4, segnando anche un gol, è un momento che non puoi proprio dimenticare. Purtroppo, Mascara si è inventato il pallonetto da Catania e quindi nessuno si ricorda del mio gol, ma fa niente (ride, ndr). Nella storia del Catania ci sono anche io e questo è l’importante. In quel Palermo c’erano Pastore, Cavani, Miccoli e tanti altri giocatori top, vincere è stata una gioia incontenibile per noi, ma soprattutto per i tifosi. Ricordo che al ritorno i tifosi rossazzurri avevano bloccato l’autostrada e siamo stati costretti a scendere dal pullman. Abbiamo festeggiato lì in mezzo a loro, saranno state duemila persone. Saltavano con noi pure i poliziotti di pattuglia, non sto scherzando (ride, n.d.r.)”.
“Da Catania non me ne sarei mai andato, ci ho lasciato il cuore… poi cosa è successo? Ho letto di recente un’intervista di Zenga, che ha chiarito i motivi per i quali verso la fine della stagione 2008/09 abbia deciso di lasciare. Ha detto che, ad un certo punto, a salvezza acquisita, gli hanno imposto di far giocare determinati giocatori e lui si è rifiutato. Ora mi spiego perché io, che ero in prestito dalla Juve, ad un certo punto abbia smesso di giocare. Evidentemente, qualche vecchia volpe della dirigenza ha pensato che fosse meglio valorizzare i giocatori di proprietà (sorride, n.d.r.). Vista quella situazione, a fine stagione ho deciso di andare via, ma questa è una delle decisioni del mio passato che ancora rimpiango”.
“Dopo aver fatto tutte le nazionali giovanili, mi sarebbe piaciuto quanto meno esordire in quella maggiore. Ai tempi di Catania, Lippi in un’intervista disse che mi stavano seguendo, purtroppo non c’è stato seguito. Mi sarei accontentato di una presenza, ma sono nato nell’epoca sbagliata. Oggi bastano poche partite buone e una convocazione non si nega a nessuno. Una volta arrivavi in Nazionale a fine di un percorso, conosco attaccanti con più di 100 presenze in A che venivano chiamati di rado, oppure neanche presi in considerazione. Ho giocato con Di Natale, Quagliarella, Lucarelli, tutta gente che oggi farebbe le fortune di Gattuso. Uno come Mascara, che oggi sarebbe sicuramente titolare, ha una sola presenza in Nazionale. Questo dice tutto”.
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