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Matteo Togni: “Arrivo dal calcio: correvo veloce e ho provato l’atletica. L’oro U20 una motivazione ulteriore”

Matteo Togni, ostacolista azzurro classe 2006, si è raccontato in una intervista ad OA Sport. Il bergamasco (precisamente nativo di Treviolo) ha da poco conquistato una splendida medaglia d’oro ai Campionati Europei Under 20 di Tampere (Finlandia) nei 110 ostacoli con il tempo di 13″27, precedendo il bulgaro Hristiyan Kasabov e il ceco Matyas Zach. L’atleta delle Fiamme Oro vanta anche due medaglie d’oro ai Campionati juniores (nei 110 ostacoli e nei 60 ostacoli indoor), quindi un argento nel 60 hs ai Campionati assoluti indoor e un bronzo agli assoluti nei 110 hs.

Com’ è nata la tua passione per l’atletica?
Fin da piccolo ho praticato il calcio, giusto per divertimento con i miei amici nella squadretta del paese, fino a quando un anno dopo purtroppo la squadra si è sciolta. La mia qualità principale era di correre veloce. Nel 2020 ho deciso così di iniziare a fare atletica”. 

Quando hai deciso di specializzarti negli ostacoli?
Il primo anno mi sono cimentato un po’ in tutte le discipline per trovare quella in cui riuscissi a esprimermi meglio. Grazie al mio allenatore attuale, Mattia Folli, ho compreso che erano proprio i 110 metri ostacoli”. 

Un mese fa hai vinto l’oro nei 110m ostacoli agli Europei U20: questo traguardo ti può mettere pressione? O è più motivazione per il futuro?
Collegandomi a prima, è stata una scelta vincente che mi ha portato a vincere agli Europei U20. Questa vittoria è decisamente una grande motivazione per continuare su questa strada. Non è stato un anno facile a causa di numerosi infortuni che non mi hanno permesso di allenarmi al 100%. Perciò questa vittoria mi ha insegnato a non mollare e anche nelle prossime stagioni mi aiuterà a dare il massimo”.

Ci racconti la tua soddisfazione a fine gara?
Proprio per queste problematiche durante la stagione le soddisfazioni a fine gara erano amplificate. Non solo per il grande traguardo, ma anche per il senso di liberazione. Durante l’inno sul podio ammetto di essermi un po’ commosso”.

Un voto generale a questi Europei trascorsi?
Onestamente questi Europei sono stati davvero fantastici, gli darei un 9. Il clima era stupendo. Lo stadio e la città pure. Soprattutto la squadra italiana sempre presente a fare tifo e spronare l’altro. Credo che anche per questo siamo riusciti a vincere il medagliere finale.

Ci racconti i tuoi allenamenti?
Mi alleno a Bergamo sei volte a settimana, circa due ore e mezza. Tutto l’anno. A volte risulta un po’ pesante, però son fortunato ad avere un buon gruppo d’allenamento e un buon rapporto con il mio allenatore che rende tutto più piacevole”.

Il tuo sogno nel cassetto?
Penso che come tutti gli atleti il sogno più grande sia fare una buona prestazione alle Olimpiadi e rappresentare al meglio la maglia azzurra”.

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