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La partita del tifo (Parma)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Un match che si può definire scontro-salvezza, anche se gli emiliani sono messi in classifica un pochino meglio dell’Empoli in classifica, che si gioca sabato 10 maggio 2025, alle h.20,45, valevole per la 36esima giornata, diciassettesima di ritorno, in un “Carlo Castellani-Computer Gross Arena” che presenta un bel colpo d’occhio, pur col meteo incerto. Gli spettatori ufficiali sono 12.041, 5.026 i paganti. La Società azzurra, per incentivare i tifosi empolesi ad andare allo stadio a tifare, ha messo i biglietti a 2 Euro. L’Empoli gioca con il lutto al braccio per la scomparsa dello storico magazziniere Giancarlo Fontanelli, avvenuta il 9 maggio scorso a 86 anni. Il Parma si presenta a Empoli dopo aver raccolto sette punti nelle ultime sei partite, mentre l’Empoli si presenta a questo appuntamento cruciale dopo una striscia negativa di 20 partite senza vittoria e con soli cinque punti raccolti nel girone di ritorno. L’Empoli stasera parte subito col piglio giusto e all’11° Fazzini, dopo un calcio d’angolo corto, spara sotto la traversa facendo un gran gol. Il Parma ha un’occasione, poi rimane in dieci per il doppio giallo a Valenti, ma certo non demorde. Nel secondo tempo l’Empoli subisce la pressione, ma ci prova con Henderson, Marianucci e Fazzini, andando piuttosto vicino al gol e abbassando il ritmo. A un certo punto l’allenatore parmense Chivu si gioca la carta Djuric e viene premiato quando una punizione che sembra innocua viene deviata di testa dal gigante bosniaco e, complice una dormita di Vasquez, finisce beffardamente in rete al 73°. La partita ora sembra indirizzata verso il pareggio, ma Anjorin, con un gol bellissimo, stupendo, quasi allo scadere manda in visibilio lo stadio di fede empolese.

Prima della partita i parmensi, 1988 quelli presenti in Curva Sud in tutto, tanti anche quelli che hanno scelto di pernottare in vari posti a Empoli, hanno festeggiato con gli empolesi gli oltre 40 anni di fraterno gemellaggio. Le due tifoserie hanno fatto un mezzo giro di campo sventolando i bandieroni delle due squadre, poi si sono soffermati sotto la Maratona, ancora coi bandieroni al vento, cantando “Empoli e Parma alé alé, Empoli e Parma alé alé…” a squarciagola, con esposto lo striscione, scritto in azzurro, su sfondo bianco, giallo e blu “Dall’84 camminiamo insieme eternamente Empoli e Parma”. In Curva Sud c’erano alcune pezze e striscioni come “Da 40 anni Empoli e Parma alé”, che si richiamavano allo storico gemellaggio. Bellissime scene comunque. Davvero belli alcuni dei tanti bandieroni dei parmensi, che prendono buona parte della Curva Sud, riempiendo soprattutto il terzo e quarto spicchio partendo dalla Maratona, iniziando col tifo molto bene, accendendo anche qualche fumogeno, con cori come “Vinci per noi!” e “Noi vogliamo questa vittoria!”. La zona nevralgica, dove partono un po’ tutti i cori, è quella centrale. Bellissimo lo striscione esposto per esteso nella parte più lontana “Curva Nord Matteo Bagnaresi”, scritto con sullo sfondo i colori gialloblù. I parmensi tifano molto, facendosi sentire nelle pause, per dir la verità poche, della Maratona. Il pari viene festeggiato insieme all’undici di Chivu, che si riversa tutto sotto il settore ospiti, per un ideale abbraccio collettivo. Dopo il loro pareggio viene il momento che si sentono di più, con cori come “M’innamoro se vedo vincere il Parma…” e “Canterò per te forza grande Parma alé…”. Proprio mentre stanno pregustando il pareggio, che per loro vorrebbe dire salvezza quasi matematica, arriva l’eurogol di Anjorin. Il Parma rimane a 32 punti ed è quasi salvo, ma deve affrontare nelle ultime due giornate di campionato clienti scomodi come Napoli, in casa, e Atalanta, fuori. Il tifo parmense si è espresso oggi su livelli davvero buoni. Voto: 7,5. 

La Maratona “Emiliano Del Rosso” si presenta piena, soprattutto nella zona dove si canta di più, e vogliosa di tifare, per cercare finalmente di riportare l’Empoli al successo, che sarebbe in casa solo il secondo. Il precedente risale addirittura al 4 novembre scorso contro il Como. Il tifo parte bene iniziando con cori come “Alé forza azzurro alé, alé forza azzurro alé…” ed “E forza azzurro Empoli ti ama tutta la settimana penso solo a te…”. L’Empoli passa presto in vantaggio e il tifo tocca vette davvero alte, raramente raggiunte quest’anno. I cori sono belli e incisivi, tipo “Empoli alé alé canto solo per te, sempre ti sosterrò e mai ti lascerò”. Viene acceso un fumogeno azzurro in piena Maratona e lanciato il coro “Tutto lo stadio!”, la cui risposta, “Empoli Empoli!”, è un po’ tiepidina. Verrà riproposto nel finale, sul 2-1, e la risposta sarà ovviamente molto più partecipe. La Maratona è carica e molto colorata, con diversi bandieroni sventolati. Con i cori si spazia da “Forza azzurro alé, forza l’azzurro alé…”, a “Empoli calcio…”, da “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem” a “Empoli alé siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi non vi lasceremo mai…”. Intanto il Parma trova il pari, dopo non sono moltissimi a continuare a cantare, la botta è tremenda. Vengono proposti comunque “Forza ragazzi!” ed “E’ la mia vita è per sempre insieme a te…”. Esposto lo striscione “Ciao Claris”, lo sfortunato tifoso atalantino vittima di una vigliacca coltellata da parte di un interista, in una rissa da bar, la notte tra il 3 e 4 maggio scorso. Esposto prima della partita, tenuto a mano fuori dallo stadio, lo striscione “Diffidati Montevarchi non mollate”. L’Empoli lotta con le unghie e coi denti e trova il 2-1. La Maratona è ribollente, lo stadio esplode di gioia, il popolo azzurro si sta per levare un peso, il tempo sembra non passare mai, poi l’arbitro, il signor Fabbri di Ravenna (buona la sua direzione), fischia tre volte e finisce un incubo. Vengono accesi numerosi fumogeni in Maratona per festeggiare questa fondamentale vittoria, la squadra si dirige verso il cuore pulsante del tifo azzurro, che li osanna e ovviamente parte il coro spontaneo “Orgogliosi di essere empolesi”. I tifosi azzurri per una volta possono finalmente davvero esultare e tornare a casa contenti. L’Empoli ha ora 28 punti, le prossime due partite, a Monza e l’ultima col Verona in casa, nascondono qualche insidia, ma intanto la vittoria oggi è arrivata e si può continuare a sperare. Il livello del tifo azzurro stasera è stato molto buono. Voto: 8.

Uno sguardo altrove: L’ormai tradizionale anticipo del venerdì sera, che inaugura la 36^ giornata, è MILAN-BOLOGNA. I bolognesi non sono tantissimi ma si fanno sentire specie dopo lo 0-1. Bel tifo milanista all’inizio e durante la bella rimonta da 0-1 a 3-1. San Siro certo non esaurito, c’è dei vuoti di troppo. Al sabato alle 15 si gioca COMO-CAGLIARI. Agli ultras sardi vietano la trasferta, ma ci sono molti tifosi cagliaritani nel settore ospiti. Il tifo non è organizzato, quindi è pressoché nullo. I presenti hanno ripulito il loro settore dopo la gara., Bellissima la coreografia organizzata dai comaschi in curva loro, con in basso la scritta “I colori che noi portiamo sono la gloria sono la storia”. Guardando la curva, come sappiamo divisa in due, i cartoncini sono, da sinistra verso destra, azzurri, bianchi, celesti, bianchi, azzurri, ripetuti, con la stessa successione, anche nella parte destra della curva. Buono il tifo dei padroni di casa che festeggiano con questa vittoria il decimo posto in classifica. Eseguono anche una bella sciarpata intorno al 50° minuto. 10.291 spettatori ufficiali. Alle 18 è la volta di LAZIO-JUVENTUS, big-match di giornata. Stadio quasi sold out. Gli juventini sono tantissimi, prendendo praticamente metà curva Sud. Molti e belli i bandieroni sventolati continuamente. Esposta la scritta “Grazie Betis!!”, squadra spagnola che ha eliminato giovedì 8 maggio scorso la Fiorentina dalla Conference League, sopra lo striscione “Torino”. Sostanzialmente buon tifo da ambo le parti. Eccellente la coreografia della Curva Nord laziale, con la curva tappezzata di cartoncini bianchi nella parte alta, più in basso tanti bandieroni celesti sventolati, e ancora più sotto cartoncini celesti, che fanno da sfondo alla scritta “Honor”, con ogni lettera color oro, contornata di nero. Ai piedi di tutto lo striscione “Ovunque sia l’Aquila, è con lei l’onore di Roma”. Prima della gara corteo della Curva Nord da Ponte Milvio allo stadio, con a capo lo striscione “Gravina pagliaccio”, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il pareggio arrivato nel finale con Vecino è d’importanza fondamentale per la Lazio, appaiata alla Juventus al quarto posto. Il tradizionale lunch-match della domenica alle 12,30 è UDINESE-MONZA. I brianzoli non sono molti a Udine, ma sono comunque da ammirare vista la trasferta non proprio dietro l’angolo ed il fatto che sono da tempo retrocessi. Hanno con sé pezze e bandieroni, colorando così il settore ospiti. Friulani forse meno colorati del solito ma, salvi da tempo, sono da capire se oggi non danno il massimo. Comunque il loro tifo è abbastanza buono. Esposto lo striscione “E’ arrivata l’ora di rindossare l’occhialetto, ben tornato Carletto”. Con un comunicato i genoani ufficializzano la fine di ogni rapporto d’amicizia con gli udinesi, preso atto della vicinanza tra Curva Nord Udine e tifoserie opposte al modo di vivere ultras dei rossoblù. Le amicizie personali createsi nel tempo, aggiungono, sono esclusivamente personali e tali rimarranno. Il Monza vince 1-2 e salva l’onore, evitando così il record negativo di punti fatti in Serie A. 20.845 spettatori ufficiali.  Alle 15 domenicali va in scena HELLAS VERONA-LECCE. Vietata la trasferta ai leccesi residenti in Puglia. I tifosi giallorossi sono comunque tanti, quasi un migliaio, e il loro settore esplode sullo 0-1. Offrono comunque un buon tifo, anche se spontaneo, con cori come “Oh alé Lecce alé alé Lecce alé alé Lecce alé…”. Al gol del definitivo 1-1 si rianima il “Bentegodi”, con cori tipo “E quando i blue saranno in ciel io voglio essere con loro…”. Festeggiati dai veronesi i 40 anni dallo storico, unico Scudetto 1984/85. In Curva Sud esposto lo striscione “Lo scudetto noi per sempre resterà…viva il Verona Calcio e Verona città!”, oltre a “Gialloblù superstar” e “Campion l’è uno solo”. Riabbracciati alcuni protagonisti di quella storica impresa. Bellissima sciarpata con la scritta “Verona campione d’Italia” sulle sciarpe tutte uguali. Nei Distinti formato il Tricolore coi cartoncini. Striscione “Hellas Army” al fianco dei gemellati fiorentini in Fiorentina-Betis Siviglia di Conference League di giovedì 8 maggio. 27.709 spettatori ufficiali. Alle 18 della domenica c’è TORINO-INTER, con gli interisti che in settimana avevano esposto vicino San Siro lo striscione “Vola lassù al fianco della tua Dea, fai buon viaggio Riccardo”, firmato “I Gruppi della Nord”, dedicato a Riccardo Claris, il tifoso bergamasco accoltellato a morte in una rissa da bar da un interista l’altra settimana. I nerazzurri riempiono tutto il settore ospiti e un pezzetto dei Distinti. Il loro tifo è piuttosto buono, comunque niente di che. Espongono alcune pezze tipo “Diffidati”, “Per Lei”, “Lore vive”. Sotto la pioggia che cade a dirotto molti restano a torso nudo. Bello è stato il loro tifo in Inter-Barcellona, stratosferica Semifinale di ritorno di Champions League del 5 maggio scorso, quando esposero anche lo striscione “F.C. Internazionale non ti lasceremo mai”, scritto in giallo su sfondo nero-azzurro. Bel tifo della Curva “Maratona”, molto colorata, con una bella sciarpata e bandieroni a sventolare, con anche cori come “Forza Toro alé siamo pazzi di te…”, ma pure con striscioni di protesta verso la dirigenza quali “Il Toro siamo noi” e “Solo per la maglia”. La vittoria per 0-2 dell’Inter alimenta ancora i sogni di Scudetto dei nerazzurri. 26.537 spettatori ufficiali. Il posticipo della domenica alle 20,45 è NAPOLI-GENOA, che si gioca davanti a 51.426 spettatori ufficiali, senza i tifosi genoani a cui è stato imposto il divieto di trasferta. Col Milan in casa, il 5 maggio scorso, esposero gli striscioni “La Nord ricorda gli eroi di Superga”, “Ciro vive” e “R.i.p. Claris”. Tifo buono, ma non trascendentale, delle due curve partenopee. Il rocambolesco 2-2 arriva col Napoli due volte in vantaggio e diciamo che un po’ tutto lo stadio ha vissuto questa altalena di emozioni in modo piuttosto umorale, come forse è normale che sia per una partita così importante che se vedeva il Napoli vincente, voleva dire quasi sicuramente Scudetto ai partenopei. Intendiamoci, il tifo c’è stato, con cori tipo “E forza Napoli devi vincere vincere vincere”, ma altre volte è sembrato più incisivo. Napoli che mantiene comunque un importante “+1” a due giornate dalla fine del campionato.  Per motivi tecnici non vengono trattate le partite VENEZIA-FIORENTINA e ATALANTA-ROMA.

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