Atalanta al tappeto, l’Inter dà la spallata!
“Il crocevia del campionato”, un’espressione che potrebbe essere utilizzata per definire una partita di tale importanza. Nerazzurri contro Nerazzurri è una di quelle gare che possono svoltare in un senso o nell’altro la stagione di entrambe le squadre.
Tesi avvalorata anche dai risultati provenienti dai vari campi di Serie A, la Juve presa – per l’ennesima volta – a schiaffi a Firenze si trova già ad alzare bandiera bianca definitivamente a metà marzo, una situazione imbarazzante in virtù anche dei cospicui interventi di mercato effettuati dalla società torinese; il Napoli, dopo le continue e costanti lamentele di Conte pareggia sul campo del modesto Venezia di Di Francesco – che nel finale rischia anche di vincerla con Nicoloussi Caviglia -, e di Ionut Radu, che con una grande prestazione rende qualcosa indietro alla squadra che calcisticamente lo ha cresciuto.
Per tutti questi motivi Atalanta-Inter vale tanto ed è una partita carica di tensione. La truppa di Inzaghi carica da subito con la super occasione di Thuram al 7’, il francese supera Carnesecchi ma si scontra con il palo – ennesimo legno della stagione per i nerazzurri ospiti -. L’Atalanta risponde al 19’ con Pasalic che impegna Sommer. Nel complesso i primi venticinque minuti vedono un grande equilibrio, partita combattuta con grande agonismo da entrambe le compagini, desiderose di portare a casa il risultato. Al rientro dagli spogliatoi, dopo un primo tempo giocato alla pari, al 51’ la gara viene interrotta per un malore sugli spalti. Dopodiché l’Inter passa, Calha pesca Carlos Augusto che infila Carnesecchi, per il gol che sblocca la gara. Dopo il gol la partita rallenta un po’ con l’Inter che prova a contenere e l’Atalanta che ha l’obbligo di trovare una rete per riaprire le proprie speranze di gloria. Al 66’ problema per Dumfries che viene rilevato da Bisseck. Nel finale dopo l’espulsione di Ederson all’ottantunesimo è sempre lui, il toro Martinez a chiudere la gara ed a mettere l’Inter a +3 dal Napoli ed a +6 sull’Atalanta prima della pausa. Una spallata al campionato cercata, lottata e conquistata, adesso i nerazzurri si trovano punti importantissimi da gestire per questo finale di corsa. Menzione speciale per Lautaro Martinez, che nonostante i momenti di difficoltà che possono esserci nel corso di una stagione, ha sempre lottato, dando anima e corpo per la maglia, risultando come sempre decisivo quando conta, l’Inter vola, grazie al Toro.
L’Inter dimostra di essere la squadra più costante, più forte e determinata, mentre gli altri sono fuori dalle coppe ormai da settimane – ad esclusione di Fiorentina, Lazio e da giovedì la Roma -, i nerazzurri lottano costantemente su tre fronti a cui vanno aggiunte anche le due partite di supercoppa. Le defezioni hanno portato gli uomini di Inzaghi a dover spesso cercare le ultime energie per affrontare gare difficili, ma appena si può tornare ad avere anche solo una parte di formazione tipo l’Inter è un rullo compressore. Intanto i nerazzurri centrano il settimo risultato utile consecutivo, di cui sei vittorie, inoltre battono l’Atalanta per l’ottava volta di fila, affondando i sogni della squadra bergamasca.
Re Carlos
Il laterale brasiliano, finalmente rientrato dopo qualche settimana di degenza è chiamato al solito compito di non dover far rimpiangere Federico Dimarco – ovvero il quinto più forte del campionato -. Carlos Augusto oltre a limitare le avanzate bergamasche, segna quello che potrebbe essere un gol dal peso specifico determinante sull’economia dell’intero campionato. L’uno a zero messo a segno al 54’ su assist del ritrovato Calha può valere l’allungo decisivo. Ciò avviene soprattutto al rientro dagli spogliatoi, colpendo gli avversarsi in uno dei momenti più significativi della gara. Augusto trova la terza rete in campionato dopo quella alla Lazio e quella al Como – anche lì determinante nello sbloccare una gara chiusa, ben giocata dagli uomini di Fabregas -.
Recuperi
Al “Gewiss Stadium” l’Inter ritrova una sorta di formazione tipo. Ad esclusione di Federico Dimarco ancora assente, di De Vrij, Darmian Zielinski e Zalewski – importanti soprattutto nelle rotazioni -, i nerazzurri ritrovano l’assetto che ha caratterizzato e caratterizza i numerosi successi della squadra di Simone Inzaghi. Sommer dopo l’infortunio ha ritrovato il suo posto nella gara di Champions contro il Feyenord disputata a San Siro, Acerbi sembra aver trovato definitivamente una buona condizione – all’ottava da titolare nelle ultime nove -, Pavard e Bastoni completano il reparto; a centrocampo Calha, Miki e Barella tornano ad essere il terzetto dominante ammirato ormai da anni, sugli esterni oltre alla conferma Dumfries – uomo chiave della stagione nerazzurra -, Carlos Augusto ritrova la maglia da titolare per la seconda gara consecutiva, in attacco Lautaro-Thuram completano la formazione tipo. Gli effetti sono evidenti, i sincronismi al cospetto di una signora squadra come l’Atalanta di Gasperini mettono in luce la forza dell’Inter al completo. Certo il ritorno di alcune pedine chiavi rappresenta un inizio dei recuperi, servirà avere a disposizione tutti i giocatori per poter ambire a lottare su tutti e tre i fronti, le rotazioni saranno determinanti al fine di mantenere un’ottima condizione fisica da qui al finale di stagione, sperando di evitare la spiacevole lotteria di infortuni delle nazionali.
Post-partita
Al termine della gara ai microfoni mister Inzaghi ha dimostrato tutta la propria soddisfazione, alla domanda sulla possibilità se questa fosse la vittoria scudetto, però il tecnico ha preferito mettere in guardia:
“No, ma importante perché mancano ancora nove partite, e siamo tutte lì in pochi punti. È un grande piacere aver visto la mia squadra giocare così in questo stadio, contro una grande avversaria, come l’Atalanta. Abbiamo messo tecnica, corsa e aggressività, non è comunque decisiva”.
Successivamente il mister si è soffermato sull’impegno in tre fronti:
“Sappiamo che nel calcio siamo valutati ogni 2-3 giorni, giochiamo fortunatamente sempre, questo è lo sport, sappiamo quali sono i pericoli. Siamo orgogliosi e consapevoli, hanno un grandissimo cuore. Oggi abbiamo finito con Correa quinto di sinistra e Bisseck quinto a destra, siamo venuti qua con tante defezioni, ottenuto traguardi in grandissima emergenza. Sono molto soddisfatto, ora speriamo di recuperare qualche giocatore durante la sosta. Sperando che la valutazione dell’Olanda su Dumfries sia buona, il ragazzo era tranquillo speriamo di riaverlo presto. Quelli che non c’erano stasera perché indisponibili, stanno migliorando, hanno il loro percorso per recuperare, ma senza fretta. Sono infortuni delicati, abbiamo dato quei 5-6 giorni in più”.
Infine il tecnico si è soffermato sulla sosta e su Lautaro Martinez:
“La sosta mi preoccupa, ma da un lato penso ai cinque indisponibili che spero di riavere per la ripresa. Mi auguro che quelli che vanno in nazionale tornino bene, e sono contento che vadano. Le partite che abbiamo fatto sono tantissime, ma ne mancano ancora tante a maggio. Lautaro non ha chiesto il cambio, aveva speso tanto, poi era programmato il cambio ma avevo già usato due slot. Volevo mettere tre giocatori insieme ed ho aspettato qualche minuto e ha fatto pure gol”.