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La partita del tifo (Juventus)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Sfida che è quasi un testacoda quella che si gioca oggi, domenica 2 febbraio 2025, alle h.12,30, tradizionale lunch-match della 23esima giornata, quarta di ritorno, del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025, all’”Allianz Stadium” di Torino, con un meteo buono. Assistono alla partita 40.160 spettatori ufficiali. L’Empoli nelle ultime cinque partite ha racimolato solo due punti, mentre la Juve viene da una pesante sconfitta contro il Benfica in casa, 0-2, in Champions League, il 29 gennaio scorso, e una col Napoli in campionato fuori casa, e, nel complesso da sei punti, non tanti per una squadra così forte, negli ultimi cinque incontri. Si può tranquillamente affermare che il risultato di oggi è molto bugiardo, perché l’Empoli va presto in vantaggio, al 4° minuto, e gioca praticamente alla pari con la Juve, specie nel primo tempo, reggendo fino al 61°, quando nel giro di tre minuti subisce una doppietta dal francese Kolo Muani. La partita si dipana con tanti episodi determinanti, come il rigore assegnato e poi revocato al 15° per un fallo di mano di Anjorin ad inizio azione, le sostituzioni per infortunio dello stesso Anjorin e di Ismajli, il tiro di Colombo deviato e uscito di pochissimo all’81°, un’altra occasione di Esposito, poi l’espulsione di Maleh all’84° che chiude il discorso: la Juve infierisce ancora con Vlahovic e Fabio Conçeicao, tra il 90° e il 92°. C’è la netta sensazione che l’Empoli a ranghi completi, senza squalifiche e infortuni, avrebbe messo in seria difficoltà la Juve.

I tifosi empolesi quest’oggi a Torino sono esattamente 128, ma mancano i Gruppi ultras azzurri, quindi manca qualsiasi parvenza di tifo. Gli ultras della Maratona “Emiliano Del Rosso” hanno congiuntamente diramato un comunicato qualche giorno prima della partita in cui dichiaravano di rinunciare alla trasferta di Torino, presso l’”Allianz Stadium”, motivando tale scelta dalle condizioni imposte dalla Juventus per il settore ospiti, quali l’obbligo di registrarsi online al sito della Società bianconera, le restrizioni sul materiale, che va dichiarato, le limitazioni durante la partita e, ultimo ma non ultimo, il prezzo alto imposto dalla Società sabauda. In pratica ci vorrebbero allo “Stadium” come a teatro, e questo non è accettabile, per cui “Odio eterno contro il calcio moderno!”. Il vecchio stadio della Juve, il “Delle Alpi”, anche se non era il massimo per visibilità, non era comunque meno bello dell’attuale, non era simile a un teatro ed era il massimo per organizzarci le coreografie, ma nonostante tutto è stato smantellato; dalle cui ceneri è sorto l’attuale stadio juventino. Il livello del tifo azzurro quindi non è peraltro, in mancanza dei gruppi ultras, giudicabile. Voto: n.g.

Il tifo bianconero parte piuttosto bene, col coro “Undici undici undici leoni, noi vogliamo undici leoni!”, ma subisce il contraccolpo dello 0-1 dell’Empoli, cosicché nello stadio si sentono soprattutto fischi. Poi la Curva Sud juventina si riprende spronando la squadra con cori come “Oh devi vincere devi vincere devi vincere devi vincere” e “Vinci per noi magica Juve alé”. La reazione degli undici di Thiago Motta è piuttosto veemente, ma comunque il tifo juventino non è granché e va a sprazzi, comunque belli alcuni battimani. Si prosegue con “Noi non ti lasceremo mai, noi non ti lasceremo mai, noi non ti lasceremo mai, non ti lasceremo mai…” e “Forza Juve! Vinci per noi!”. Carino nella Sud bianconera lo striscione “Bloccozeta”. Il tifo è poco convincente, ma nel giro di tre minuti Kolo Muani riaccende lo stadio, cancellando tutti i mugugni che c’erano stati prima. L’Empoli crolla, ma poi sa anche reagire e sfiora l’agognato pareggio. Dopo un po’ gli juventini sono autori di una bella sciarpata, con il classico coro “Oh forza Juve alé, oh forza Juve alé, oh forza Juve, forza Juve alé”. Tanti i bandieroni che sventolano ma il tifo sembra decollare solo nel finale, coi gol di Vlahovic e di Fabio Conceiçao. I fischi, del primo tempo specialmente, si sono trasformati in applausi. Lo “Stadium” fa festa. Il popolo bianconero se l’era vista brutta. Comunque, occorre, dire, che il tifo juventino non è apparso granché oggi e si è espresso a livelli poco più che sufficienti, e comunque ha deluso. Voto: 6,5.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera, che inaugura la 23esima giornata di campionato è PARMA-LECCE, coi salentini che prendono pressoché tutto il settore ospiti, di venerdì sera, sono molto belli da vedere e da sentire, sono autori di una splendida sciarpata, agitano bandiere e stendardi, il loro tifo è davvero più che buono e fanno una gran festa per la vittoria (1-3) importantissima. I parmensi ricevono la visita dei loro fraterni gemellati empolesi, con tanto di pezza “Ultras Empoli”. A dire il vero li abbiamo visti meglio altre volte. Organizzano una coreografia con in alto, al centro della curva, quattro stendardi che formano la scritta “Boys”, uno per ogni lettera. Un po’ più sotto lo striscione “Noi con la voce voi con il cuore…vinceremo”; ancora più in basso diverse bandiere. Il tifo parmense è spesso “coperto” da quello leccese. Contestazione della Curva Nord parmense, con cori come “A mezzanotte, uscite a mezzanotte”, dopo la grave sconfitta interna. Alle 15 del sabato va in scena MONZA-HELLAS VERONA. Tanti i veronesi in Brianza, sono autori di un bel tifo e sfoderano il loro classico repertorio, come il coro “Aprite le porte che passano che passano, aprite le porte che passano i gialloblù”. Bei battimani. Fanno festa alla fine per lo 0-1 maturato. I monzesi, lungi dal riempire la loro Curva Sud, fanno comunque un buon tifo; sfoderano una buona prestazione, con cori come “Noi non moriremo mai”, accendono fumogeni bianchi e rossi uniti alle bandiere, sono autori di una bella sciarpata verso il 70° ed espongono due striscioni, di cui uno nostalgico, “Quando c’era lui…”, riferito al compianto Silvio Berlusconi, e un altro “Riso rifilaci un altro Bidone e intasca un altro milione”, che mette nel mirino il procuratore Beppe Riso, accusato senza tanti giri di parole di aver portato qualche giocatore inadeguato di troppo alla corte monzese. Tira aria di contestazione. 9.659 spettatori ufficiali.

Sempre alle 15 del sabato si gioca UDINESE-VENEZIA, coi veneti che occupano tutto il settore ospiti, gran sventolio di bandieroni, sono compatti e certo non sfigurano, si esaltano specie nel finale, dopo la rimonta da 0-2 a 2-2, ma purtroppo per loro la propria squadra si fa infilare di nuovo verso la fine e perde 3-2. Accesi alcuni fumogeni. Espongono lo striscione “30.10 friulano in vetrina”, riferito ai fatti dell’andata. E’ più viva delle ultime uscite la Curva Nord di Udine: bella sciarpata, tanti bandieroni, anche di buona fattura, numerosi stendardi e alcuni fumogeni. Esposto lo striscione “Salzburg & Udine”, con “Salzburg” (Salisburgo) scritto in biancoviola ed “Udine” scritto in bianconero, come da colori sociali, a suggellare il gemellaggio con gli austriaci, oltre a “29.01.1995 – 29.01.2025 Spagna vive”, con “Spagna” scritto con lettere rossoblù, colori sociali del Genoa. Spettatori ufficiali 19.768. Purtroppo dopo la partita c’è stata una coda incresciosa. Gli ultras friulani, una 50ina compresi alcuni del Salisburgo, assaltano un treno con circa 300 tifosi veneziani a bordo a Basiliano, a pochi chilometri da Udine, alle 18,10 circa. Quando gli ultras hanno cominciato ad accendere fuochi e fumogeni il treno è stato costretto a fermarsi. Qui c’è stato l’assalto degli udinesi incappucciati e armati di bastoni e manganelli. L’arresto del convoglio ha dato il via agli scontri, tremendi, tra calci, pugni, cinghiate e pare anche dei coltelli. Momenti di grande tensione, durati pochi minuti ma intensissimi. Una rissa gigantesca che comprende pure il lancio di sassi verso le vetrate del treno. C’è voluto un massiccio intervento delle forze dell’ordine e ambulanze arrivate a tutta velocità, quando si è capito cosa stava succedendo. Il bilancio è di 11 feriti, di cui due, un veneziano e un austriaco, in condizioni serie. Due contusi anche tra gli agenti, mentre sono stati operati 8 arresti, di cui 5 austriaci, un bosniaco, un albanese e un italiano, mentre un altro italiano è stato denunciato a piede libero. In arrivo, inevitabile, il Daspo per loro. Il match era ritenuto a rischio molto alto, infatti nella gara di andata furono i tifosi veneti ad aggredire i friulani. Alle 18 del sabato, preserale, è la volta di ATALANTA-TORINO. I granata riempiono il settore ospiti, si danno un gran daffare, sventolano diversi bandieroni, bei battimani, anche se non è facile farsi sentire. In bella evidenza lo storico striscione “Ultras” col teschio al centro. Bello il tifo atalantino, non si zittiscono mai, gran bella prova, con cori come “Alé alé ovunque ti seguirem, conquista la vittoria, conquistala per noi” e “Alé Atalanta alé, alé Atalanta alé. In Curva Sud esposta la scritta “Basta lame basta infami, la morte è uguale per tutti”, in Nord “Uccio siamo con te”. Dopo aver parato il rigore di Retegui al 74°, il portiere Vanja Milinkovic-Savic provoca sorridendo la Curva Nord che gli lancia molti oggetti. Il risultato non si schioderà dall’1-1. 22.547 spettatori ufficiali. Festeggiato il 25esimo anniversario del gemellaggio tra Eintracht Francoforte e Atalanta, con un grosso striscione/stendardo, appena sopra le prime file, dove è scritto da sinistra a destra “Atalanta”, coi colori nerazzurri della Dea, nel mezzo “25 anni”; l’aquila, simbolo dell’Eintracht, la scritta “Eintracht”, coi colori bianconeri della squadra tedesca, dietro al tutto una bella fumogenata e il bellissimo striscione, in basso a dominare il tutto, “Da 25 anni un vanto il nostro legame fraterno: Bergamo e Francoforte unite in eterno”. Presenza tedesca con tanto di pezza in Barcellona-Atalanta di Champions League del 28 gennaio scorso, dove i bergamaschi son stati autori di un bel tifo e hanno esposto lo striscione “Spagna vive”. L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è BOLOGNA-COMO, coi lariani che occupano pressoché tutto il settore ospiti e si fanno sentire più volte, con cori come “Alé alé alé Como alé, alé alé alé Como alé” ed “E facci un gol e forza Como facci un gol…”. Si stanno rivelando una bella tifoseria: mostrano diversi stendardi e sventolano tanti bandieroni. La squadra va a raccogliere gli applausi a fine partita, accesi diversi fumogeni. Bello anche il tifo bolognese, gran bella sciarpata con diversi bandieroni e alcuni fumogeni. Tanti cori come ad esempio “E dai Bologna alé per sempre insieme a te…”, decibel molto alti. Simpatica la pezza “Non ce n’è per nessuno”. Belli massicci anche a Lisbona contro lo Sporting in Champions League il 29 gennaio scorso. Due tifoserie davvero in forma. In campo la spuntano per 2-0 i padroni di casa. 26.492 spettatori ufficiali.

Alle 15 della domenica si gioca FIORENTINA-GENOA. Gli ultras genoani avevano fatto sapere con largo anticipo che non ci sarebbero stati oggi in terra toscana, visto i pochi biglietti messi a disposizione per il settore ospiti, 300, quest’anno a Firenze. Esposto il solo striscione “Ciao Paolo” nel settore. Il 29 gennaio scorso, per i 30 anni dalla morte di Vincenzo Claudio Spagnolo, i genoani organizzano una riuscitissima commemorazione di “Spagna”, con presenti tantissime tifoserie. Bellissima atmosfera con esposti tanti striscioni nuovi e vecchi, ad esempio quello della “Fossa dei Grifoni”. Striscione esterno stadio: “Da 30 anni il tuo volto splende negli occhi di tutti i genoani…Claudio Spagna olé”. I fiorentini eseguono un buon tifo corale niente male e sventolano diversi bandieroni. Cori come “Alé alé alé oh alé alé ale oh…tu devi vincere…” ed “Eh alé alé alé alé viola…la Fiorentina è la squadra che amiamo di tutto il resto ce ne freghiamo…”. Esposti gli striscioni “Da sempre orgogliosi di te sperando che un giorno tu possa esserlo di noi, auguri Stefano Biagini”, per il compleanno del “Pompa”, leggendario personaggio della “Fiesole” scomparso diversi anni fa, ed “Ultras Lazio: chi si loda si imbroda”, riferito allo striscione dei laziali esposto durante Lazio-Fiorentina dello scorso 26 gennaio..La loro squadra si aggiudica la vittoria. Alle 18 va in scena il Derby della Madunina, big-match della 23^ giornata, MILAN-INTER. Esposti del Milan tutti gli striscioni dei Clubs, mentre quelli dei Gruppi ultras mancano sia dall’una che dall’altra parte per le note vicende giudiziarie. Tanta voce per entrambe le tifoserie, ma predominio di quella milanista che aveva fatto le prove generali radunandosi nel prederby non lontano dal “Meazza”, raggiunto poi con un massiccio corteo, urlando cori, eseguendo battimani, sventolando bandieroni e accendendo fumogeni, cose peraltro non permesse una volta dentro lo stadio, dove gli interisti regalano un tocco di colore con alcuni bandieroni e fumogeni. Il tifo milanista, forse perché il Milan gioca in casa, è senz’altro più continuo, forte è la spinta. Partita molto intensa, col Milan in vantaggio raggiunto al 93°, l’Inter prima aveva preso tre pali. 75.493 spettatori ufficiali. Posticipo della domenica sera alle 20,45 è l’altro big-match di giornata ROMA-NAPOLI. Era vietata la vendita dei biglietti ai residenti in Campania e così ci sono circa 1.500 tifosi del Napoli di fuori regione nel settore ospiti. Una pezza catanese in basso e, in generale, i tifosi non organizzati si danno un bel daffare e fanno il tifo per la loro squadra, cantandosi anche da soli “Lavali lavali lavali col fuoco…”, in una sorta di autoironia. Curva Sud su buoni livelli, col Napoli davanti non mancano certo gli stimoli. Si inizia richiamando l’attenzione sulla musica troppo alta dei Dj. Poi, come intuibile, l’accoglienza della squadra azzurra non è delle migliori e quindi viene sfoggiato tutto il repertorio che di solito accompagna la sfida tra le due squadre. La Sud, nonostante il vantaggio napoletano, non si perde d’animo e incita la squadra con qualche fisiologico momento di calo. Proprio all’ultimo secondo il lanciacori dice “Dai che je lo famo” e in quel preciso istante la palla entra in rete, creando l’apoteosi dell’’Olimpico’, specie della Curva Sud. Tra gli striscioni “Ti vanti delle tue imprese in tutta la nazione ma rimani sempre un guappo e…cartone”. Tanti i cori stile anni ’80 per quasi tutta la partita. 60mila spettatori circa. Lancio reciproco di oggetti tra i tedeschi dell’Eintracht e la Curva Nord romanista durante Roma-Eintracht F. di Europa League del 30 gennaio scorso. Per motivi tecnici non può essere trattata la partita CAGLIARI-LAZIO.

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