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Koné da urlo: è il padrone del centrocampo. Juric diceva: “Ha tanto da lavorare”

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Manu Koné si è preso la Roma. Ieri nel derby ha giocato una gara da alieno e i numeri lo confermano. Ha concluso la sua gara con il 92% di passaggi riusciti (23/25), il 100% di precisione nei passaggi lunghi e 7 duelli vinti su 10. Poi ha riproposto la sua solita esultanza con la bandierina del calcio d'angolo che ormai sta diventando un marchio di fabbrica: "È un’abitudine che mi porto dai tempi della mia squadra precedente, quando festeggiavo le vittorie e i gol insieme a Marcus Thuram. È un modo per dimostrare ai tifosi che siamo con loro. Speriamo che ci siano altre occasioni come questa”. Con Paredes forma una coppia perfetta in mezzo al campo e Ranieri ha trovato il duo per dare il miglior equilibrio. Ma per Ivan Juric non era così. Leandro era praticamente finito ai margini della rosa e non è mai stato utilizzato e sul francese aveva detto: "È un grandissimo talento, c’è tanto da lavorare ma è un bel giocatore”. Parole che suonano male ad oggi, ma anche quando erano state pronunciate. Manu Koné ieri ha lottato in mezzo al campo ed è stato protagonista di uno scontro acceso con Guendouzi. Qualche scaramuccia tra compagni di nazionali quando gli animi hanno iniziato a scaldarsi. Ma per l'ex Borussia Monchengladbach è già tutto passato: "Siamo buoni amici anche fuori dal campo, siamo compagni di nazionale. Quello che succede in campo resta sul campo: entrambi volevamo vincere questa partita, perché abbiamo quel tipo di mentalità. Sono sicuro che ci scambieremo un messaggio e tutto sarà risolto”.  

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