Inter-Milan presentazione
Ci eravamo lasciati l’ultima volta con una sorta di pronostico su quando Fonseca sarebbe stato esonerato dal Milan. Alla fine è stato dopo la partita contro la Roma, scegliendo nel caso di sacrificare la Supercoppa Italiana, ma evitando di cambiare dall’oggi al domani in Serie A. Se poi aggiungiamo che di riffa o di raffa il Milan di Conceicao almeno il primo match contro la Juve lo ha portato a casa, tanto meglio. L’esperienza di Fonseca è stata deludente, molto, e il tutto era stato ampiamente preannunciato. È il modo in cui le cose sono andate che è stato in qualche modo inaspettato, nel senso che le colpe dell’ex tecnico della Roma sono sembrate in alcuni frangenti secondarie rispetto a quelle dei giocatori. Se il lusitano ha sbagliato qualcosa, quel qualcosa è stato senza dubbio l’approccio, forse troppo duro e deciso sin da subito con un gruppo che veniva da un lustro con un allenatore più papà che capo. Con un po’ più di intelligenza emotiva forse l’avrebbe sfangata, ma anche e soprattutto con un po’ più di maturità da parte dei giocatori che doveva gestire, Theo e Leao su tutti. I due leader tecnici della squadra non hanno mai dato una vera opportunità a Fonseca, che dal canto suo non ha perso occasione di passare il messaggio che li considerava come tutti gli altri giocatori. Insomma, due mondi diversi che non si sono venuti incontro, che hanno sempre parlato due lingue diverse, ma uno – il mondo del Mister – che ha agito in buona fede per quello che secondo lui era il bene della squadra, il secondo – quello dei giocatori – che ha agito più per orgoglio personale che per il bene del Milan. Alla fine, come spesso capita, ad averla vinta sono stati i giocatori, quelli più difficilmente sostituibili nell’immediato. O almeno così sembra.
In realtà la scelta della società è caduta su una sorta di clone di Fonseca. Conceicao è un rigido tanto come Fonseca, anzi, probabilmente di più. È un allenatore che mette il gruppo davanti al singolo, che non fa sconti a nessuno e che non manda le cose a dire. O almeno, questa è l’immagine di lui che è stata restituita dalla stampa. Se così fosse, allora si tratterebbe di un interessante segnale per il gruppo: l’avete avuta vinta con Fonseca, ma vi ritroverete qualcuno non così diverso, anzi. Di certo l’ex allenatore del Porto avrà gioco molto più facile del suo predecessore, che già sotto certi aspetti gli ha spianato la strada nella gestione del gruppo. Sarà interessante vedere come reagiranno i due giocatori citati più su. Su Leao si sono visti dei passi avanti nelle ultime settimane, su Theo ancora no. Il terzino francese dà l’idea di essere molto più umorale di quanto non sembri. La crisi che sta attraversando sembra quella in cui era caduto dopo la finale dei Mondiali persa nel 2022, quando impiegò diversi mesi a riprendersi. È possibile che questo momento, acuito dal rapporto con Fonseca, venga dalle scorie della passata stagione, tra l’eliminazione in Europa League contro la Roma e l’umiliazione della seconda stella dell’Inter vinta contro il Milan. È solo una sensazione, per carità, ma sarebbe anche ora che certe scottature si superino.
Quale migliore momento per superarle se non oggi? Il Milan si gioca un trofeo contro l’Inter, a due anni di distanza dal 3-0 della Supercoppa 2023. Non sarà la Champions League, ma vincere contro ogni pronostico contro i cugini darebbe una botta di fiducia importante alla squadra. Ovviamente i favori del pronostico li hanno i nerazzurri, in grande spolvero tanto in Serie A quanto in Champions League, lanciatissimi verso una lotta Scudetto interessante e verso un cammino in Europa che può essere favorito dalla crisi di City e Real. Qualche difficoltà di formazione per Inzaghi, che dovrà rinunciare a Thuram e Correa, oltre ad Acerbi. Per il resto formazione più o meno tipo, con poche sorprese. Davanti sarà Taremi a far coppia con Lautaro. Probabile formazione (352): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Taremi.
Nel Milan Conceicao dovrebbe confermare grossomodo la formazione della vittoria contro la Juventus, Bennacer a parte. L’algerino è sembrato ancora in difficoltà fisica in un match tanto intenso, motivo per cui dal 1’ dovrebbe essergli preferito Musah. Per il resto tutto uguale a tre giorni fa, con Leao non ancora recuperato e che dovrebbe partire dalla panchina. Da valutare il modulo, che potrebbe variare da 4231 a 4411 a 3511. Probabile formazione (4231): Maignan; Emerson Royal, Tomori, Thiaw, Theo; Musah, Fofana; Pulisic, Reijnders, Jimenez; Morata.
Cerchiamo di fare il miracolo, perché purtroppo di quello si tratterebbe. Un po’ come il 22 settembre scorso. Sperando in un futuro in cui vincere contro l’Inter non sarà più visto come un miracolo. Forza Milan!