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Torino Primavera, in archivio quattro mesi di campionato: il bilancio

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Battendo il Bologna, il Torino Primavera si è regalato per il Natale il ritrovato successo a distanza di un mese dall'ultima volta. Una vittoria importante non solo perché serviva dopo le ultime uscite ma soprattutto per come è arrivata, con i granata che dal primo all'ultimo minuto hanno sempre provato a fare la partita mettendo in campo quell'agonismo che Tufano richiede costantemente ai suoi. Con l'1-0 sui felsinei termina il quarto mese di campionato per la Primavera granata. Tiriamo allora le fila di quanto fatto fin qui dal Torino, analizzandone l'andamento. La stagione della Primavera è iniziata con la curiosità di scoprire la nuova guida tecnica, Felice Tufano, e gli equilibri di un gruppo che in estate ha salutato tante delle colonne portanti del biennio Scurto. I 2004 sono partiti per iniziare il percorso tra i professionisti, tre annunciati leader classe 2005 inoltre - Njie, Ciammaglichella e Bianay Balcot - sono entrati a far parte della rosa di Vanoli. Inizia la stagione, Tufano dà come impostazione tattica il 3-5-2 e sulla base di questo modulo imposta il lavoro sulla Primavera. La prima uscita contro la Sampdoria porta in dote i tre punti con il neo dell'infortunio di Perciun, poi arrivano tre sconfitte consecutive che causano un inizio a rincorrere ma che sono figlie, va detto, di un percorso agli inizi con tutte le difficoltà che assemblare un gruppo nuovo comporta. La svolta arriva a fine settembre con la vittoria sul Cagliari. Il Toro ha raccolto consapevolezze e aggiunge il risultato alle idee, trovando finalmente i tre punti. Da quel momento i granata inaugurano un filotto di quattro successi consecutivi tra cui spicca quello nel derby e si portano nelle zone più nobili della classifica colmando il gap di inizio stagione. Segue il ko contro il Sassuolo campione d'Italia, che resta isolato perché il Torino torna a vincere all'uscita successiva restando imbattuto per tutto novembre (3 vittorie e 1 pareggio). I granata vivono una seconda flessione a dicembre con i ko contro Inter, Cremonese e Lecce. La vittoria sul Bologna ha però ridato slancio e non solo perché conferma un dato: nessuna squadra ha fatto meglio tra le mura amiche in Primavera 1, il Valentino Mazzola è un fortino. Al termine della 17esima giornata di campionato il Torino occupa la settima posizione a un passo dalla zona playoff in cui spesso i granata sono rientrati: il sesto posto è a -1, ma ancor più indicativo il terzo a -3. Il bilancio della prima parte di stagione del Torino Primavera è di certo positivo per quanto messo in campo finora. Il lavoro fatto sul gruppo ha responsabilizzato chi era chiamato a essere leader per maggiore esperienza - Mendes, Acar, Mullen, Franzoni, Dalla Vecchia e Marchioro tra i 2005, Gabellini tra i 2006 -, ma ha anche integrato giocatori nuovi che stanno risultando protagonisti - Plaia e Krzyzanowski su tutti, Olsson e Djalò stanno acquisendo minutaggio via via superiore - e ha dato modo di crescere ai ragazzi provenienti dalle under granata - Liema Olinga è ormai un titolare; Raballo, Dimitri e Zaia si stanno inserendo nelle gerarchie. Una delle cose più positive è che il Toro ha costruito una propria identità, riconoscibile al di là degli interpreti in campo. Quando questa è mancata, i granata sono caduti. Ci sono naturalmente limiti su cui lavorare e margini di crescita, ad esempio nella capacità di trasformare in gol con cinismo le tante occasioni che spesso la Primavera granata produce, ma anche nel non concedere errori individuali dietro come successo nei big match con Inter e Sassuolo. Tutti aspetti su cui Tufano lavora da tempo e su cui i giocatori continueranno a lavorare nei prossimi mesi, consci di poter dire la propria in campionato. Così Tufano nel postpartita di Torino-Bologna su quanto fatto da agosto a oggi e sul futuro: "Sono soddisfatto, non mi accontento mai e so quanto lavorano i ragazzi. Il percorso è positivo, ma ci sono ancora margini di miglioramento. Della qualità del lavoro e del gioco espresso c'è da essere soddisfatti, serve un atteggiamento agonistico in più come oggi. Se lo abbiamo fatto in questa occasione significa che siamo in grado e serve solo continuità. Il bilancio è positivo".

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